La neve artificiale compie gli anni!

Vincent Schaefer inventò 66 anni fa la neve artificiale, seminando le nuvole con ghiaccio secco super raffreddato

Il 13 novembre del 1946  cadde  la prima neve artificiale, l’artefice di tutto ciò, uno scienziato della General Electric, Vincent Schaefer. Lo scienziato aveva seminato le nuvole con alcuni cristalli di ghiaccio secco super raffreddato, riproducendo il naturale meccanismo di formazione della neve.

Secondo quanto pubblicato sul sito  wired.it, tutto ebbe inizio nel 1932,  quando Schaefer era solo un naturalista autodidatta e fu costretto a lasciare il liceo a metà per mantenere la sua famiglia. Non aveva mai abbandonato la sua passione per la montagna e la neve, che nel tempo lo aveva portato a fondare una rivista, un corso di scienze naturali per adulti, un gruppo di appassionati scalatori. Grazie a queste attività la sua cerchia di conoscenze si era progressivamente allargata tanto da includere il neo Premio Nobel per la Chimica Irving Langmuir dei General Electric Research Labs. Colpito dalla conoscenza dei fenomeni naturali di Vincent, Langmuir lo convinse a unirsi al suo team e lo introdusse allo studio della chimica delle superfici. L’unione di queste due competenze diede un nuovo impulso agli studi di Langmuir sulla fisica delle nuvole.

Per i primi quattro anni Schaefer si concentrò sulla nebbia artificiale: la General Electric collaborava con l’esercito per trovare un sistema che nascondesse alla vista le navi da guerra. La corsa alla neve artificiale cominciò nel 1936, quando alcuni scienziati giapponesi annunciarono di aver prodotto i primi cristalli di neve in laboratorio. Il risultato scatenò la fantasia di Vincent che, incoraggiato dal suo mentore, cambiò il suo campo di ricerca. Ripagò la fiducia concessagli nel 1940, quando mise a punto un metodo per replicare individuali fiocchi di neve sintetici usando un piccolo rivestimento plastico.  

L’ingresso degli States nella Seconda Guerra Mondiale lo costrinse però a concentrare di nuovo il suo lavoro su ghiaccio e nubi, allontanandosi dai fiocchi sintetici. Tuttavia fu proprio grazie a questo evento drammatico che riuscì a raggiungere il suo obiettivo. Un giorno d’estate del 1946, all’Osservatorio di Mount Washington in New Hampshire, mentre tentava di creare una nuvola artificiale in una scatola refrigerata, trovò infatti la strada giusta verso la neve artificiale.

Poiché riteneva troppo alta la temperatura nella camera perché il suo esperimento avesse successo, vi introdusse alcuni cubi di ghiaccio secco per abbassarla un poco. Creò poi una nuvola con il suo fiato. Subito cominciarono a formarsi migliaia di microscopici di cristalli di ghiaccio: Vincent Schaefer aveva casualmente riprodotto il meccanismo naturale di formazione della pioggia e dei fiocchi di neve. Dopo diversi tentativi in laboratorio, si convinse che raffreddando delle nubi con pellet di ghiaccio secco sarebbe stato possibile far nevicare; il suo tentativo del novembre 1946 gli diede ragione e fama.

Naturalmente questa scoperta scatenò i benpensanti, ma solo dopo aver intuito quali guadagni avrebbero potuto ottenere, che ogni stazione sciistica degli Stati Uniti la cominciò a sperimentare. Il primo cannone di neve artificiale entrò in funzione nel 1952 sulle Catskill Mountains nello stato di New York.

 

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