Presidio contro la Riforma della Scuola voluta da Renzi. Gli insegnanti: “La buona scuola siamo noi!”

Professori in rivolta per il progetto di legge sulla scuola. Molte le iniziative in tutta Italia 

 

Ieri pomeriggio, davanti alla sede RAI di Catania, in via Passo Gravina, si è tenuto il presidio contro il progetto di legge voluto dal governo, che di fatto, secondo i manifestanti, affosserebbe la scuola, decretando così la fine di molti diritti che sono stati conquistati lungo il corso degli anni dopo tante battaglie sindacali.

Il coordinamento vuole sensibilizzare, il più possibile, l’opinione della gente sui problemi che riguardano la scuola pubblica che oramai, sta cadendo letteralmente a pezzi  e non solo in senso figurato come dimostrano gli ultimi fatti di cronaca accaduti ad Ostuni.

Una delle conseguenze più evidenti della riforma, sarà la gestione “aziendale” della scuola, a decidere, praticamente tutto, sarà il Preside che potrà chiamare direttamente i nuovi insegnanti,

Accanto a docenti, professori, precari e non, si sono schierati anche a ragazzi delle scuole come testimoniano gli interventi di alcuni rappresentanti del comitato studentesco  che partecipando all’assemblea spontanea, hanno espresso piena solidarietà a tutti i lavoratori della scuola, garantendo la loro presenza e il loro appoggio alle iniziative future.

I Partecipanti sono esasperati, il clima è caldo, c’è rabbia, c’è delusione, l’unica cosa a mancare, almeno fra i presenti, è la rassegnazione! La voglia di andare avanti e far montare ancora di più i numeri della protesta, è molto forte.  I docenti non vogliono più stare in silenzio, piuttosto desiderano gridare le loro ragioni e lotteranno per due obiettivi distinti, ossia: da una parte, il ritiro immediato del disegno di legge soprannominato “la buona scuola” e dall’ altra l’emanazione di un decreto legislativo per l’immissione in ruolo dei precari.  Una delle conseguenze più evidenti della riforma, sarà la gestione “aziendale” della scuola, con a capo il Preside che avrà la possibilità di scegliere i propri docenti attraverso la chiamata diretta, aprendo possibili scenari di non trasparenza e corruttibilità.

“Il progetto di Renzi, di voler inserire anche le nuove assunzioni nel  disegno di legge, appena approdato in Parlamento, dimostra come egli voglia usare la difficile situazione di migliaia e migliaia di precari, come “arma di ricatto” per blindare la “sua” riforma e assicurarsi così, l’approvazione sicura”. Questa è l’opinione condivisa da tutti i manifestanti.

Le iniziative messe in atto sono state e saranno ancora molte. Convocazione di Collegi Docenti straordinari, raccolta di firme e per  il prossimo sabato, 18 c.m. , è previsto alle h. 17.30, un altro presidio  in via Umberto, 268  davanti alla sede del PD, molti tesserati,  infatti, si sentono traditi dalle politiche di questo governo. Ci sarà, altresì, una grande manifestazione, prevista per l’8  maggio, con un corteo in via Etnea, a Catania, in preparazione a quella nazionale del 12 Maggio a Roma, che non a caso coincide con  la data scelta per la somministrazione delle prove INVALSI, altro tema spinoso da affrontare  e non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli alunni  che non si sentono correttamente valutati da questi test.

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