PA Social Day in diciassette città italiane

Svoltosi anche a Catania, il 6 giugno, il Seminario sulla Pubblica Amministrazione Social in cui il tema dell’informazione dei cittadini è stato affrontato a 360° ed ha coinvolto rappresentanze delle università, esperti di comunicazione, operatori degli enti locali, esperti di social, giornalisti etc…foto

Catania-La Città metropolitana di Catania è stata una delle protagoniste del PA Social Day svoltosi il 6 giugno in 17 città italiane. L’evento organizzato dall’associazione nazionale “PA Social in collaborazione con il Comune di Catania, il Comune di Giardini Naxos, il Comune di Giarre e l’associazione “Generazione Ypsilon” ha segnato una svolta storica nel dibattito sulla Comunicazione poiché, per la prima volta, il tema dell’informazione dei cittadini è stato affrontato a 360° ed ha coinvolto rappresentanze delle università, esperti di comunicazione, operatori degli enti locali, esperti di social, giornalisti etc.

Per il PA Social Day, si è parlato di Comunicazione da Trieste a Catania affrontando varie tematiche inerenti i processi di comunicazione e di informazione. A Catania l’incontro si è svolto nella sala conferenze del Palazzo della Cultura in Via Vittorio Emanuele dove è stato trattato il tema “Web Reputation e Nuovi Linguaggi“. Impeccabile l’organizzazione dell’evento che, per quello svoltosi in Sicilia, ha visto protagonisti i componenti del gruppo PA Social Sicilia capitanati dai due coordinatori regionali, Gabriele La Spina e Angelo Alù.

Interessanti gli interventi che hanno visto protagonisti esperti e operatori della Comunicazione pubblica. Al dibattito sono intervenuti: il dott. Domenico Interdonato, Presidente regionale dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana); il prof. Guido Nicolosi, sociologo e docente dei processi culturali e comunicativi dell’Università degli studi di Catania; la Social Media Strategist dell’Aeroporto di Catania, Maddalena Bonaccorso; il prof. Francesco Pira, sociologo e docente di comunicazione istituzionale dell’Università degli Studi di Messina; Fabio Basile, responsabile comunicazione e marketing Sose S.p.a.; il dott. Rosario Messina, giornalista e responsabile della Comunicazione ed amministratore del sito istituzionale del Comune di Giardini Naxos (Me), il giornalista Rosario Gullotta, responsabile della Comunicazione istituzionale del Comune di Giarre (Ct); la giornalista Sara La Rosa, responsabile della Comunicazione istituzionale del Parco dei Nebrodi. A moderare gli interventi è stato Mattia Gangi, giornalista pubblicista e sociologo dei media.

Dopo i saluti di rito di Angelo Alù e Gabriele La Spina che hanno spiegato il PA Social Day e l’importanza di dare vita ad un dibattito nazionale sulle nuove tematiche e i nuovi strumenti che coinvolgono i servizi riguardanti l’Informazione e la Comunicazione nella Pubblica Amministrazione il dibattito è entrato nel vivo con gli interventi in palinsesto.

A parlare per primo è stato il Presidente regionale dell’UCSI Sicilia, Domenico Interdonato, il quale dopo aver elogiato l’iniziativa e ringraziato gli organizzatori per l’invito a partecipare ha detto: ““Vista la grande diffusione dei social” ha detto Domenico Interdonato “è chiaro che la pubblica amministrazione deve organizzarsi per razionalizzare e istituzionalizzare questa forma di comunicazione che integra e supporta egregiamente l’informazione. Cari amici andiamo avanti questa di oggi è la strada giusta. Bisognerà lavorare per definire delle regole comuni. La pubblica amministrazione ha bisogno di comunicare. La comunicazione accorcia le distanze con il pubblico elimina le opacità ed è un ottimo deterrente contro la corruzione. La comunicazione ha bisogno di seri professionisti del settore come giornalisti e comunicatore pubblico. C’è bisogno di aprire gli orizzonti verso nuove opportunità di lavoro. In un momento di grande stagnazione questa potrebbe essere una eccellente opportunità di lavoro per tanti giovani. Il seminario di oggi si sta svolgendo in altre 16 città italiane con interessanti argomenti. Bisognerà fare sintesi e poi cercare il dialogo con il nuovo Governo. Riflettendo bene questo è il momento opportuno per essere ascoltati. Serve per realizzare una buona legge… che definisca e renda concrete queste proposte. E’ l’era della Comunicazione dei social e ne è un esempio il fatto che stiamo assistendo in questi giorni al primo Governo Social della nostra Repubblica. Le compagini politiche che ci governeranno sono andati al governo utilizzando negli ultimi cinque anni quasi esclusivamente i social. Hanno dialogato direttamente con la gente aggirando i media e la classica informazione. Credo quindi che una seria proposta troverà la giusta attenzione”. 

