Il santuario della Madonna del Carmine onora e ricorda la vergine martire patrona della città di Catania S. Agata

Esposizione di abiti firmati dall’Accademia BB. AA. di Catania

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La grande festa in onore di Sant’Agata firmata dall’Accademia di Belle Arti di Catania continua, per il terzo anno consecutivo su iniziativa di Padre Francesco Collodoro, con l’inaugurazione di un’esposizione di abiti presso la Basilica Santuario Maria SS. Al Carmine, in modo scenografico, nel cuore del mercato comunale di Catania piazza Carlo Alberto, poco prima del passaggio di Sant’Agata.

La chiesa sorge in un’area un tempo adibita a Necropoli, infatti all’interno del Convento settecentesco (ora sede della Caserma “Antonio Santangelo Fulci”) vi era la presunta tomba di Stesicoro.

Essa fu iniziata a costruire nel 1729, dopo il tremendo terremoto del 1693, e venne consacrata nel 1880 e 1883, quando fu solennemente incoronata la venerata immagine del XVIII secolo, della Madonna di Sebastiano Ceccarini da Fano, raffigurante il dono dello Scapolare a San Simone Stock.

Il prospetto esterno, attribuito all’architetto Francesco Battaglia, è rivolto ad occidente e presenta tre porte divise da due altissime semicolonne attaccate ai muri al di sopra delle quali si erge una monumentale nicchia, dalle caratteristiche ad altare, dove è posta una gigantesca statua in marmo raffigurante la Madonna del Carmine. La porta centrale della facciata è sormontata da un finestrone rettangolare con una vetrata con stemma dell’Ordine, mentre le due laterali presentano delle finestre che oltre che arricchire ne snelliscono l’architettura.

L’interno del Santuario, preceduto da un ampio vestibolo, è sontuoso, a tre navate con archi di comunicazione sorretti da pilastri quadrangolari, transetto e absidi, terza per grandezza a Catania dopo la Cattedrale e la chiesa di San Nicolò l’Arena

L’Altare di Santa Lucia e Santa Agata, con tela del 1791 di Antonio Pennisi di Roma, che ricorda la supplica che la santa siracusana fece al sepolcro della santa catanese per implorare la grazia della guarigione della madre. E, a ricordo della prima sepoltura della vergine e martire catanese, ai piedi del quadro è posta un’urna con statua di cera di S. Agata, patrona della città.

 La chiesa si anima in onore di S. Agata con uno spettacolo che ricorda il martirio di S.Agata con tanti figuranti piccoli in scena e due bravissime ballerine: Sara e Melania a  Lei dedicati e P. Francesco Collodoro, parroco, osserva “l’obiettivo è far conoscere S. Agata ai ragazzi facendoli partecipare direttamente a come ha vissuto Lei gli ultimi momenti della sua vita. Da qualche anno c’è un’intensa partecipazione con la parrocchia SS. Sacramento Ritrovato, e Rosanna Longo catechista con Angelo Giuffrida coordinatore liturgico del Santuario, i pilastri che preparano ogni anno i ragazzi con eventi differenti poiché. Con i più grandi stiamo preparando e con Melinda un musical sul beato Pino Puglisi che ho conosciuto, ho lavorato con lui a Palermo per 6 anni. I vescovi ci stanno sollecitando e la seconda domenica di luglio alle 20 lo faremo in chiesa. lo facciamo perché è S. Agata, un luogo particolare si narra che è stato il primo sepolcro di S. Agata e S. Lucia venne qui per pregare per la guarigione della madre. Ecco perché c’è anche il quadro e il motivo per cui al processione di S. Agata si ferma qui e il 3, 4 e 5 siamo aperti, come la Cattedrale, tutta la notte e ascoltare la storia di S. Agata attraverso il video realizzato dai Paolini.

I catechisti sostengono che si può fare tanto anche con poco, basta volerlo. Fede e arte possono camminare insieme anzi l’arte ci può aiutare a capire alcune caratteristiche, che magari leggendo la vita di S. Agata non escono fuori, ma con i titoli che mettono gli studenti ad ogni abito, riescono a diffondere alcune sfumature particolari e trasmettere meglio il messaggio.

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