Omnia vincit amor

CATANIA – Considerazioni e commenti di un tifoso, che spera ancora nella salvezza della squadra rossazzurra, dopo la vittoria 4-1 di ieri allo Stadio Massimino di Catania sulla Roma…

Il calcio non è una scienza esatta, se così fosse non sarebbe affatto divertente. Il calcio non ha neanche una logica perchè se così fosse il Catania sarebbe già retrocesso. Nel calcio a volte ci sono tre elementi essenziali che possono stravolgere situazioni a dir poco lampanti. Parliamo di motivazioni, colpi di scena e sentimenti. Ieri infatti un normale tifoso rossazzurro si recava allo stadio Angelo Massimino come se stesse andando sul patibolo, forte della prova disastrosa della propria squadra del cuore la settimana prima a Verona, lungi da ogni speranza di salvezza. Ieri ci si aspettava di essere asfaltati da una Roma che voleva fare il suo dovere vincendo più per orgoglio che per altro, in modo da non consegnare uno scudetto alla Juventus senza che quest’ultima scendesse in campo per sudarselo. Ma la domenica pomeriggio del 4 maggio il sole è alto su Catania. Alle ore 15, quando il sig. Banti di Livorno fischia l’inizio del match, senti che due ore dopo potresti già avere la testa tagliata dalla ghigliottina matematica che, non si sa perchè, tarda ad arrivare, quasi come se non lo volesse. Questo campionato ci ha sempre aspettati in fin dei conti. In campo c’è qualcuno che lo sa bene e fa di nome Mariano Julio Izco, il Capitano silenzioso che s’impegna con cuore e volontà, mettendo avanti la faccia su tutto, prendendosi i fischi anche per i propri compagni, un signore d’umiltà che sa di dover giocare sempre a testa bassa nel bene e nel male. Ed è proprio lui che quando il Catania sembra ormai spacciato decide di alzare la voce come immedesimandosi nel nostro amato Liotru che alza invece la proboscide. Minuto numero 26 sul cronometro, Bergessio allunga un pallone in aria per Leto che col tacco serve Izco per il sinistro dell’uno a zero. Lo stadio esplode, quando segna Marianito è come se segnassi tu stesso, è come se segnasse uno dei tifosi che sta sugli spalti a sostenere la causa rossazzurra. Figuriamoci poi quando al minuto 34 viene scodellato un pallone in aria spizzato di testa da Bergessio ancora per Izco che d’esterno destro trafigge De Sanctis per la seconda volta. L’amore e il sentimento del Capitano tirano il Catania fuori dal baratro facendo commuovere chi sta sugli spalti. Ma la partita si riapre tre minuti dopo quando Totti, servito da un colpo di testa di Florenzi, batte Frison siglando il gol del 2-1. Nella ripresa però non c’è spazio per la paura, bensì c’è posto solamente per la fame e per la cattiveria agonistica che, purtroppo per noi, quest’anno non hanno fatto parte di questa squadra. Al 55′ Leto fa partire un sinistro violento che viene respinto da De Sanctis, ma che viene subito ribattuto in rete da Gonzalo Bergessio, un altro che di voglia e cuore ne ha da vendere. 3-1 e la partita è chiusa, ma sei sempre stato il fanalino di coda e la sofferenza è tanta. Sofferenza che poi viene una volta per tutte debellata al 79′ quando Barrientos da fuori area con un sinistro a dir poco meraviglioso disintegra i giallorossi una volta per tutte. Catania-Roma 4-1 e fine dei giochi.

Ennesima illusione? Ennesimo rimpianto?  Ennesima delusione? Non lo sappiamo, ma pare che questa volta il malato si sia svegliato dal coma ed è nostro dovere sostenerlo. Non svegliate noi invece, non svegliate i tifosi del Catania perchè adesso il sogno può diventare realtà, adesso è possibile compiere il miracolo. Domenica prossima si va in casa del  Bologna con soli tre punti di distacco. Come sette anni fa il crocevia della stagione è sempre il capoluogo dell’Emilia Romagna. Quel 27 maggio 2007 si vinceva per 2-0 contro il Chievo e ci si salvava per la prima volta in serie A. L’11 maggio di quest’anno invece andiamo a giocarci la sopravvivenza per poi sperare ancora nell’ultima giornata al Massimino contro l’Atalanta. Ciò che conta adesso è che il Catania è ancora vivo e vede la salvezza più vicina di quanto potesse sembrare prima. Saranno importanti le motivazioni e solo chi avrà fame e sentimenti in più ne uscirà vincitore. L’amore può vincere tutto. Ieri ha vinto la rassegnazione, domenica può vincere i dubbi che ci percuotono, alla fine dovrà vincere la retrocessione attraverso una salvezza assai insperata. Non illudiamoci, stiamo calmi. Limitiamoci a tifare e a crederci come solo dei veri tifosi sanno fare. Intanto però acquistiamo i biglietti per lo stadio Renato Dall’Ara, indossiamo una maglia rossazzurra, mettiamo una sciarpa del Catania al collo e andiamo tutti a Bologna a giocarci la vita. Non succede, ma se succede…dai che succede!

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