Siria: in corso “guerra” tra servizi segreti e reparti speciali

La Russia sta inviando la nave spia Ssv-201 Priazovye nel Mediterraneo orientale. Il Priazovye ha lasciato ieri sera la base navale di Sebastopoli nel porto del Mar Nero

 

Barack Obama, sabato scorso, ha chiesto l’autorizzazione del Congresso per un’azione militare punitiva contro il presidente siriano Bashar al-Assad, dopo che quest’ultimo ha usato il gas sarin per uccidere 1.400 persone. Per la Russia invece, gli Stati Uniti non hanno ancora dimostrato nulla. L’attacco – secondo Mosca – sarebbe stato messo in scena dai ribelli, così da provocare l’intervento occidentale.

La Russia è uno dei maggiori fornitori di Assad e nel porto di Tartous dispone anche di una base. Mosca si oppone a qualsiasi intervento militare in Siria e preme per il veto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il Priazovye dipende dal Federal’naja služba bezopasnosti Rossijskoj Federacii o Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa. In poche parole, l’unità appartiene all’Fsb, i servizi segreti russi. A bordo, oltre ad una squadra dello ‘Svr’, il Servizio di intelligence internazionale, ci sarebbe anche una squadra di ‘Spetsnaz’, i reparti speciali russi considerati alla stregua dei Seal americani e dei Sas britannici. Non stupirebbe se operatori appartenenti al ‘Vympel’, reparto dipendente dell’Fsb specializzato in ricognizione, infiltrazione ed eliminazione fisica di bersagli, si trovassero a bordo del Priazovye.

In Siria intanto, si sta combattendo una vera e propria guerra segreta condotta dai reparti speciali dei vari paesi. Gli Stati Uniti così come secondo prassi quando si paventa uno scenario di crisi, prima ancora di muovere un solo battello, schierano un reparto autonomo di Navy Seal/Tier 1 per acquisire informazioni. Per l’identificazione dei bersagli potrebbe essere stata infiltrata una squadra appartenente al Black Squadron con elementi specializzati proprio nella ricognizione. A questi potrebbero essere stati affiancati operatori della Delta Force ed agenti della Cia con addestramento speciale. I reparti speciali americani sono in Siria già da diversi mesi per identificare i target. I cieli siriani invece, sono monitorati h24 dai droni spia da almeno due anni.

Ma ci sarebbero altre unità.

Certo il coinvolgimento del Mossad, il servizio segreto israeliano (con operatori dello Shayetet 13) così come dell’Al Mukhabarat Al A’amah, il servizio d’informazione dell’Arabia Saudita. Gli inglesi, che non parteciperanno ad un possibile attacco americano, hanno in Siria agenti dell’MI6, i servizi segreti di Sua Maestà ed una squadra di Sas appartenenti al Boat Troop.

Certa infine, la presenza di operatori appartenenti alla Direction Générale de la Sécurité Extérieure o Dgse, il servizio di controspionaggio francese. (Spaziodifesa)

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