TaoFilmFest, Gere: “Isis una cosa orribile, peggio della Bosnia”.

L’attore al TaoFilmFest parla di immigrazione, Isis e star system tra ragazzine in delirio e donne senza età.

Richard Gere è una star che non crede nello Star  System. Fondamentalmente un buddista per cui contano più le cose del cuore che il successo, e se gli si chiede cosa pensa dell’ISIS replica solo con: “Un vero orrore, quello che è successo in Bosnia non era nulla”. E ancora afferma alla tao Class di stamane “Sul mio letto di morte non penserò certo al mio cinema“.

L’attore, camicia bianca e jeans grigi, rilassato come deve essere un buddista, oggi al Taormina film fest ha tenuto la sua tao Class tra un pubblico di ragazzine in delirio.

Parla di immigrazione: “È un problema non solo della Sicilia, ma di tutto il mondo che vede questa gente rifiutata e che cerca un posto dove stare. Siamo tutti responsabili di questa situazione- dice l’interprete di American gigolo’ ” che stasera riceverà il Taormina Art Award al teatro antico-. “Nostro dovere morale è offrire loro casa e sicurezza. Voi siciliani siete al centro di questo flusso, che è anche diventato globale. Gli USA saranno coinvolti in futuro perché una cosa che succede in Africa si trasmette ovunque. È un problema di tutti“.

Comunque Gere in quanto a realizzazione di se stesso spiega:-” Mi sento un uomo di 26 anni, ma poi guardandomi allo specchio capisco che non è così. Cerco sempre di diventare migliore, di stare vicino alla parte più profonda di me stesso, di curarmi poco di quello che pensano gli altri e piuttosto di pensare alla felicità del mio prossimo curando le persone che soffrono“.

Sul suo letto di morte “Non penserò certo al mio cinema. Le cose più importanti sono le relazioni, quella cosa piccola che vive dentro di me“. Essere una star non conta per lui nulla: “Quando giravo come homless in “Time out of Mind” (del regista israeliano Oren Moverman, n.d.r.) ero in pieno centro di New York, ero sempre io ma nessuno mi chiedeva un autografo. Ero invisibile, tutto è una finzione. Sarebbe stato diverso se avessi girato in quanto attore, mi avrebbero visto tutti. È stata un’entusiasmante e profonda esperienza rivedere le mie immagini riflesse sulle vetrine. La video camera si muoveva tra inquadrature su visi e primi piani.” La pellicola mostra le peripezie del senzatetto mentre cerca riparo e alcol a buon mercato in giro per Manhattan. “Per questo film è stata scelta una sceneggiatura con un budget ridotto- precisa.”

Impossibile per lui anche solo immaginare di reincarnarsi nel Dalai Lama: “Sarebbe una cosa incredibile. Ma le cose più belle della mia vita sono state passare del tempo con il Dalai Lama e conversare con lui. Non c’è nulla di così profondo.

Riguardo al film “Oppenheimer Strategies“, di Joseph Cedar, thriller drammatico che segue le vicende di Norman Oppenheimer, un uomo che ha smania di potere sopratutto quando un suo amico diventa leader mondiale, dice: “È un film denso, su un ebreo newyorchese che si sente ai margini e fa di tutto per stare vicino al potere. In realtà non lo vuole ma vuole esserci così millanta amicizie pur di sentirsi in quello stato al centro. Lui non vuole accedere al tavolo dei grandi ma sol o far parte di quel mondo“.

Tra gli altri suoi progetti c’è “Franny” di Andrew Renzi che uscirà in Italia con la Lucky Red in cui interpreta un personaggio inusuale ed eccentrico con capelli  e barba lunga”. “Mi interessa seguire l’evoluzione delle dinamiche finanziare cinematografiche” -spiega l’attore, che continua -“Gli ultimi film che ho girato, uno dopo l’altro e in breve tempo, negli anni ’70 sarebbero stati realizzati negli studios che allora si riservavano di produrre film d’autore. Ma adesso non è più così“.

Dall’attore infine, un ricordo della Sicilia:-” Ho visitato Palermo 15 anni fa insieme al Dalai Lama“, mentre di Roma dice” Ho ricevuto anni fa il David di Donatello per il film di Terrence Malik, “I giorni del cielo“. C’era nel back stage Giulietta Masina. Per un giovane come me cresciuto a Syracuse nello stato di New York è stata una grande emozione“. 

 

 

 

 

 

 

 

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