La pillola Diane in Francia è stata ritirata

Nel Paese d’Oltralpe la pillola anti-acne è stata ritirata perché aumenta il rischio di trombosi e di embolie polmonari

La Francia ha deciso di mettere al bando la Diane 35, nata come pillola anti-acne, ma usata anche come contraccettivo.

Secondo le autorità sanitarie transalpine i pericoli per le donne che l’assumono sarebbero troppo elevati, per questo è stato scelto di vietarne la vendita e la prescrizione. E di ritirare tutti gli stock dalle farmacie.

Il divieto entrerà in vigore tra tre mesi e non sfuggiranno neanche i generici equivalenti.

Il farmaco è in vendita anche nel nostro Paese, ma la prescrizione è limitata solo come pillola anti-acne.

L’Agenzia di sicurezza del farmaco (ANSM) ha preso questa decisione in seguito alla morte sospetta di quattro pazienti. In realtà, il numero di trombosi letali legate alla Diane potrebbe essere molto più alto.

La compressa era nata come farmaco per combattere l’acne severa, ma la presenza di ormoni (un mix di estrogeni e un progestativo, il ciproterone) ne ha esteso l’uso a contraccettivo. E, in base ai dati del 2012, sarebbero ben 315 mila le donne in Francia che la prendono a questo scopo.

Il colosso tedesco Bayer, che produce la Diane, si è detto «sorpreso», di fronte alla polemica, e ha sottolineato in una nota che la medicina in questione «non è mai stata oggetto di ritiro di autorizzazione di messa in vendita per motivi di sicurezza» nei Paesi in cui è commercializzata. Ma Bayer resta sotto accusa. In Francia una legge del 2011 (la legge Bertrand), obbliga i laboratori a ricordare ai medici le indicazioni per cui il farmaco prodotto deve essere prescritto. E sono tenuti a farlo ogni qualvolta vengono registrate irregolarità.

 Bisogna aspettare il verdetto dell’Ema, agenzia europea dei farmaci, a dover dire la sua sulla pillola anti-acne bloccata in Francia.

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