“RETURN TO OMMADAWN”: IL NUOVO ALBUM DI MIKE OLDFIELD

Mike Oldfield ha pubblicato il suo nuovo album “Ritorno a Ommadawn”, per l’etichetta Virgin EMI, il 20 gennaio scorso. Il chitarrista inglese torna alle sonorità delle sue origini musicali.

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Mike Oldfield ha pubblicato il suo nuovo album “Ritorno a Ommadawn”, per l’etichetta Virgin EMI, il 20 gennaio scorso.

Il musicista, che ha registrato tutto da solo nel suo studio di Nassau alle Bahamas, ha dichiarato che “Quando ho iniziato a pensare a che cosa dovevo fare per il mio nuovo album, sono andato sui social media e ho chiesto i fan il loro parere. E così molti di loro volevano vedermi tornare allo stile acustico dei primi tre album e di questi, proprio Ommadawn sembra essere il loro preferito “. La decisione dell’artista inglese è stata presa anche in base a un commento di un grande pioniere della musica “synth”: Jean-Michel Jarre! “Ho visto che Jean-Michel stava facendo una live chat su Facebook con i suoi fan e sono andato online per seguire ciò che veniva detto. Una persona gli ha chiesto se poteva mai collaborare con me e la sua risposta è stata interessante, perché ha detto che amava la mia musica, ma che era troppo acustica secondo lui. Questo mi ha fatto riflettere. Se uno come lui crede che io sia un musicista acustico, ho sentito che sarebbe stato molto stimolante fare di nuovo un progetto del genere, tornare alle mie origini musicali.”

Il lavoro per il nuovo album è iniziato nel dicembre 2015 ed è stato concluso nel novembre di quest’anno. E Oldfield ci tiene a sottolineare che questo è un lavoro da solista puro. “Sono l’unico musicista che è coinvolto. Suono tutto, non ci sono altri musicisti coinvolti, anche in fase di missaggio”. Beh, questo non è del tutto vero, perché stando attenti si può notare una partecipazione corale: è quella dei bambini Penrhos alla fine della seconda traccia, intitolata parte II. “Mi sono chiesto se la gente sarebbe potuta rimanere delusa dal fatto che l’album non dispone di un seguito nel finale, che era la canzone su Ommadawn del 1975. Così, ho preso la pista del coro dei bambini che ha cantato su quell’album e l’ho inserita qui. Questo è un modo di collegare questi due album che hanno una differenza di oltre 40 anni. E’ la registrazione originale”.

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Oldfield ammette che ha specificamente progettato l’album per il formato in vinile. Ci sono solo due tracce, dal titolo parte I e parte II, ognuna delle quali è lunga circa 20 minuti. “Tendo a pensare a loro come un lato A e a un lato B di un LP. Ciò è stato volutamente fatto perché amo vinile e il modo in cui porta la gente più vicino alla musica. C’è una certa differenza tra ascoltare un brano scaricato in ascensore e un vinile a casa! Naturalmente, l’album verrà reso disponibile in tutti i formati usuali, ma per me è il vinile quello che conta. La copertina è molto elaborata e ce n’è una anche in versione apribile. Questa contiene centinaia di foto che ho scattato a tutti gli strumenti che ho usato nelle sessioni di registrazione. La finalità è quella di far divertire nel tentativo di identificarli tutti, o quasi, e quali ruoli hanno avuto nella realizzazione del disco”.

Purtroppo, Mike Oldfield non ha in programma di suonare “Returns To Ommadawn” dal vivo. “Sarebbe troppo difficile da organizzare, dovrei trovare dei musicisti che dovrebbero suonare le varie parti del disco nel modo in cui io credo si adattino meglio, il che è quasi impossibile. Sì, ci sono persone di grande talento in giro che potrebbero riprodurre quello che ho fatto, ma questo potrebbe non avere lo stesso effetto emotivo per me. L’unico modo in cui immagino l’album suonato dal vivo sarebbe quello di avere 15 o più cloni della mia persona che suonano sul palco!”

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