Mayo Clinic e Morgagni insieme: mission e Fondazioni no profit sul banco degli imputati

 Lunedì 7 ottobre eminenze mediche a confronto, tra mission, progetti di crescita e crisi finanziaria

 

Lunedì 7 ottobre l’Hotel Villa del Bosco di Catania ha ospitato un importante convegno tra medici della Clinica Morgagni di Catania e della Mayo Clinic di Rochester.

Ad aprire l’incontro il Prof. Salvatore Castorina, presidente emerito del Policlinico G.B. Morgagni Presidio di Catania – Presidio di Pedara, che ha sottolineato il suo immenso piacere ed orgoglio nell’ospitare illustri esponenti di una realtà quale la Mayo Clinic.  Vero motore di questo evento è il Dr. Salvo Guarnera (cardiologo della Morgagni): ‘Fu proprio pochi mesi fa che il dr. Felice Achivi, anche lui cardiologo, mi parlò di Mariani…sono stato ospite a Rochester, nel Minnesota, della famiglia Mariani e della Mayo Clinic. Lì è nata l’idea di questo incontro, per una reciproca collaborazione presente e futura!’

Questa è la motivazione dell’incontro: – precisa Castorina – il reciproco consenso in questa mission’

Ma di quale mission si tratta?

Di questo ci accenna il Dr. Andrea Mariani, di natali italiani, ma di adozione americana. Specialista di oncologia e chirurgia ginecologica presso la Mayo, racconta ai presenti come sia stato affascinato dalla realtà americana quando era ancora frequentava la specialistica. Fu proprio un suo maestro ad aiutarlo ad entrare, pienamente attratto dalla mission che questa clinica portava avanti, a gran voce.

Obiettivi primari, ieri come oggi, della Mayo sono la “cura del paziente”, la “ricerca” e l’ “educazione”: una grande realtà umana a servizio dell’uomo. E stiamo parlando di una associazione no-profit: anche e soprattutto questo fa si che questi “tre desideri” trovino realizzazione. Curare il paziente e nel migliore dei modi, assistendolo sia come ammalato che come entità umana, dovrebbe essere dovere insito in qualsiasi medico, ma anche la ricerca è un “dovere”, in modo da assicurare cure sempre innovative al paziente. Ma a questi “doverosi desideri” se ne aggiunge un altro, ossia quello di “educare”, perché quello che sto imparando non può morire con me, ma deve essere ‘donato’. Un grande lavoro di squadra il nostro, perché da soli ci si perde, il desiderio di bene si spegne, mentre insieme si costruisce”.

Grande tramite di questa presenza a Catania è stato anche Don Francesco Venturino, già ordinario di Storia e Filosofia nei Licei e docente emerito di Ontologia ed Etica presso lo Studio Teologico di Catania – precisa Mariani – amico in comune con Guarnera, che ha insegnato loro ad amare ed a educare il loro desiderio di “bene insieme”.

Due fratelli le presenze americane per eccellenza, nati e cresciuti a Chicago, Allen e Timothy Aksamit, il primo neurologo, capo della Sezione Educazione del Dipartimento di Neurologia, il secondo specialista di medicina interna, pneumologo e responsabile del reparto di Terapia Intensiva, si occupa di micobatterio e tubercolosi. Entrambe ringraziano per l’invito, felici di ritrovarsi in una Terra, la nostra Sicilia, da loro mai calcata, insieme alle loro mogli.

Il prof. Allen racconta di essere nel settore della neurologia da ben 27 anni ed anche lui – come in precedenza il dr. Mariani – esemplifica i tre principi cardine su cui si fonda l’esperienza e la continuità di questa grandissima realtà americana che è la Mayo, rappresentati iconograficamente nel logo a tre scudi che connota tale clinica ospedaliera. ‘Ho maturato il mio concetto di responsabilità nei confronti del paziente – racconta Allen – durante un ritiro in una Chiesa Cattolica. I ruoli prioritari di un medico possono essere esemplificati in un significativo parallelismo con i doni dello Spirito Santo’.

Il fratello, prof. Timothy, invece, ha posto la nostra attenzione più sulla situazione economica della Mayo – che indiscutibilmente coinvolge anche tutte le altre le realtà no-profit. ‘Tappa fondamentale è stata sancita nel 1913 dall’avvio del sistema della dichiarazione dei redditi, che negli Stati Uniti comprende l’esenzione fiscale. Certamente tutti i servizi al pubblico, quali centri di beneficenza, scuole, ospedali, orfanotrofi, godono di esenzioni totali. Risale alla fine dell’800 la nascita di talune idee filantropiche, che danno l’input alla costituzione della “fondazione” e per sostenere queste fondazioni private –tiene a precisare il Prof. Timothy – occorrono fondi, denaro. Lo Stato riconobbe a queste fondazioni delle indubbie agevolazioni, come l’esenzione, ed oltretutto nel 1909, con la promulga della legge della nuova fiscalità, si ottenne che gli stessi contributi dei donatori potessero essere detratti fiscalmente. Un’agevolazione decisamente innovativa e da non sottovalutare, che portò ad una crescita esponenziale delle donazioni stesse, con un aumento importante del PIL, nel quasi ventennio 1985/2004’. Ed icasticamente conclude ‘non c’è la missione, non ci sono i soldi. E viceversa. Questo sosteneva Sr. Moes. Dopotutto il futuro della sostenibilità è il contributo dei benefattori, poiché la pratica clinica in America non può dipendere solo dai rimborsi!’.

