Lo sbarco alleato in Sicilia, Badoglio e l’armistizio dell’otto settembre 1943 ottanta anni dopo: appassionante evento alle Ciminiere di Catania

Col saluto del Sindaco della città metropolitana Trantino e del Ministro Musumeci, Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Unione Cattolica della Stampa Italiana e ANCRI hanno contribuito a ricordare tale fondamentale realtà storica.

Interessante denso e partecipato evento la mattina dell’otto settembre nella sala C3 del complesso fieristico Le Ciminiere di Catania, sul tema : “Comunicare il fatto storico: lo sbarco degli Alleati e l’armistizio di Cassibile, il cammino verso la Liberazione“, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia – in quanto evento di formazione professionale continua facente parte del triennio 2023-25 – nonché dalla Unione Cattolica della Stampa Italiana e dalla sezione di Catania della Associazione insigniti Cavalieri della Repubblica. E’ intervenuto il Sindaco della città metropolitana di Catania avvocato Enrico Trantino, che ha porto il saluto della comunità catanese ai convenuti, in occasione dell’ottantesimo dell’anniversario della comunicazione dell’armistizio che segnò la svolta italiana nella seconda guerra mondiale.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del professore Giuseppe Adernò, docente e giornalista (UCSI e ANCRI Catania) nonché perfetto organizzatore della manifestazione, è stata letta la lettera del Ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, che non potendo essere presente ha inviato ai relatori il proprio augurio e auspicio, essendo anche autore del recente volume su “La Sicilia bombardata“. Hanno quindi preso la parola il giornalista Salvatore Di Salvo, Segretario Nazionale UCSI e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, sottolineando come in ogni comunicazione serva la necessaria umanità e la deontologia professionale, nonché il consigliere nazionale UCSI Gaetano Rizzo.
La relazione sui fatti e antefatti che portarono all’armistizio alla creazione del governo Badoglio e al ribaltamento di fronte nonché alla cobelligeranza con gli Alleati, fu tenuta dal giornalista e scrittore di Storia Francesco Giordano, che da anni attraverso documentazione probante, si occupa della tematica: egli ha voluto in particolare mettere in rilievo la figura umana ed essenziale in quel frangente storico del Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, militare senza partito di altissimo prestigio, che nel formare il primo governo tecnico del Novecento, traghettò non senza grandissime difficoltà, unitamente al capo dello Stato Re Vittorio Emanuele III, la Patria dilaniata bombardata prostrata e invasa, verso la necessaria liberazione: precisando quante bugie e faziosità ancora si dicono e scrivono su tale fase controversa della Nazione, senza avere l’accortezza di consultare le testimonianze documentarie pure esistenti che il giornalista è per correttezza morale più che per serietà della professione, tenuto a utilizzare.

Con le parole del Presidente della Repubblica Ciampi, il relatore ha rammentato come lo spostamento del Re e del governo nel territorio libero nazionale di Brindisi, “salvò la continuità dello Stato e si impose agli Alleati come interlocutore legittimo“. E’ quello che, ha voluto precisare il relatore, l’attuale Presidente Sergio Mattarella pochi giorni fa ha definito “il riscatto dello Stato” che proprio dal giorno più buio risorge verso la resistenza e la ritrovata unità nazionale. Facendo cenno alla figura fondamentale del Sommo Pontefice Papa Pio XII, il pastor angelicus che protesse come potè Roma bombardata e schermò con l’impegno la popolazione ebraica rifugiata nei conventi, dalla furia nazista, il relatore ha a tal fine edotto l’uditorio attraverso reperti sonori dell’epoca che hanno dato la visione plastica dei fatti, precisando alla fine il ruolo delle donne e degli uomini della resistenza cattolica (da Enrico Mattei a Tina Anselmi, da Teresio Olivelli a Nilde Jotti) definendo la funzione di mediazione dell’allora Ministro Palmiro Togliatti nonché la ribellione del popolo di Napoli, medaglia d’oro della resistenza, che unica città in Europa cacciò l’invasore tedesco liberandosi da sola prima dell’arrivo delle truppe anglo americane.
L’intervento successivo di Salvatore Marcello Platania direttore del Museo dello Sbarco, ha voluto introdurre il significato della struttura museale nel complesso inaugurata nel 2003 che merita ampia conoscenza e condivisione.
Tra i contributi successivi dei presenti, di notevole pregio quelli di Giuseppe Vecchio, già presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, di Rosario Faraci dell’Assostampa di Catania, di Nino Recca dell’Assostampa di Ragusa . I presenti hanno poi avuto occasione, guidati dal colonnello in riserva Corrado Rubino, di visitare il Museo dello Sbarco – che documenta gli eventi dei combattimenti delle truppe nazionali e della presenza alleata in Sicilia tra il luglio e l’agosto 1943 – molto interessante poichè arricchito da realtà multimediali e cimeli estremamente appassionanti, per conoscere bene quel cruciale periodo della nostra storia.

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