Trofeo TIM 2013 al Sassuolo, ma continua la piaga dei cori razzisti.

Nei più classici dei tornei estivi, trionfa la matricola Sassuolo che è riuscita a superare la concorrenza delle due grandi favorite Milan e Juventus.Occhi puntati sulla sfida d’apertura tra le due “big” del nostro campionato che, nonostante un mini match da 45′ minuti conclusosi a reti bianche, hanno dato via ad un grande spettacolo dagli undici metri, dove i rossoneri sono riusciti a prevalere 7-6, nonostante una gaffe del centrocampista milanista Nocerino, che senza successo viene deriso e contestato aspramente dopo aver tentato un “cucchiaio”. Successivamente è toccato alla neopromossa Sassuolo sfidare la “vecchia signora” uscita perdente dal precedente scontro ai rigori e dopo un match abbastanza equilibrato, anche stavolta l’esito della partita è stato deciso dalla lotteria dei rigori che ne ha decretato la vittoria bianconera. Nell’ultima sfida invece, sorprendente la vittoria dei “neroverdi” che, passati in svantaggio a causa del gol del giovane rossonero Petagna, sono riusciti a ribaltare lo svantaggio con la doppietta del promettente Masucci, che ha consegnato il trofeo nelle mani del giovane allenatore Eusebio Di Francesco.

Unica nota stonata che è andata a minare una classica partita estiva e ad appestare l’aria di tranquillità e di festa che si respirava, è stato l’ennesimo episodio di “Razzismo”, che continua a distruggere la bellezza e i valori di questo sport. Al 34′ minuto della terza ed ultima sfida tra Milan e Sassuolo, il rossonero Kevin Costant ha abbandonato il rettangolo da gioco scagliando il pallone in maniera violenta contro la gradinata dopo essere stato protagonista di numerosi cori razzisti; l’arbitro del match, il signor Gervasoni, conferma di non essersi accorto di alcun coro e dunque non si è sentito in obbligo di sospendere il match; inutili poi i messaggi vocali profusi dallo speaker per placare gli animi e far rientrare in campo il guineano naturalizzato francese.

 

Episodi che macchiano ancora il gioco del calcio e che per condizione logica ci rimandano agli episodi della scorsa stagione, dove un altro rossonero, Kevin Prince Boateng, ha subito delle discriminazioni razziali durante un amichevole contro la Pro Patria nella vicina Busto Arsizio, anche in quella occasione, il ghanese usci’ dal campo scagliando il pallone contro i tifosi dopo essere stato provocato dai famosi buu” razzisti. Cosi’, dopo tante campagne di sensibilizzazione e tante forme di solidarietà, sembra davvero assurdo che un giocatore sia costretto ad abbandonare il campo senza che le autorità competenti prendano delle decisioni drastiche nei confronti di questi “tifosi sinistri”, per elidere totalmente chi del calcio non ne ha ancora capito l’essenza di unione e passione.

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