Dati importanti, che fanno intendere come noi tutti siamo la linfa di queste fondazioni, ma come le agevolazioni statali possano dare il giusto sprint economico – motivazionale a tutto questo meccanismo.

Presenti il prof. Francesco Basile (Presidente della Scuola Medicina), che generosamente ha condiviso con i presenti la sua personalissima esperienza – risalente al lontano 1986 – alla Maio ‘ricordo l’atmosfera amichevole ed accogliente, contrastante con le condizioni climatiche!, dal punto di vista educazionale e mi colpì – lo ricordo chiaramente – l’estrema naturalezza con cui riuscivano a conciliare principi per noi inconciliabili. Rappresenta tutto quello che noi vorremmo per le nostre Università’, il rettore dell’Università degli Studi di Catania, Giacomo Pignataro, il presidente dell’Ordine dei Medici di Catania Prof. Massimo Buscema, eminenti personalità della medicina di Catania, nonché il direttore sanitario della Clinica Morgagni, dr. Sebastiano Catalano.

Conclude i lavori il presidente della Clinica Morgagni prof. Sergio Castorina, che porge un sentito ringraziamento agli esponenti della prestigiosa clinica americana  ‘per il bagaglio di emozioni e sensazioni che ci hanno offerto, per averci fatto vivere insieme a loro l’ambiente che si vive e l’aria che si respira alla Mayo. La commistione tra bioetica ed efficienza medicale tecnologica, alla base della vostra missione, è indubbiamente di difficile realizzazione. La nostra preliminare volontà è di acquisire conoscenze ed imparare a trasmetterle, come in due dei vostri desideri di bene. Speriamo solo che la nostra richiesta di convenzionamento con scuole di specializzazione sia ben accetta, e presto!’.

Un summit di menti, con mission tutte da recepire e mettere in atto.

 

LA MAYO CLINIC ED I SUOI NATALI…

Ma come nasce la Mayo Clinic e perché?

Ripercorriamo insieme al professor Allen Aksamit la sua storia…21 Agosto 1883…un tornado di dimensioni bibliche distrusse Rochester. Fu una suora, A. Moes, a proporre a Mayo di costruire un ospedale, per accogliere situazioni simili future, ma questi le rispose negativamente. La perseveranza di Sr. Moes, però, in breve tempo riuscì a persuaderlo e l’ospedale comincio a veder luce…1910: i veri fondatori dell’ospedale furono i figli, i fratelli Will e Charlie, i quali, molto vicini per ideologie, nel loro discorso inaugurale dettarono i principi base della Mayo “lavorare insieme per il paziente”. Divennero famosi per le loro tecniche antisettiche ed asettiche, che condussero ad una assenza di complicanze a seguito di interventi chirurgici al St. Mary Hospital1915: i due fratelli diventarono Officers of the American College of Surgeons e nello stesso anno, unitamente a Sr. Mary Joseph Dempsey, fondarono l’Associazione Ospedali Cattolici1917/1919: viene creata la “Foundation Mayo”, che si basa su di un principio sostanziale “dentro ciascuno di noi c’è il desiderio di una vita buona…-questo è possibile con una restituzione del denaro”. 1925: il St. Mary oltre che ospedale diventa Policlinico. 1939: quest’anno vede venir meno tutte le figure cardine di questo grande progetto, ormai consolidato, ovvero i fratelli Maio e Sr. Dempsey. É del 1986 il documento ratificato secondo il quale le suore francescane potevano continuare ad amministrare tanto il St. Mary Hospital che la Mayo Clinic. Il 2013 segna la definitiva commistione tra il Rochester Methodis ed il St. Mary: adesso sono un unico Ospedale sotto l’egida di Rochester. La primavera 2013 ha segnato una ‘vera primavera’ anche per il St. Mary – Mayo: sono stati stanziati ben 5 biliardi e mezzo per la ricerca. Ma, in considerazione del periodo economico critico, che ha segnato il default anche dell’America, ci saranno ancora fondi nel futuro prossimo e non solo?

I NUMERI

Oggi la Maio è leader no-profit nel mondo, con tre sedi a Rochester MN, e Scottdale AZ Jacksonwille FL. Conta allo stato attuale 34mila dipendenti, di cui 2000 medici solo a Rochester ed il St. Mary Hospital vanta più di 1200 posti letto. Fiore all’occhiello le formazioni post – lauream e le borse di studio per i medici. Parole d’ordine: rispetto, compassione, integrità, ricerca, formazione, desiderio di bene.     

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