Sul termovalorizzatore nel Comprensorio Milazzo – Valle del Mela

Fra le varie problematiche relative alla realizzazione del termovalorizzatore è necessario valutare la scelta avendo come parametri esclusivi l’utilità sociale ed il controllo dell’impatto sanitario Termovalorizzatore_Thun

CittadinanzAttiva onlus Messina, dopo aver confermato la propria assoluta contrarietà al conferimento dei rifiuti in discarica, ha esaminato le varie problematiche relative alla realizzazione del termovalorizzatore, proposto da A2A, all’interno della Centrale Termoelettrica di S. Filippo del Mela. L’Associazione, pur non avendo posizioni pregiudizialmente negative nei confronti delle tecniche di termovalorizzazione, nella gestione dei rifiuti, ritiene necessario valutare la scelta avendo come parametri esclusivi l’utilità sociale ed il controllo dell’impatto sanitario. Nel concreto lo scenario progettuale proposto prevede la messa in funzione di due linee di incenerimento per complessivi 200 MW termici, pari a circa 30 MW elettrici per ciascuna linea e per complessivi 54 MW elettrici dichiarati. E’ prevista anche l’integrazione con la centrale elettrica esistente, di cui si metterebbe la gran parte in “riserva fredda”, cioè si spegnerebbero senza smantellarli i due gruppi da 320 MW ciascuno. Anche se tale condizione è già in atto, dovuta alla produzione dell’energia fuori mercato, viene riproposta, con il TMV in funzione, solo al fine di dimostrare che l’intervento produce una diminuzione dell’impatto ambientale, cioè un’immissione di sostanze inquinanti inferiore dal punto di vista quantitativo. Dal punto di vista energetico la nuova configurazione sarebbe tuttavia marginale, e la vendita dell’energia elettrica prodotta sarebbe economicamente conveniente solo per via degli incentivi collegati all’uso del CSS (combustibile solido secondario ricavato dai rifiuti), che la legge attualmente assimila alle fonti rinnovabili. Allo stato dei fatti, se le nostre informazioni sono esatte, il progetto non appare idoneo neppure come soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti in Sicilia e per ridurre il ricorso alle discariche. Infatti si consideri che il progetto è stato proposto per bruciare CSS, cioè un materiale che può essere estratto dai RSU ed è classificato come un rifiuto speciale. Per essere utilizzato come combustibile deve rispettare una norma UNI di qualità, per cui deve essere prodotto (quindi avrà un costo di produzione, e richiederà strumenti per il controllo dei requisiti di qualità). I requisiti di qualità si riferiscono a tre parametri: tenore di Mercurio e Cloro, e Potere Calorifico Inferiore, essendo migliore la qualità quanto più è alto il PCI e basse le percentuali di CL ed Hg. Occorre anche prlcisare che il CSS verrebbe estratto dal Residuo (RUR) dei rifiuti siciliani, a valle della raccolta differenziata fissata al 65%. Quindi sarebbe solo una frazione del rimanente 35%. Il progetto, tenendo conto delle diverse classi di qualità del CSS producibile, per quanto a nostra conoscenza, al momento è improponibile: infatti al fine di assicurare la produzione energetica prevista, è necessario approvvigionarsi con circa 500.000 tonnellate. In atto, in Sicilia non esiste alcuna produzione di CSS, e il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) ne prevede una produzione inferiore al 5 % del totale dei RSU, che si aggira intorno a 2.500.000 tonnellate. Inoltre tale produzione, che non supererebbe le 125.000 ton, è da utilizzarsi in co-combustione nei forni produttivi esistenti, come quelli dei cementifici. Peraltro non è chiaro chi deve accollarsi i costi di produzione dell’eventuale CSS necessario o se si deve fornire gratis il combustibile.

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Quindi, allo stato degli atti, a parere di CittadinanzAttiva Messina, l’ipotesi progettuale, considerato che il TMV dovrebbe sorgere in un’area ad alto rischio di crisi ambientale, non appare in alcun modo utile per i cittadini del comprensorio, non avendo un ruolo decisivo per la risoluzione della grave emergenza rifiuti, mentre andrebbe a peggiorare le condizioni sanitarie dell’intera zona per la possibile immissione in atmosfera di nuovi inquinanti. Ben diversa sarebbe la posizione di CittadinanzAttiva a fronte della programmazione di una gestione dei rifiuti in Sicilia che preveda un’impiantistica compatibile con tutta la normativa di settore e con le linee strategiche europee, ivi compreso il possibile utilizzo di tecnologie avanzate di termovalorizzazione.

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