Taigi, Spadaro al concerto di Pasqua

Concerto di Pasqua di altissimo spessore con Chiara Taigi ed Emy Spadaro tenutosi ad aprile alla Cattedrale di Messina in occasione del 40° anniversario. A fine concerto la cultura con eventi di spessore continua con domande alle interpreti e a Daniela Ursino.

Concerto di Pasqua 21 aprile 2017

A fine concerto si avverte subito l’amicizia ed il grande affiatamento che corre fra Emy Spadaro, Chiara Taigi e Daniela Ursino.

Abbiamo chiesto a Chiara Taigi le sue impressioni su questa grande serata, su questo splendido concerto:

“Una grande emozione, un grande pathos e ci tengo a dire, a mettere in luce, come Daniela Ursino abbia curato ogni dettaglio e chi cura i dettagli cura la vita”

Quando cantando ascolta il suono della sua voce cosa pensa, cosa prova?

“Cerco di concentrarmi, di entrare nel pensiero e poi è bellissimo quando c’è armonia come qui questa sera…”

E di Emy Spadaro cosa ci dice?:

“Di Emy posso dire che conoscendoci ci siamo avvicinate molto e insieme abbiamo vinto vicendevolmente delle paure, perché grazie a lei io ne ho vinto delle altre e per

questo ci completiamo… l’arte è il nostro trait d’union”

A Emy Spadaro abbiamo invece chiesto quanto la sacralità del luogo ha contribuito alla sua e alla loro bellissima interpretazione…:

“Nel 2015 abbiamo eseguito lo Stabat Mater durante il concerto al Palacultura …bellissimo, emozionante ma non era la stessa cosa…qui c’era un pathos che si percepiva a pelle……sono due cose diverse… qua stavamo pregando…”

Quali impegni l’ attendono adesso?:

“A Treviso il mese prossimo…”

Per un artista l’arte è come una protezione …quando si esce fuori da questa dimensione..l’impatto con l’esterno?:

“Noi permeiamo tutto di arte, dobbiamo cercare sempre di trovare il bello delle cose e vi dirò di più…nei momenti di crisi, quando va tutto storto, io mi trincero a casa, chiudo e studio,canto, devo cantare per me e così sento subito una grande forza dentro”.

A Daniela Ursino, a ragione visibilmente soddisfatta, chiediamo del Concerto: “Tutto è nato il 28 gennaio scorso, quando eravamo qui in Cattedrale per il Concerto “In Caritate et Veritate” in occasione dell’insediamento del nostro Arcivescovo e ho saputo dalla mia amica Chiara che Mons. Accolla a Pasqua avrebbe compiuto 40 anni di sacerdozio”.

Con l'Arcivescovo, Mons. Giovanni Accolla

E quindi da lì le venne l’idea del Concerto di questa sera?:

Le cose belle a volte nascono da un pensiero, magari nato sul momento, venuto di getto, che poi può diventare idea, una idea che prende forma, che diventa condivisibile con chi ti sta attorno, trasformandosi così in progetto vero e proprio.

L’idea di questo evento culturale poi è proseguita, consapevole che Chiara poi sarebbe stata In Russia, che Emy era impegnatissima ed il Conservatorio pure… e prima di muovere tutta la macchina organizzativa ce ne sarebbe voluto…

Ma siccome noi siamo toste e ci siamo dette che: “se una cosa la facciamo… la facciamo…”, da quel momento ci siamo contagiate a vicenda.

La data l’abbiamo scelta naturalmente con l’arcivescovo Accolla, e,quando ci ha confermato la data, col Conservatorio siamo partiti con le riunioni per questo progetto”.

Cosa c’è alla base di tutto questo?:

“Alla base di tutto questo c’è il fare tutto con passione ed entusiasmo, insieme ci siamo contagiate e abbiamo contagiato anche tutte le persone valide che hanno collaborato in sinergia con noi e – aggiunge la Ursino – poi bisogna buttarsi nelle cose, perché quando ci sono queste professionalità ritengo che si debba uscire fuori dai confini. E’ molto bello ad esempio che il Conservatorio, pur mantenendo giustamente i canoni accademici, porti fuori i suoi ragazzi come in altre iniziative portate avanti insieme dove ci siamo ritrovati tutti in sinergia. Messina ha voglia di partecipare agli eventi culturali, è una città col cuore dove si fanno eventi culturali come questo che partono da una idea progettuale che deve essere il seme per il progetto…

Con Emy e Chiara

Io faccio progetti anche per educare la gente, per aiutare il pubblico a capire cosa sta andando a vedere al teatro, per renderlo consapevole dell’arte… e capirla.

E anche per finire il progetto sulla riqualificazione e valorizzazione della Galleria Vittorio Emanuele è stato così… ho vissuto due mesi dentro la Galleria, non ci dormivo ma per il resto è come se lì ci avessi vissuto, ci giravo la notte, facevo le ronde, ho conosciuto le persone, il carattere, quello che faceva uno quando si alzava la mattina e arrivava per aprire il suo negozio, quell’altro che lo raggiungeva”.

Anche per queste sinergie e sacrifici, meritati e scroscianti gli applausi finali per una serata da ricordare, emozionante e coinvolgente ed è questo quello che succede quando la cultura, con eventi di spessore, lascia un bel segno.

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