Ricordando….il Presidentissimo Angelo Massimino

Un uomo come tanti. Questo era Angelo Massimino. Un uomo come tanti e forse era proprio questa la peculiarità e il punto di forza del Presidentissimo. Gli inizi da immigrato in Argentina alla ricerca, come tanti italiani dell’epoca, di fortuna, quella stessa fortuna che lo portò poi a tornare in Sicilia sempre con un’unica passione dentro al cuore: il calcio.

Presidentissimo
Quella stessa passione che lo portò prima a fondare la Massiminiana con la quale riuscì a togliersi più di una soddisfazione e dal 1968 poi ad assumere la guida del Catania, caduto nel purgatorio della B dopo anni felici in serie A. Il ritorno però nell’Olimpo del calcio Italiano arrivò quasi subito, grazie anche agli investimenti e alle scelte azzeccate da quello che fu poi definito da tutti “Presidentissimo”.
Le campagne acquisti con i primi stranieri, alcuni poi rivelatisi acquisti vincenti altri un po’ meno, vent’anni di alti e bassi ma comunque sempre nel segno di un uomo che con la sua semplicità e con il suo cuore ha contribuito a rendere grande la storia della società etnea e che oggi potrebbe solo fare bene a un calcio in cui le proprietà sembrano sempre più distaccate e lontane dal campo. Neanche la debacle del ’93, con un ritardo dei pagamenti che fece perdere la categoria e quanto di buono costruito fino ad allora ai rossazzurri, fermò Massimino che come un Icaro che, dopo essersi avvicinato fin troppo al sole della massima divisione italiana, era sprofondato nelle categorie più basse, non si perse d’animo e provò a ricucire le ferite e a ripartire con la pazienza e l’amore con cui si cura ciò che si ama. Perché aldilà degli alti e bassi, dei modi burberi e dell’ odi et amo con la tifoseria una cosa è certa: Massimino amava il Catania e Catania contraccambiava il sentimento, come dimostra il fatto che dal 2002 la casa dei rossazzurri, lo stadio fino ad allora chiamato Cibali, ha preso il nome di quello che è stato uno dei più grandi padri dei rossazzurri, se non il più grande.
Presidentissimo2
Primo allenamento del brasiliano Pedrino, mandando in tilt la città di Catania
Il 4 marzo 1996 un incidente stradale strappò via quel padre, a volte severo e un po’ burbero ma sempre spinto da buona fede, dal figlio che per quasi 20 anni aveva accudito con amore e pazienza e che da lì in poi, per forza di cose, ha dovuto imparare a camminare da solo e a risalire da quella C2 in cui all’epoca militava. 20 come gli anni che oggi sono passati dalla scomparsa di quell’uomo particolare e mai banale che ha cambiato la storia del Catania e che con un velo di nostalgia ci sentiamo di ricordare, specie considerando il momento di incertezza e di fragilità che oggi quel figlio chiamato Catania vive. Un uomo normale diventato Presidentissimo e la cui assenza in un momento del genere si sente ancora di più.
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