Leonardo Decarli: il fenomeno web da 380 mila “mi piace” fa il pienone a Le Zagare di San Giovanni La Punta

Sabato 29 marzo Leo – così piace chiamarlo ai suoi fan – riempie l’anfiteatro del centro commerciale. Un tripudio di urla, braccia agitate e lacrime di gioia per il ventitreenne di Civitavecchia, autore dei video che spopolano in rete con migliaia di visualizzazioni

Catania accoglie Leonardo Decarli rispettando le aspettative degli organizzatori. Una folla di ragazze, ragazzi, mamme e papà, ha accolto l’autore dei mini video realizzati col cellulare o con la videocamera che trattano in chiave ironica della vita quotidiana degli adolescenti e non solo. Sul palco, ben sostenuto dal presentatore/animatore Dario Testa, ammicca al pubblico con frasi in dialetto siciliano, battute da cabaret, passi di danza e smorfie da castoro. E sono in tante a non riuscire a trattenere le lacrime, le stesse che vogliono che ritorni a breve, urlandoglielo a squarciagola. Leo è ben consapevole dell’ascendente che ha nei confronti del suo pubblico e vive la sua fama con giudizio e responsabilità, senza atteggiamenti da star, perché non ne ha bisogno. Gli basta un sorriso o uno sguardo ben direzionato per catturare gli spettatori. E la sensazione che egli sia un ragazzo modesto e disponibile l’abbiamo avuta incontrandolo prima dello show.

Raccontaci dei tuoi esordi: come hai iniziato e perché hai iniziato?

Devo premettere che ho studiato per tanti anni recitazione; sono diplomato all’Accademia dell’Arte Drammatica di Pino Quartullo e quando iniziai a fare dei casting non mi hanno mai preso, quindi ho detto ”beh, non sarò capace di recitare”. Allora mi venne l’idea di fare dei video, dei cortometraggi ”stupidi” che caricavo solamente sul computer, non avevo il coraggio di caricarli sul web. Cominciai con la parodia di una ragazza che si chiama Gemma Del Sud che se non sbaglio è proprio di Catania. In quel periodo stavo facendo gli esami di quinto anno, avevo fatto da poco gli esami di francese e tornai a casa per rilassarmi e guardare YouTube, e tra le tendenze c’era questa ragazza che faceva video non troppo interessanti; ecco quindi che mi venne in mente di fare un video contro di lei e questo video ha avuto all’incirca 200.000 visualizzazioni. Per un anno sono stato fermo e quindi sono tornato con un altri video di quel genere: prima ero solamente sui social network e poi ho iniziato quest’avventura che faccio per divertimento. Non sono uno che ha una scadenza, che deve fare un video entro un tot di tempo. Per esempio l’ultimo video che ho caricato è uscito dopo due mesi che non facevo video perché non avevo voglia e fantasia.

Hai ancora comunque il desiderio di intraprendere la strada della recitazione, del cinema per esempio?

Si, il mio sogno nel cassetto è quello di recitare con Will Smith (ride). Mi piacerebbe molto recitare ma davvero non so se sono in grado, perché uno che ha fatto più di mille casting senza esito in quattro anni una domanda se la fa!

Però sei riuscito a ritagliarti una nicchia sul web, hai un seguito eccezionale e sei diventato un personaggio che fa spettacolo. Hai un’identità che in questo momento non teme confronti. Tornando ai video, quando ne giri uno a cosa pensi? Scrivi una mini sceneggiatura o improvvisi?

Quelli che carico su Facebook mi vengono d’istinto perché son quelli che creo con il cellulare. Per il resto del web li scrivo e comunque credo che il segreto più importante sia quello di divertirmi e questo mi succede in entrambi i casi, e se e quando smetterò di farlo allora finirò di fare video.

Sei diventato famoso anche grazie alla smorfia del castoro. Da dove deriva?

La storia del castoro mi tocca molto perché da ragazzino ero in vacanza in Friuli e mi lanciavo sui cuscini dato che ero molto vivace; e uno e due e tre e un bambino sposta con un calcio il cuscino dove mi lancio e io sbatto con gli incisivi per terra sulla moquette – per fortuna era moquette! – Mi è rimasta una cicatrice dato che i denti mi hanno trapassato il labbro inferiore, come se mi avessero fatto un piercing. Siccome i bambini sanno essere molto cattivi, quando giocavo a calcio mi prendevano in giro chiamandomi castoro, papà castoro e coniglietto. Adesso ho i denti così (li mostra) nonostante abbia portato l’apparecchio odontoiatrico per quattro anni. La cosa positiva è che ho trasformato un difetto in un punto di forza a mio favore.

Hai un target di giovani anche di dodici/quattordici anni. Senti di avere delle responsabilità nei loro confronti per il fatto di averli tra i tuoi fan e quindi scegli i tuoi atteggiamenti e quello che dici attraverso i video? Sai bene che i ragazzi di questa età hanno un grande spirito di emulazione.

Assolutamente si. Cerco di ascoltare questi ragazzi che mi dicono ”per me sei come un fratello maggiore” oppure ”sei il fratello che non ho mai avuto” o ”sei il mio papà castoro” o “sei un mio caro amico”. E’ una cosa che io sento con molta responsabilità e cerco di rispondere a tutti i messaggi che mi mandano o ai post che scrivono sulla mia pagina e sono più di mille al giorno. Mi è capitato anche di ricevere messaggi un po’ forti di adolescenti che subiscono violenze domestiche e altre cose bruttissime a casa e fuori, anche a scuola e io cerco di essere vicino a loro davvero come un fratello o un amico, sperando di potergli dare conforto e forza. Tutti i mercoledì alle 21.30 faccio un live webcam nel quale ricevo proposte di trattare anche argomenti come il bullismo, l’omofobia, ecc…. Io dico la mia e loro apprezzano questo dialogo. In generale cerco di trasmettere l’insegnamento che ho avuto dai miei genitori e dal mondo che mi circonda.

Quando non sei impegnato a girare video, cosa ti piace fare?

Spesso mi rilasso a letto ascoltando qualsiasi genere musicale. L’ultimo disco che ho comprato è stato quello di Justin Bieber.

Confessa, lo hai comprato davvero o lo hai scaricato?

Comprato, comprato! Secondo me i dischi vanno comprati, adesso si trovano anche nuovi a dieci euro, più o meno il costo di una pizza e una bibita. Vado da Justin Bieber a Marco Mengoni, dalla dubstep  alla musica country, alla commerciale, ecc… Avendo lavorato in radio per circa quattro anni mi sono abituato ad ascoltare di tutto e ad apprezzarlo. Le mie passioni sono dormire fino a tardi perché dormo poco la notte: sto a guardare video sul web e adoro essere aggiornato sulle notizie: la prima cosa che faccio la mattina è guardare Whatsapp e il TgCom. Mia madre mi chiede perché guardare certe notizie, visto che per la maggior parte sono tristi. Lo faccio perché mi piace essere sapere cosa succede nel mondo e questo mi piace più di giocare ad Angry Birds.

Quattro anni di tentativi ai casting, quattro anni in cui hai portato l’apparecchio ai denti, quattro anni nei quali hai lavorato in radio. Questo numero 4 te lo porti dietro a vita?

(ride) Potrei dire che è il mio numero fortunato, creiamo un piccolo mistero!

Allora in bocca al lupo, Leonardo! E… fatti in quattro per tornare a Catania!

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