No Pantaloni, si Libertà: questo lo spirito del “Non Pants Subway ride”

 Domenica,  11 gennaio,  si è svolto il flash mob newyorkese in 60 città del mondo. “No Pants Day”, tutti in mutande in metropolitana per sfidare tabù e convenzioni sociali.

Improv Everywhere è tornata a colpire con uno dei suoi classici 
No Pants Subway Ride – Ritorna la Metro in Slip 

Milano – 9° il freddo è gelido e penetrante; Londra – 5° il freddo è umido e perforante; Bucarest – 4° il freddo è  polare e aguzzante.  

Sono solo tre,  delle sessanta città, che hanno aderito all’iniziativa “No pants subway ride“,  la giornata mondiale senza pantaloni.  A Milano siamo giunti alla quinta edizione di questo flash mob nato nel 2002 a New York, inventato e inaugurato da Improv Everywhere (Improve Everything), universitari texani specializzati in burle su larga scala, con soli 7 partecipanti inizialmente, per diffondersi poi a tutti gli Stati Uniti e al resto del mondo: Singapore, India, Cina, Australia, Londra,  Bucarest  fino all’Italia.
Il gioco è molto semplice, spogliarsi della parte di sotto e andare in metro come se nulla fosse, continuando a fare quello che si fa abitualmente in modo da lasciare tutti sbigottiti e increduli.
Ho caldo” questa la risposta di un giovane milanese alla domanda incuriosita di un passeggero sulla metro. A differenza degli altri anni, però,  c’è stato un calo di presenze, causato molto probabilmente dal vento freddo che ha spaventato i meno audaci.

Ritorna anche quest’anno, a Milano, il ‘No Pants Subway Ride’, il flash mob che, ogni inverno, porta decine di ragazzi a un “giro” in metro’ in mutande.  L’appuntamento – V edizione – è stato domenica 11 gennaio, alle 14.00, nei pressi del Politecnico, in piazza Leonardo da Vinci (metro’ Piola).

Un gruppo di persone, soprattutto studenti, si sono ritrovate in piazza Leonardo Da Vinci (Città Studi), alla fermata della metropolitana di piazza San Babila e la loro giornata si è conclusa all’arrivo in piazza Duomo, per il consueto lancio dei pantaloni.
Da noi l’iniziativa è illegale, ma fortunatamente ancora siamo graziati dalla tolleranza e gli arrestati non hanno subito serie conseguenze.

Speriamo quindi che inni alla libertà espressiva come questa possano essere legalizzate e chissà magari, sperare pure, che a  qualsiasi tipo di libertà si possa dare la possibilità di spiegare sempre le proprie ali.

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