Lucarelli pre Catania-Virtus Francavilla: “Non bisogna trascurare il dettaglio. Stanchi, ma sereni”

Le parole di mister Lucarelli in vista della sfida serale al “Massimino” Catania-Virtus Francavilla.

Cresce l’attesa e l’entusiasmo per questo Catania bello e allo stesso tempo operaio, in cerca della quarta vittoria di fila tra campionato e Coppa. Gli etnei vengono da due successi consecutivi nel girone C di Serie C che hanno dato morale ad ambiente e classifica, senza dimenticare l’ultimo successo in Coppa Italia ai danni del Crotone, sconfitto solo ai rigori.

Il Catania si prepara ad accogliere la Virtus Francavilla al “Massimino” domenica sera. Ecco le dichiarazioni pre-partita di mister Lucarelli.

È tempo dei primi bilanci dopo tre risultati positivi per mister Lucarelli: “questi risultati hanno aiutato il morale e l’autostima. C’è il giusto entusiasmo, che non deve diventare euforia

Sulla Virtus Francavilla: “società seria con presidente che fa squadre competitive. È un ambiente dove i giovani crescono bene. Quando c’è un cambio allenatore c’è sempre un nuovo entusiasmo. Domani dovremmo sudare 7 camice contro una squadra di valore, che non sempre è riuscito a esprimere, e con un grande allenatore. Sulla carta è la sfida più difficile da affrontare

Sulla condizione atletica e mentale: “questa è la terza settimana, sono state settimane piene di partite, quindi ho puntato a recuperare le forze. L’unica settimana in cui ho potuto lavorare è stata quella pre-Giugliano. È stato più facile per me lavorare sulla testa e sull’autostimac’è da lavorare tatticamente, anche se i concetti ci sono. Su questo aspetto non sono soddisfatto per il tempo che ho avuto a disposizione”.

Il Catania nella figura del suo allenatore non è rilassato, ma “sereno e fiducioso sì”. “Più punti facciamo ora e meglio è. Bisogna creare una mentalità per mettere insieme una serie di vittorie senza mollare la presa”.

Sereni sì, ma anche stanchi, i 120 minuti del match infinito contro il Crotone si sono fatti sentire e mister Lucarelli si è concentrato anche su questo aspetto: “120 minuti si fanno sentire, bisogna considerare anche questo. Ma a me piace questa situazione perché ci fa capire quanto è profondo il nostro spirito di sofferenza. Sono tutti test che servono per capire se possiamo avere un futuro da protagonisti. Brutti, sporchi e cattivi anche domani? Una partita si gioca in tanti modi, anche dentro la partita stessa ci sono più modalità di gioco. In un match è impensabile schiacciare un avversario per 95 minuti, quindi domani ci sarà il momento nostro e quello loro. In ogni partita bisogna fare diverse letture tattiche”.

I campanelli d’allarme nell’ultimo match sono stati i 3 gol presi subendo le folate offensive calabre: “Tutto è migliorabile. Quando perdi è facile preparare la settimana del riscatto e arrivare con il dente avvelenato. La partita di domani assume un’importanza fondamentale in termini di mentalità per capire come il pregresso debba essere tenuto in considerazione per non commettere gli stessi errori. Quando stai bene e vinci rischi di trascurare il dettaglio e quello ti fa perdere”.

Cambiamento di attitudine dei giocatori deriva, secondo Lucarelli, “da tutto, sia colloqui che lavoro in gruppo. Pensavo che qualcuno si fosse già arreso, ma dati alla mano non è così. Per costruire serve programmare e per programmare serve non rivoluzionare ogni volta, altrimenti diventa complicato. Qui c’è una buona base, ma se riusciamo a creare uno zoccolo duro forte, migliorabile con pochi innesti mirati, si può programmare. Poi su 100 squadre professionistiche ogni anno hanno successo in 8, quindi ogni anno per ognuno si programma facendo il massimo in stagione”.

Sulla situazione infortunati: “a parte i noti, ci sono piccole situazioni. Abbiamo escluso temporaneamente Rizzo per ora e messo Popovich”.

Due parole spese anche sul Presidente Pelligra: “Non ho sentito il Presidente, ma so che è contento. Mi manda sempre le sue impressioni tramite Grella. Quando ci incontreremo parleremo a tutto tondo

Sulla pressione esterna: “In questa categoria si passa spesso da uno stadio da Serie A, il nostro, a campetti con 400 persone. Ci sono picchi di emozione, quindi la bravura dei nostri giocatori deve essere quella di mantenere alta la concentrazione e concentrarsi solo sul rettangolo verde, a prescindere dalla cornice di pubblico”.

Sulla rinascita di De Luca: “De Luca come tutti gli altri, sa cosa voglio per essere preso in considerazione. La formazione la fanno i ragazzi, non io. Io mi baso su quello che vedo durante la settimana. Poi ci sono casi e casi, a Giugliano per esempio c’era Ciuferri che avrebbe potuto mettere in difficoltà Mazzotta e ho scelto Castellini. Per il resto il posto se lo guadagnano loro e devono confermarselo loro”.

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