Quattro chiacchiere con…Esthér Messina

Conosco Esthér da molti anni ma non la incontravo da parecchio tempo, la ricordavo sedicenne con gli occhi sempre curiosi, con un sorriso spontaneo e allegro e adesso la ritrovo donna consapevole ma con quello stesso sorriso e quello sguardo sempre alla ricerca del nuovo.

Oggi lei scrive raccontando, nei suoi lavori, quella vera poesia che aleggia nell’animo degli ultimi, dei diversi, di chi, per un verso o per un altro, trova in questa vita la propria sofferenza ma la urla con forza cercando il proprio riscatto.

La passione della scrittura è stata sempre un viatico di felicità per Esther “Sin da piccola ho respirato il gusto dei racconti e della poesia, mio padre scrive da sempre versi e aforismi anche in dialetto. Dopo la laurea ho viaggiato in tutto il mondo, grazie al mio ruolo di hostess per la compagnia di bandiera svizzera, ma avevo sempre con me alcuni taccuini, dove annotavo stati d’animo ed emozioni, forme primordiali di storie da raccontare. Anche il cinema, mia grande passione, è stato come un’insegnante di vita, costantemente presente, mi ha forgiato come una collana le cui scene, perle preziose, s’infilavano una dietro l’altra creando un gioiello perfetto”.

Così Esthér mi racconta “Qualche tempo fa ho conosciuto, in un bar che frequentavo spesso, una persona che mi ha confessato di essere molto attratto dai travestiti e lì in me è scoccata la scintilla. Ha preso forma un testo che raccontasse le sensazioni, le paure, i travagli di un “diverso” e da lì la nascita “Raphael” un “transgender” che cerca negli uomini il padre distratto che non l’ha mai amato. Un monologo che affronta il dilemma di chi vive una vita doppia. Di giorno in ufficio, di notte travestito per strada, a cercare di placare l’inquietudine e la durezza della vita”.

“Raphael” – continua la scrittrice – è, diventato un cortometraggio, molto apprezzato, tanto da arrivare quarto all’Uno Festival al teatro del Romito di Firenze, concorso per testi originali. Il merito è, indubbiamente, anche di Marco Tizianel che, con la sua toccante interpretazione, ha saputo dare un volto alle emozioni su carta e di Paolo Zanarella, il “pianista fuori posto” (così definito perché suona il suo pianoforte a coda per strada e nei posti più impensati, trasportandolo come fosse uno zaino) che, con le sue musiche inedite, ne ha saputo cucire un abito perfetto.

La creatività di Esther, comunque, trova spazio in tutti gli ambiti inerenti alla scrittura “qualche tempo fa, quasi per gioco, ho inviato alcune mie poesie a un concorso e sono stata selezionata fra tredici autori per la pubblicazione di un volume dal titolo “I poeti contemporanei” curato dal  poeta Elio Pecora ”.

“La mia scrittura,  – continua Esthér – che non esito a definire poetica, ha un segno molto particolare, frasi senza punti e virgole che nascono da una necessità quasi logistica, battendo il tempo con il cambio di riga, e “costringendo” il lettore a seguire una mia personale volontà. I miei racconti, che si sviluppano in un massimo di venti pagine, riescono a dare un significato alle storie, in fondo ricerca di libertà scevra dai limiti delle regole dettate da punti e virgole”.

Ma come in ogni storia d’amore il figlio prediletto si accompagna e si accudisce, pertanto, il desiderio della scrittrice è che il suo “Raphael” possa diventare il diamante di uno spettacolo teatrale composto da quattro monologhi, con un tema centrale la diversità e i sogni. “immagino già quattro protagonisti che si alternano sulla scena sondando il mondo di emozioni intimo e privato di chi viene ingiustamente emarginato; protagonisti, transgender e prostituzione, considerati ancora tabù ai giorni nostri:”.

Il progetto teatrale, per il momento, è postato su Produzioni dal basso.com, ottima vetrina per giovani autori che, in tal modo hanno la possibilità di intercettare i potenziali produttori, che credendo all’iniziativa, possono “promettere” una quota di produzione da versare alla scadenza della raccolta.

La vita, spesso, è frutto di fortuna, ma il talento aiuta molto e sono assolutamente convinto che continueremo a sentir parlare di Esthér Messina.

a Cognita Design production
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