PROTON THERAPY: la nuova speranza contro il tumore

Ashya King, cinque anni, vince la sua battaglia contro il tumore al cervello grazie alla Proton Therapy.

 

 

Ad aprile 2013, il Proton Therapy Center di Praga ha avviato il suo programma per il trattamento dei tumori nei bambini. Attualmente almeno l’80% dei casi di tumori pediatrici possono essere trattati con successo. Particolare enfasi si pone sul miglioramento della qualità della vita dei bambini dopo il trattamento in quanto, appunto, la Terapia Protonica minimizza gli effetti distruttivi del trattamento sul lungo periodo, quali possono essere i difetti della crescita, deficit neurocognitivo ed abbassamento del quoziente intellettivo (IQ).

La Terapia Protonica è stata fondamentale per la vita di Ashya King, un bambino britannico di appena cinque anni, che ormai tutto il mondo conosce per le vicissitudini che hanno accompagnato il suo cammino verso la guarigione.

Nell’agosto del 2014, cominciò l’Odissea di Ashya e della sua famiglia. Il bambino, infatti, si trovava ricoverato  al Southampton General Hospital , in Gran Bretagna, per affrontare dei cicli di chemioterapia, i genitori decisero però di non continuare questo tipo di cure così invasive perché volevano sottoporre il figlio alla Terapia Protonica in Spagna.

Prelevarono così il bambino dall’ospedale nel quale era ricoverato, ma così facendo, andarono contro le leggi sanitarie britanniche e vennero denunciati per “torture” su minore dai sanitari del Southampton General Hospital. Scattò l’allarme mondiale e l’interpol si mise sui loro passi, intercettandoli e, appena atterrarono a Malaga, scattarono le manette ai loro polsi.

A tutto questo, si aggiunse che la famiglia abbracciando il credo dei Testimoni di Geova fu accusata di aver ‘rapito’ il bambino a causa delle restrittive regole della religione a cui appartengono.

Il padre smentì che la loro azione era stata fatta motivi religiosi e in suo aiuto corse il premier britannico David Cameron, intervento che si rivelò decisivo: il primo ministro espresse la sua più totale comprensione per la scelta della famiglia, visto che anche lui era padre di un bimbo di sei anni, deceduto a causa di una sindrome cerebrale.

I genitori furono scarcerati e poterono finalmente seguire il figlio in ospedale.

Dalla Spagna i King raggiunsero la Repubblica Ceca, più precisamente la capitale Praga, dove si trova il Proton Therapy Center, in cui Ashya riceve la Terapia Protonica.

“È un miracolo “ dice la mamma Naghmeh King, e il padre Brett afferma: “Le ultime analisi mostrano che non ci sono più segni del tumore al cervello di cui soffriva”

L’epilogo è stato raccontato ieri da uno scoop del Sun. I King sono tornati in Spagna e da lì parlano  della loro storia a lieto fine. Sottoposto ad analisi, risulta che non ci siano più tracce del tumore. Ashya ha ripreso a parlare, anche se non perfettamente, e a muoversi e camminare, anche se con l’aiuto dei genitori: un video  lo mostra mentre, sorretto dal padre dà un calcio a un pallone.

“Se lo avessimo lasciato nell’ospedale inglese, non penso che sarebbe sopravvissuto, il risultato giustifica tutto quello che abbiamo passato” dice Brett King, . “È un miracolo al quale non avremmo mai pensato di assistere”, dice sua moglie. Molti commenti negativi sul sito del Sun sul servizio sanitario britannico accusato di essere stato troppo burocratico.

La Nhs ora afferma che il tumore al cervello può essere curato all’estero con la protonterapia, in ospedali convenzionati con la Gran Bretagna.

Tanti sono coloro che ancora lottano contro leggi e burocrazia, tanti genitori disperati che venderebbero anche l’ultimo chiodo di casa pur di veder uscire il proprio figlio da quel turbine di sofferenze e dolore.

 Anche in Italia abbiamo un centro dove poter ricevere la Terapia Protonica e si trova a Pavia. Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, vorrebbe inserire la terapia nelle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale.

 La storia di Ashya dona molte speranze, ma la vittoria più grande sarebbe quella di non dovere arrivare a gesti estremi come quelli della famiglia King, ci si augura che ogni nazione sia più presente nell’ambito sanitario soprattutto nel campo oncologico, visto che la scienza ormai ci mette nelle condizioni di poter sperare di vivere una vita migliore.

 

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