Progetti Soul Funky & Beyond e un tocco di Tango Siciliano per il Live Tour 2015.
Mario Biondi, Ranno all’anagrafe, è approdato con successo in Sicilia con i suoi attesi due concerti, al Teatro Politeama di Palermo e Metropolitan di Catania (organizzazione Musica e Suoni di Nuccio La Ferlita). L’artista catanese ha presentato il nuovo album di inediti dal titolo “Beyond”, uscito in maggio per Sony Music, e a distanza di due anni dall’ultimo SUN – disco d’oro in Italia (intervallato dalla magica parentesi natalizia di “A Very Special Mario Christmas”).
Il celebre cantante, durante il tour etneo, era stato ospite di Daniela Vetri, preside dell’Istituto “Archimede” di Catania per un incontro con gli studenti, organizzato dalla prof. Giusy Malfitana, sua insegnante alla scuola superiore: “Fin dai tempi della scuola era un ragazzino che si faceva notare – spiega l’insegnante – un gentiluomo di altri tempi. Un ragazzo disponibile e buono di cuore…”. Un gruppo di alunni lo ha omaggiato suonando alcuni dei suoi pezzi più famosi.
Il Live Tour 2015 vede Mario Biondi esibirsi con i suoi maggiori successi del passato, nonché con i brani inseriti nel nuovo album, “Beyond”, per una settimana in cima alla classifica di “iTunes” prima di fare ingresso direttamente al primo posto nella classifica “Top of the music Fimi/Gfk”.
Artista dalla voce inconfondibile, dotato di un timbro caldo e profondo, Mario “The Beyond” rievoca sempre le proprie origini catanesi (oggi vive a Parma) e la passione per la musica, trasmessagli dal padre Stefano, già protagonista al “Festival della canzone siciliana” presentato da Pippo Baudo su Antenna Sicilia, ed autore della celebre “Tu malatia”. Sonorità di un tempo, ma musicalmente attualissime ed evolute e che, comunque, hanno contribuito a forgiare l’animo artistico del black-crooner catanese. Dall’acid jazz degli HFQ (High Five Quintet) di Handful of Soul memoria al disco funk più commerciale, ma di ottima qualità, nel ricordo di importanti collaborazioni, con gli Incognito di Jean-Paul ‘Bluey’ Maunick, Al Jarreau, Chaka Khan e con gli Earth Wind & Fire, vere icone di questo genere.
Nel suo “Beyond” propone 13 brani inediti di alto livello, ‘Oltre’ il Soul, una produzione curata da Dap-Kings, gruppo musicale di Brooklyn, band di Sharon Jones che ha collaborato anche con Amy Winehouse; tra gli autori dei brani Bernard Butler e Dee Dee Bridgewater.
Sul palco, l’artista catanese è stato accompagnato da: Alessandro Lugli alla batteria, il cronometro Federico Malaman al basso, i peloritani e co-produttori Massimo Greco alle tastiere e alla programmazione e David Florio alle chitarre, Marco Scipione al sax, Fabio Buonarota alla tromba. Assenti giustificate Romina e Miriam Lunari, specialiste dei cori, danze e coreografie dello spettacolo (serio e fugace malanno febbrile a Romina). Leader tecnico della fonia Ugo Tempesta, alle luci, spettacolari, Jo’ Campana, Aurelio Colucci tour-project manager. Un concerto con una scenografia tecnologica, luci esclusive in led, di grande impatto scenico.
La scaletta ripercorre tutta la migliore produzione discografica di Biondi, da Handful of Soul (il brano che ha aperto il concerto) a If del 2009, passando per Due (With the Unexpected Glimpses) a Sun del 2013, e poi oltre, appunto, Beyond.
La maxi soul band lancia il ritmo alla voce del crooner: I’m her Daddy, il blue-funky Rio de Janeiro Blues, A Child Runs Free, le spettacolari e intriganti Ecstasy e Love Dreamer, poi No More Trouble, Be Lonely e My Girl, cover dei Temptations, brano scritto nel 1964 da Smokey Robinson e da Ronald White.
Never Stop chiude la prima parte per ripassare l’acid jazz sound del progetto SUN di Bluey and Incognito. Shine on (scritta dallo stesso Biondi, dal tastierista Massimo Greco e da Jan Kincaid, batterista del gruppo londinese Brand New Heavies), What Have You Done to Me (standard americano scritto con David Florio), Lowdown (cover di William ‘Boz’ Scaggs, portato al successo con Chaka Khan), I can’t read your Mind, La voglia, la pazzia, l’idea (struggente brano cantato in italiano).
Entra prepotente l’Era Beyond con la fascinosa Open Up Your Eyes, seguita dalla funky-sentimental di All Of My Life (tango siciliano scritto dai catanesi Francesco Caponetto e da Diego e Salvo Finocchiaro ispirato al musicologo e musicista liotro-argentino Andrea Insauralde), e poi Love is a Temple (primo singolo, il cui video è stato girato nel Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera).
L’assenza sul palco del corpo di ballo delle sorelle Lunari, molto sentita da Mario, era compensata da un ‘Beyondy’ davvero frizzante e very dancer.
Una gran voce jazz come Dee Dee Bridgewater, firma il testo di All I Want Is You, brano nato al Blue Note di Milano, su una musica di Mario scritta ben tre anni prima e sposata dalla poesia lirica di DDB. Segue il maxi-funk-disco di Blind. Bernard Butler, ex chitarrista degli Suede, ha scritto Heart of Stone, suonata nel disco dall’ensemble newyorkese Dap Kings, e magnificamente interpretata dal vivo al Metropolitan con il suadente feeling R&B di Mario and His Band.
Finale con una speciale dinamica musicale. Il concerto si chiude con il maestoso running-chorus di Over The World che ricorda l’intenso riff di Ride Like The Wind di Christopher Cross.
E alla fine l’applauditissimo bis al cardiopalmo con la mitica storica This is what you are, chiudendo con Where Does The Money Go, un brano insolitamente vicino al soul-dance&raggae, …tutto un ritmo incalzante di soul-people fino ai rituali saluti alla platea.
Dopo i concerti in Italia, l’ormai consolidato successo internazionale di Mario Biondi porterà l’artista in tour anche in Europa e in Asia, passando sul palco dei Wind Music Awards dell’Arena di Verona. Queste le date confermate: il 27 maggio a Londra (Regno Unito), il 28 maggio a Vienna (Austria), il 30 maggio ad Amburgo (Germania), il 31 maggio a Zurigo (Svizzera), il 2 giugno ad Amsterdam (Olanda), il 6 giugno a Baku (Azerbaigian), l’8 giugno a Mosca (Russia), il 10 giugno a Bruxelles (Belgio) e l’11 giugno a Parigi (Francia).
Qualche analogia per la cover di Beyond: la foto e lo sfondo ricordano Animals dei Pink Floyd. Dice Mario: …perché il Vittoriale per la clip di Love is a Temple? “Perché è l’emblema dell’amore profano e l’espressione di una creatività visionaria illimitata come quella di Gabriele D’Annunzio – Beyond” vuol dire “oltre” proprio nel senso che va oltre il soul, anche nel senso che il disco è venuto fuori oltre le mie aspettative. Merito mio ma soprattutto dei miei collaboratori”.
Mario sul brano What Have You Done to Me «Volevo spingere oltre la mia capacità vocale, sino alla dimensione musicale del reggae e ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con gli autori Massimo Greco e David Florio, messinesi, conosciuti grazie a Mario Venuti».
A gennaio 2015 “Mario Christmas” viene certificato doppio platino.