Il prof. Guido Nicolosi docente di comunicazione pubblica e sociale presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania ha rilevato criticamente come la PA non sia sempre stata in grado di cogliere le sfide che i nuovi media digitali impongono e che primariamente riguardano la capacità dell’organizzazione di ripensarsi e riconfigurarsi. Troppo spesso i media digitali vengono percepiti come semplici strumenti tecnici da applicare, senza riflettere sul fatto che essi per essere efficaci devono riflettere un cambiamento reale e profondo dell’amministrazione in termini di maggiore partecipazione e trasparenza. I nuovi media inoltre impongono un investimento importante sulla comunicazione in termini di risorse umane e professionali che raramente le amministrazioni sono disposte a realizzare.

Il professore Nicolosi ha infine presentato un progetto di comunicazione pubblica e sociale da lui coordinato realizzato con l’Università di Catania e sostenuto e finanziato dalla società Facebook nell’ambito del programma P2P: Facebook Global Digital Challenge. Il progetto, dal titolo DNA – Don’t Ignore Humankind, si è appena concluso ed è consistito nella realizzazione di una campagna di comunicazione contro l’odio in rete nei confronti dei migranti. Il progetto, rappresenta una buona pratica di comunicazione pubblica e sociale efficace ed eticamente rilevante.

Il giornalista dott. Rosario Messina, forte della sua ultraventennale esperienza riguardo le tecniche di Comunicazione nella pubblica amministrazione soprattutto attraverso l’uso dei siti istituzionali ha posto l’accento sull’importanza strategica che riveste la Comunicazione nella Pubblica Amministrazione perché garantisce trasparenza e non solo, ma anche promozione del brand e del territorio (ad es. attraverso i siti istituzionali degli enti locali) e, non è cosa da poco. “Purtroppo” ha sottolineato il giornalista “siamo ancora lontani dagli obiettivi che si era posto il legislatore della legge 150/2000 mentre intanto l’evoluzione della comunicazione, soprattutto per l’uso diffuso di internet e dei social, impone oggi una radicale revisione della legge 150/2000 che deve essere adeguata ai tempi. Il rapporto tra le istituzioni e i cittadini impone oggi un profondo mutamento nei sistemi e nelle modalità di comunicazione delle pubbliche amministrazioni soprattutto nel rispetto del principio di trasparenza dell’azione politico-amministrativa”. Il giornalista ha poi evidenziato l’importanza di affidare a professionisti della comunicazione la diffusione di atti e notizie riguardanti le attività della Pubblica amministrazione, questo non solo per arginare il fenomeno delle fake news ma anche perché il professionista della comunicazione è garanzia di fonte certa e informazione affidabile e corretta. Tutto questo però, ha evidenziato il dott. Messina è ancora rimasto sulla carta poiché vi è una carenza spaventosa di Uffici Stampa. In Italia vi sono oltre 22 mila enti pubblici, ma solo un numero esiguo di essi ha istituito un proprio ufficio stampa. E’ pur vero che la Comunicazione, nelle sue varie forme (Siti istituzionali, comunicati stampa, Social ecc.) impone agli amministratori pubblici investimenti in termini di risorse umane e professionali ma è anche vero che la legislazione e le contrattazioni che si sono succedute dopo l’entrata in vigore della legge 150/2000 non hanno rispettato ad oggi le prescrizioni della normativa. Ad esempio, così come prescrive la legge, non sono stati ancora individuati, definiti e regolamentati, dopo diciotto anni, i profili professionali dei giornalisti degli uffici stampa e quale contratto applicare. Nel tempo, in attesa della contrattazione collettiva che dovrà individuare e regolamentare i profili professionali degli addetti stampa, molte Regioni hanno stipulato contrattazioni con i sindacati di categoria stabilendo i profili professionali. Nel contempo il rapporto di lavoro dei giornalisti assunti dagli enti pubblici è stato regolato anche dal Contratto Collettivo del comparto Regioni e Autonomie Locali/Funzioni locali. Tutto questo ha contribuito a generare confusione tra i pubblici amministratori tant’è che ci sono giornalisti ai quali, ad esempio negli enti pubblici è stato applicato il contratto della FNSI, come ad esempio è accaduto in alcuni comuni della Sicilia a seguito della Contrattazione stipulata del 2007 che ha istituito cinque profili professionali e, giornalisti che invece sono stati inquadrati negli enti locali con il profilo D (quindi senza applicazione del Contratto giornalistico) perché la pubblica amministrazione ha ritenuto di applicare il Contratto Collettivo del Comparto Regioni e Autonomie locali. Due soluzioni contrapposte che spesso hanno costretto amministrazioni pubbliche o giornalisti a rivolgersi all’autorità giudiziaria per definire la questione contrattuale.

