Lo spettacolo “Lingua di cane” vola in tour nei teatri dello Stivale

L’opera osannata dalla critica ha debuttato a Enna dopo una residenza artistica voluta dal Teatro Garibaldi. Ora sarà applaudita a Trevi, Bologna e Milano

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È stato pensato, prodotto e realizzato a Enna, con un cast di attori ennesi, e ora prende il volo per i teatri dello Stivale.
Lo spettacolo “Lingua di cane” di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx, già osannato dalla critica e applaudito dal numeroso pubblico che lo ha accolto in Sicilia, è pronto per calcare i palcoscenici di Trevi, Bologna e Milano.

Dopo il suo debutto all’interno della stagione 2016/2017 del Teatro Garibaldi di Enna e la partecipazione alle Orestiadi di Gibellina 2017, al Teatro Biondo di Palermo per il Festival delle Letterature migranti 2017 e al festival Primavera dei Teatri 2017 di Castrovillari, lo spettacolo verrà portato in scena venerdì 9 marzo al teatro Clitunno di Trevi (Perugia), sabato 10 marzo al teatro dell’Argine ITC San Lazzaro di Bologna, e dal 17 al 22 aprile sarà di scena al Tieffe Teatro Ciro Menotti di Milano.

L’opera è prodotta dalla Compagnia dell’Arpa, dal Teatro Garibaldi di Enna, diretto da Mario Incudine, con il sostegno dell’università Kore di Enna e dell’assessorato regionale al Turismo e allo Spettacolo.

In scena gli attori Franz Cantalupo, Sara D’Angelo, Elisa Di Dio, Noa Di Venti, Mauro Lamantia e Salvatore Galati, con le musiche di Mario Incudine, Francesca Incudine e Sergio Beercock.  Le scene e i costumi sono di Daniela Cernigliaro, con la collaborazione di Luca Manuli, i movimenti di scena di Maria Grazia Finocchiaro, il disegno luci di Marcello d’Agostino. Assistente alla Regia è Simona Sciarabba.

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La drammaturgia dello spettacolo, assieme a tutta la sua avventura creativa, sono confluite recentemente in una pubblicazione edita dalla casa editrice palermitana il Glifo, con il titolo “Lingua di cane. Dal processo creativo alla messa in scena”, per la collana Ingranaggi. Il volume, curato da Filippa Ilardo che ne ha scritto anche la prefazione, con la postfazione di Tommaso Chimenti e le fotografie di Toto Clemenza e Giovanni Battaglia, è stato presentato al Teatro Massimo di Palermo durante il Festival delle Letterature migranti 2017 e verrà esposto in un incontro con gli autori e gli studenti delle università di Milano e Bologna.

Il tour di “Lingua di cane” ripartirà il prossimo autunno dal teatro Quarticciolo di Roma, per Teatri in Comune.

Il responsabile produttivo Angelo Di Dio, spiega che “la felicità del successo di questo spettacolo sta anche nella possibilità di esportare nei teatri della penisola un progetto che rappresenta l’anima stessa del teatro Garibaldi di Enna”. Il regista Giuseppe Cutino aggiunge che “nelle repliche fatte recentemente per le scuole abbiamo toccato il cuore di centinaia di giovani molti dei quali si sono veramente commossi di fronte a un tema di tagliente attualità, quale quello dei migranti. Le emozioni suscitate – spiega – sono il vero significato di un certo linguaggio teatrale che attenua ogni barriera e stabilisce una profondissima comunicazione tra la scena e il pubblico che non può rimanere indifferente. Era quello che volevamo, muovere gli animi, attivare la coscienza, far sorgere un interrogativo: il teatro può tutto questo”.

 

NOTE DI REGIA

“Lingua di cane” (letteralmente un pesce di mare della famiglia Pleuronectidae, una sogliola, che vive adagiata sui fondali sabbiosi) assume in questo spettacolo anche la connotazione della lingua di esseri umani invisibili, senza nome, senza speranze, senza possibilità, di chi non ha voce per parlare, di chi ansima, di chi elemosina un pezzo di pane, di chi non merita un rispetto, una vita e una morte da uomo, come se uomo non lo fosse mai stato.

Ed è di viaggi senza un approdo, di desideri, di speranze, che l’opera racconta, attraversando sogni, storie, paure, amicizie, inimicizie, addii, tradimenti e dando voce a storie semplici e pensieri che portano a galla una verità scontata e dolorosa, non sempre semplice da raccontare.

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