R.I.P. Natalie Cole, figlia del grande Nat “King”

E’ morta a Los Angeles all’età di 65 anni, per insufficienza cardiaca dovuta ad un trapianto di reni, la cantante Natalie Cole, figlia del grande musicista R&B Nat “King” Cole.

L’amore per la musica lo aveva ereditato da entrambi i genitori, la madre Maria Ellington Cole faceva la cantante nelle big band di Duke Ellington e il padre, Nat “King” Cole, raggiunse il successo tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta e fu il primo artista nero a condurre uno show su una tv nazionale anche se ebbe un ascolto ridotto e fu boicottato degli sponsor che lo costrinsero a rinunciare alla conduzione. Natalie crebbe a Los Angeles, nel sobborgo di Hancock Park dove la famiglia aveva scelto di stabilirsi nel 1948 nonostante le contestazioni di vicini bianchi che non volevano neri nel quartiere.

Fu proprio il padre che l’accompagnò alle prime audizioni che l’appena 11enne Natalie affrontò, purtroppo però un cancro si portò via il grande King Cole quando lei aveva solo 15 anni.

Ma il più grande successo della figlia del re del R&B resta proprio l’album “Unforgettable..with love” in cui Natalie ha riproposto i più grandi successi del padre e che conteneva anche Unforgettable, la canzone, che la  cantante aveva inciso affiancando la propria voce a quella del padre, presa da una registrazione di 25 anni prima, ottenendo un duetto stupefacente  che le fece vincere ben 6 Grammy Awards.

E’ stata  sposata tre volte e dal primo marito Marvin Yancy ha avuto il figlio Robert Adam Yancy nel 1977. Dopo il divorzio del 1980, nel ’89 si sposò con il batterista dei Rufus, Andre Fische, che fu anche il coproduttore dell’album Unforgettable ma si separarono nel 1995. L’ultimo matrimonio risale al 2001, quando sposò Kenneth H. Dupree.

Purtroppo la sfortunata Natalie oltre ai problemi con il razzismo che aveva avuto durante la sua giovinezza,  si ritrovò ad affrontare nella vita anche le battaglie con la droga e con l’alcool, nonché con l’epatite C che le fu diagnosticata nel 2008.

Nella sua autobiografia dal titolo “Angel on my shoulder”  che venne pubblicata nel 2000, la Cole raccontava che nel 1983 trascorse sei mesi in una clinica per disintossicarsi dalle dipendenze e le aveva vinte ma purtroppo quella vita senza regole che aveva intrapreso le aveva lasciato in corpo il virus dell’epatite C.

Negli ultimi decenni, Natalie Cole aveva avuto anche alcune esperienza televisive, comparendo nelle serie “Touched by an Angel” e “Grey’s Anatomy“, ma la sua passione restava quella di esibirsi davanti al suo pubblico che affollava le platee.

Ci ha lasciato durante la notte dell’ultimo giorno del 2015 e a dare l’annuncio è stata la sua publicist, Maureen O’Connor: “Se ne è andata con coraggio e dignità, proprio come aveva vissuto. Resterà indimenticabile nei nostri cuori“.

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