Affinché si possa avere una volta per tutte una buona comunicazione pubblica, ha concluso il dott. Rosario Messina occorre urgentemente riformare la legge 150/2000 ed far si che le pubbliche amministrazioni attivino gli uffici stampa. Riguardo ai controlli sull’attivazione degli uffici stampa ed il loro corretto funzionamento, si potrebbe applicare l’esempio del servizio di amministrazione trasparente per il quale per garantire il buon funzionamento dei processi di pubblicazione degli atti pubblici è stata creata ad hoc un’agenzia (l’ANAC) e sono state inserite delle sanzioni per i responsabili delle pubblicazioni che non osservano gli adempimenti prescritti dalla legge (D.lgs n. 33/2013 e D.lgs 97/2016). Se non si partirà da una radicale riforma della legislazione tutti i progetti innovativi e i buoni propositi di una Comunicazione efficiente e trasparente nella Pubblica Amministrazione sarà solo una bella favola.

Prima di concludere il dott. Rosario Messina ha illustrato le attività di comunicazione e l’uso del sito istituzionale presso il Comune di Giardini Naxos il quale è stato sempre sensibile a tali innovazioni tant’è che a metà degli anni 90 del 900 fu uno dei primi Comuni in Sicilia a dotarsi di un sito istituzionale Internet. Nel mesi di maggio di quest’anno il Consiglio Comunale con la delibera di C.C. n. 17/2018 ha approvato un regolamento comunale curato dal giornalista, che ha regolamentato per la prima volta tutto il settore della comunicazione dell’Ente e i vari strumenti utilizzati per la comunicazione (Sito Istituzionale, Ufficio Stampa, URP, Albo Pretorio, Amministrazione Trasparente, PEC e mail etc.).

Il PA Social Day catanese è stato arricchito anche da altri interessanti interventi ricordiamoli: Il prof. Francesco Pira che ha trattato il tema “La PA nell’era dei Social e delle Fake news“. Il noto sociologo siciliano è professore di comunicazione e giornalismo presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina, dove è Coordinatore Didattico del Master in “Manager della Comunicazione Pubblica” e di comunicazione pubblica e d’impresa presso lo IUSVE l’Università Salesiana di Venezia e Verona. Svolge attività di ricerca nell’ambito della sociologia dei processi culturali e comunicativi.

La Social Medial Strategist dell’Aeroporto di Catania, Maddalena Bonaccorso, ha parlato di “Informazione e intrattenimento: tecniche e strategia social dell’aeroporto di Catania” illustrando attraverso diverse slides i risultati nelle percentuali dell’applicazione dei social per erogare servizi ai clienti dell’aeroporto che da un anno all’altro hanno subito un forte e sensibile incremento di followers i quali attraverso i social attingono a informazioni e comunicati offerti dagli operatori social dell’aeroporto. Il responsabile comunicazione e marketing Sose S.p.a. Fabio Basile ha affrontato il seguente tema:”Come la PA favorisce la conoscenza e la codivisione del patrimonio informativo di imprese ed enti locali italiani”. Il giornalista Rosario Gullotta, responsabile Comunicazione del Comune di Giarre ha illustrato le attività di Comunicazione e di Informazione espletate dal Comune accennando anche alle problematiche che talvolta sorgono tra il cittadino e i servizi di comunicazione. La responsabile della comunicazione del Parco dei Nebrodi, Sara La Rosa, ha illustrato il tema “PA e social verso una nuova comunicazione del territorio” spiegando come attraverso attività di comunicazione viene promosso il Parco.

Al termine dei lavori i relatori hanno posato per la tradizionale foto di gruppo dandosi appuntamento per un prossimo convegno.

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