“‘U surdatu ‘mballaccheri” al Teatro Musco di Catania con Eduardo Saitta, Aldo e Luana Toscano

Una nuova scoppiettante commedia firmata associazione culturale ABC è pronta a debuttare al Teatro Angelo Musco di Catania. Eduardo Saitta, Aldo e Luana Toscano saranno i protagonisti di “‘U surdatu ‘mballaccheri”, dal Miles Gloriosus di Plauto, con la regia di Rosario Minardi.

Ben nove le repliche previste: giovedì 30 marzo (ore 19), venerdì 31 marzo (ore 21), sabato 1 aprile (ore 17.30 e 21), domenica 2 aprile (ore 18) e poi, dopo la pausa per le festività pasquali, venerdì 14 aprile (ore 21), sabato 15 aprile (ore 17.30 e 21), domenica 16 aprile (ore 18).

In scena ci saranno anche Jacopo Cavallaro, Giuseppe Cultrera, Eugenio Patanè, Gaetano Venuto, Giovanni Maugeri, Verdiana Barbagallo e Barbara Gutkowski.

Tradotto in siciliano, e tratto dal Miles Gloriosus di Tito Maccio Plauto, il testo fa parte di quella tradizione di commedie antiche (qui riveduta e attualizzata) che sono diventate dei classici senza tempo del teatro comico a tutte le latitudini. E’ la presa in giro della vanagloria e dell’arroganza di un soldato fanfarone, Pirgopolinice, il quale crede di essere molto più di quel che è, quasi un semi-dio, ma che in fondo è solo un gradasso pusillanime e mistificatore. Intorno a lui si sviluppa una trama essenziale, come in tutte le commedie dell’antichità, ma assai spassosa; un gioco teatrale di puro spasso leggero e surreale. Il servo furbo Palestrione ordisce una grande presa in giro al nostro soldato millantatore, con la complicità di Filocomasia (rapita da Pirgopolinice e nostalgica del suo innamorato Pleusicle) e degli altri personaggi che compongono insieme un circo di maschere e situazioni da commedia dell’arte ante litteram. Finirà con la beffa e la punizione dell’arrogante soldato vanesio, costretto a subire la vendetta di tutti i complici del raggiro.

“La nostra messa in scena – spiega il regista Rosario Minardi – vuole essere di stampo quasi circense, vivace e surreale, ma anche estremamente popolare, persino con sfumature di plautina licenziosità qualche volta (come accade nelle commedie del grande commediografo dell’antica Roma). Un’ambientazione senza tempo ma con richiami anche alla nostra attualità. Il nostro soldato vantone si rivelerà una sorta di dittatore, un tiranno di un ipotetico stato delle banane truffato e smascherato dal furbo Palestrione e dai suoi divertentissimi complici. Una critica leggera e divertita contro ogni sorta di prevaricazione del potere, sostenuto da un gioco teatrale ritmico e dinamico che speriamo possa diventare per il pubblico… puro divertimento!”.

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