R.I.P. Alan Lancaster, bassista e co-fondatore degli Status Quo

Il bassista e co-fondatore degli Status Quo, è morto a 72 annia Sydney, dove risiedeve da oltre 40 anni, a seguito di una lunga battaglia contro la sclerosi multipla.

Alan Lancaster è morto domenica mattina nella sua casa di Sydney, in Australia, circondato dalla sua famiglia. Sua moglie Dayle ha confermato la trista notizia al giornalista australiano dello spettacolo Craig Bennett:Abbiamo tutti il cuore spezzato. Alan aveva uno spirito meraviglioso e un senso dell’umorismo favolosamente spiccato. Era un marito, padre e nonno devoto e adorabile. La famiglia è sempre stato il suo obiettivo“.
Alan (Alan Charles) Lancaster era nato a Peckham, 7 febbraio 1949,
da piccolo la sua passione musicale si manifestò subito suonando la  tromba nell’orchestra jazz  della Sedgehill Comprehensive School di Beckenham.

Di quella orchestra faceva parte anche un altro allievo, Francis Rossi, un adolescente di origine italiana, con il quale strinse una forte amicizia formando nel 1962 una band inizialmente chiamata “Scorpions, in seguito ribattezzata “The Spectres”. Con un repertorio basato essenzialmente sul genere beat imperversante in quel periodo, Lancaster si specializzò sempre più nello studio del basso elettrico e delle chitarre, mentre gli Spectres cominciavano a farsi conoscere grazie ad una intensa serie di concerti in giro per i pub di Londra. Arrivò successo per la prima volta nel 1968, quando divenuti Status Quo (il nuovo nome che presero gli Spectres – poi Traffic) salirono ai vertici delle classifiche con il brano psichedelico Pictures of Matchstick Men.

Cantante, autore ed esecutore di basso e chitarra, lasciò il gruppo nel 1984 a causa di insanabili divergenze sulla direzione musicale con il vecchio amico d’infanzia, Francis Rossi. L’ultima sua esibizione con gli Status Quo fu costituita dalla storica performance di apertura del Live Aid, il 13 luglio del 1985, allo stadio londinese di Wembley. Restò un contenzioso sull’uso del nome della band ma che non gli valse nessun riconoscimento giuridico.

Nel gennaio del 1986, fu costretto a ripiegare verso altri progetti: divenne componente della band australiana dei Party Boys e fondò in seguito i Lancaster Bombers, coi quali nel 1999 pubblicò l’album Life After Quo. Si trasferì in Australia nel 1976 in seguito al suo matrimonio con Dayle Thurbon, dove visse agiatamente anche grazie ai proventi dei diritti d’autore derivanti dai lavori prodotti con gli Status Quo fino al 1985.

All’inizio del 2012, dopo 31 anni di separazione, gli Status Quo si ritrovarono nella formazione originale, con il ritorno di Alan Lancaster e John Coghlan, per le riprese di un documentario intitolato Hello Quo!, girato da Alan G. Parker, pubblicato nell’ottobre dello stesso anno. Malato da anni di sclerosi multipla, Lancaster è morto per complicazioni della malattia, lascia Dayle, i suoi figli Alan Jr, Toni e David, più cinque nipoti.

L’ex band australiana di Alan, The Bombers, ha dichiarato in una dichiarazione: “Sarà ricordato per i suoi incredibili successi musicali, l’arguzia, il senso dell’umorismo sconfinato, la sua umiltà e come essere umano premuroso. “Alan mancherà tristemente a tutti e inviamo le nostre più sentite condoglianze alla sua adorabile moglie Dayle e a tutta la famiglia. Riposa in pace Alan”.

Alan ha sposato la sua bellissima moglie Dayle Lancaster nel 1978. Si sono incontrati quando Alan e Status Quo, insieme a Slade e Lindisfarne, hanno fatto un tour in Australia nel 1973.

L’etichetta discografica di Harrogate Barrel And Squidger Records, che ha recentemente pubblicato l’album “Live!” degli Bombers di Alan Lancaster, ha scritto: “È con immensa tristezza che condividiamo la notizia della scomparsa della leggenda di @Status_Quo Alan Lancaster. È stato un grande privilegio per noi lavorare con Alan negli ultimi anni. Le nostre condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi amici. RIP Niente, dormi bene”.

Alan Lancaster suonava il basso e scriveva canzoni su 16 album in studio di Status Quo, da “Picturesque Matchstickable Messages from the Status Quo” del 1968 fino a “Back to Back” del 1983.

(fonti web, Ansa, Planet Rock, Wikipedia, Getty Image)

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