Marina Militare. Nave Anteo in sosta ad Aksaz (Turchia)

La Nave Anteo, unità navale della Marina Militare per il supporto alle operazioni subacquee alle dipendenze del Raggruppamento Subacquei ed Incursori, è giunta ad Aksaz (Turchia) per partecipare all’esercitazione internazionale Dynamic Monarch 2017 (DYMH17) per il soccorso ai sommergibili sinistrati

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L’attività si svolgerà dall’ 8 al 22 settembre e coinvolgerà, inoltre, gli assetti per il soccorso sommergibili in dotazione alla Marina turca, spagnola, americana, norvegese, inglese e francese.

La DYMH17 è un’esercitazione a cadenza triennale nell’ambito della Submarine Escape and Rescue (SMER), che permetterà di verificare le capacità a disposizione della NATO per la ricerca ed il soccorso al personale di un sommergibile sinistrato. Lo scopo di questa complessa attività è la condivisione delle procedure di soccorso ed il miglioramento dell’interoperabilità tra le diverse Marine, allo scopo di ridurre i tempi di intervento ed aumentare le probabilità di sopravvivenza del personale posto all’interno di un sommergibile adagiato sul fondo.

Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini
Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini

Due sommergibili turchi ed uno spagnolo si poseranno su fondali variabili dai 40 ai 100 metri, simulando di aver subito un incidente e di non poter più riemergere. Allertata la catena internazionale dei soccorsi, la Marina Militare opererà tramite Nave Anteo ed i Palombari di bordo per il recupero del personale posto all’interno dei battelli e garantirne la sopravvivenza.

Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini
Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini

Le operazioni verranno svolte dal personale della Marina Militare italiana attraverso l’ausilio di sistemi tecnologici come il minisottomarino di soccorso SRV 300, in grado di dirigere autonomamente sul sommergibile sinistrato per portare in salvo 12 persone per viaggio, un sistema di ventilazione che è in grado di fornire aria al sommergibile dalla superficie e lo scafandro rigido articolato ADS, attraverso il quale i Palombari possono condurre immersioni fino a 300 metri senza essere sottoposti alla pressione esterna.

Il Soccorso ai Sommergibili svolta dal Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori, vera e propria eccellenza in campo subacqueo del nostro Paese riconosciuta anche all’estero, è una peculiarità unica nel contesto delle Marine del Mediterraneo e rientra nell’ambito delle molteplici capacità che la Marina Militare pone al servizio della collettività nell’ambiente marino.

Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini
Taranto, esercitazione di soccorso del sommergibile Sciré della Marina Militare con nave Anteo e i palombari. 2014-09-17. © Massimo Sestini

Nave Anteo, consegnata alla Marina Militare il 31 luglio 1980, è la terza Unità che porta il nome di un’invincibile gigante della mitologia greca, figlio di Nettuno e della Terra.
L’ Anteo, posto alle dipendenze del Gruppo Navale Speciale di Comsubin, è dotata di sofisticati equipaggiamenti e specifiche apparecchiature che consentono di svolgere lavori subacquei di ogni genere, anche a notevoli profondità, nonché il soccorso e salvataggio a favore degli equipaggi dei sommergibili in avaria.
Tale Unità allarga notevolmente lo spettro di impiego dei Palombari della Marina permettendo loro di raggiungere, grazie all’utilizzo delle tecniche di immersione in intervento ed in saturazione, profondità operative superiori ai 250 metri, o di operare con apparecchiature e mezzi tecnologicamente avanzatissimi, quali il minisommergibile SRV-300 (Submarine Rescue Vehicle) e lo scafandro rigido articolato ADS (Atmospheric Diving System), una sofisticatissima armatura antropomorfa che permette all’operatore al suo interno di muoversi sott’acqua e lavorare fino a 300 mt di profondità.

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