La Nigeria, teatro di sterminio e dolore

Sos dall’esercito nigeriano che non riesce a contrastare gli attacchi di Boko Haram, pare che ci siano circa 2.000 vittime

In Francia, una cellula di Al-Qaeda, ha seminato ben 17 vittime, ma in Nigeria nella città di Baqa, nel nord-est del Paese, dei circa diecimila abitanti almeno 2.000 sarebbero stati uccisi dagli integralisti islamici Boko Haram in meno di una settimana. Gli attacchi si sono intensificati in vista delle elezioni presidenziali, che si dovranno svolgere il 14 febbraio.

Da quanto pubblicato da Internazionale il 10 gennaio l’esercito nigeriano ha chiesto aiuto per respingere l’esercito di Boko Haram dato che pare essere meglio armato, infatti,  i soldati si lamentano della mancanza di armi adeguate e in alcune occasioni si sono rifiutati di andare a combattere contro “un nemico meglio equipaggiato di loro”. In un comunicato Amnesty international si legge che “se la stima di 2000 morti fosse confermata, si tratterebbe del più sanguinoso massacro commesso dal gruppo armato da quando, nel 2009, ha iniziato a compiere crimini di guerra in Nigeria. Crimini di fronte ai quali la risposta del governo è stata inefficace per salvare vite umane e in non pochi casi – basandosi su uccisioni sommarie e torture – deleteria.”
Dopo l’attacco nella zona di Baga, dalla Nigeria sono arrivate ulteriori notizie di stragi compiute dal gruppo armato obbligando bambine a farsi esplodere in mezzo a mercati e altri centri fittamente popolati.

The Washington post sottolinea come le uccisioni dal 3 gennaio a ora siano state un crescendo, le testimonianze sono agghiaccianti. Un uomo che è riuscito a fuggire con la sua famiglia ha raccontato all’agenzia France presse, che ha attraversato una città con a terra migliaia di cadaveri. Testimonianza simile a Reuters, un uomo è scappato con la sua macchina, terrorizzato da come i miliziani di Boko Haram stavano uccidendo le persone. Morte ovunque.

In Ciad sono arrivati negli ultimi 10 giorni, circa 7.300 rifugiati nigeriani. Intanto, lo staff dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati  (UNHCR) in Ciad si trova al confine cercando di ottenere maggiori informazioni sui nuovi arrivi e le loro esigenze. Il segretario generale  delle Nazioni Unite, Ban-ki-moon, è “scioccato” per le notizie sulle centinaia di civili uccisi in Nigeria, vicino al confine con il Ciad, esprimendo “ferma condanna” per “l’atto depravato dei terroristi di Boko Haram di usare una bimba di 10 anni come attentatrice suicida”. “Le Nazioni Unite – ha continuato – sono pronte ad assistere il governo nigeriano per porre fine alla violenza e alleviare le sofferenze dei civili“.
Intanto, il 14 febbraio prossimo ci saranno le elezioni presidenziali, che vedranno l’ex generale 71enne Muhammadu Buhari, già presidente dal 1983 al 1985, sfidare il presidente uscente Goodluck Ebele Jonathan, 57 anni, del Partito Democratico Popolare.

Questi attacchi sono il tentativo da parte di Boko Haram di instaurare uno stato islamico in quell’area del Paese sotto il dominio della sharia, la legge islamica. Boko Haram è un gruppo estremista islamico di stampo jihadista, sta a significare che “l’educazione occidentale è proibita”. Il leader ufficiale è Abubakar Shekau. È attivo dal 2002, principalmente in Nigeria ma anche nei Paesi confinanti: Chad, Camerun e Niger. Boko Haram figura nella lista dei gruppi terroristici stilata dagli Stati Uniti dal 2013. Ad aprile dello scorso anno ha fatto molto parlare di sé per il rapimento di oltre 270 ragazze a Chibok, nello stato nigeriano di Borno, sempre a Nord-Est del Paese

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