Liberati i due ostaggi italiani: Gino Pollicardo e Filippo Calcagno

Liberati i due ostaggi italiani, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, che si trovavano in Libia per lavoro, per la ditta Bonatti, insieme agli altri due italiani uccisi ieri, a Sabrata. I quattro italiani erano stati rapiti  il 20 luglio 2015 nella zona di Mellitah, a 60 chilometri da Tripoli

I due ostaggi

 La nota della Farnesina è chiara “Non sono più nelle mani dei loro rapitori, si trovano ora sotto la tutela del Consiglio militare di Sabrata e sono in buona salute”.

Nel messaggio, postato dal “Sabratha Meedia Center”, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, scrivono anche di stare “discretamente fisicamente, ma devastati psicologicamente, abbiamo bisogno di tornare urgentemente in Italia“.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Askanews, idue italiani sono nelle mani della polizia locale, come si apprende da fonti della Farnesina che riportano quanto riferito dai familiari di Gino Pollicardo. Pollicardo “ha contattato i suoi familiari e avrebbe detto di essere in buona salute e nelle mani della polizia locale e che sarebbe insieme all’altro tecnico, Filippo Calcagno”, riferisce la fonte. “Sono in corso verifiche per appurare le effettive circostanze, lo stato di salute e se siano in mani sicure”, ha concluso la stessa fonte.

Ecco il biglietto pubblicato su fb

lettera degli ostaggi

Il capo del Consiglio municipale di Sabrata, Hussein al-Zawadi, così come riportato dall’Ansa, ha sostenuto che Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono riusciti a sfondare da soli la porta principale della casa in un cui erano tenuti prigionieri nella parte nord-ovest della città libica, liberandosi così dalla prigionia di un gruppo affiliato all’Isis. Hussein al Zawadi, ha anche confermato all’Ap che i due ostaggi italiani, Fausto Piano e Salvatore Failla, sono rimasti uccisi negli scontri tra jihadisti dell’Isis e truppe fedeli a Tripoli insieme a milizie alleate.

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