Un astronauta ha in sé qualcosa che attira i giovani ed è per loro un modello a cui ispirarsi per realizzare i propri sogni, superare i confini fisici e mentali, andare con coraggio oltre le frontiere, avviarsi nel mondo avanzato delle scoperte. Pertanto la presenza alle Ciminiere dell’astronauta colonnello dell’Aeronautica Militare Walter Villadei ha attirato centinaia di studenti.
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Gli studenti che hanno partecipato attivamente: IIS “Leonardo” di Giarre, Istituto tecnico industriale “Archimede”, Istituto tecnico aeronautico “A. Ferrarin”, Licei scientifici “Boggio Lera” “Galileo Galilei” e “Principe Umberto”, che, mossi dalla passione per la scienza, hanno rivolto all’astronauta molte domande: quale percorso di studi intraprendere per andare nello spazio? Come si vive in orbita e cosa si mangia? Quali sono gli effetti dell’assenza di gravità sull’organismo? Come scorre il tempo in cabina a 400km dalla Terra e quali esperimenti si eseguono?
Le risposte del colonnello astronauta sono state il focus dell’incontro “La scienza italiana sulla Stazione Spaziale Internazionale. La missione Ax-3 e il ruolo dell’ASI”, organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana, in collaborazione con la Città Metropolitana di Catania e con la partecipazione di rappresentanti del mondo delle Istituzioni, dell’Università e dell’Aeronautica Militare, tutti concordi nell’affermare che l’Italia svolge una funzione di primo piano in ambito internazionale: la sua comunità scientifica si è guadagnata un grande prestigio fin dal 1964, anno che segnò l’inizio dell’era spaziale italiana con il lancio in orbita del satellite artificiale del progetto San Marco.
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Ai giovani, alla loro capacità di guardare con fiducia al futuro, si sono rivolti il sindaco metropolitano Enrico Trantino; il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente; il generale di Squadra aerea Aurelio Colagrande, Sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica Militare; il professore Stefano Romano, ordinario di Fisica Nucleare e Subnucleare e direttore del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” UniCt; Luca Vincenzo Maria Salamone, Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana; Barbara Negri, responsabile Unità volo umano e sperimentazione scientifica ASI, che ha coordinato la Tavola rotonda. Nel corso dell’incontro, condotto da Giuseppina Piccirilli dell’Agenzia Spaziale Italiana, è stato letto il messaggio inviato dal ministro Adolfo Urso, del dicastero delle Imprese e del Made in Italy.
“Ragazzi abbiamo bisogno di voi per raggiungere traguardi, per individuare nuovi scenari e possibilità, per curare il nostro pianeta e renderlo più sostenibile. Nello spazio abitano le risposte alla sfide di oggi e di domani”. Con queste parole gli adulti hanno rivolto un accorato appello ai giovani ricordando loro che lo spazio non è poi così lontano, giacché dai satelliti traiamo le quotidiane informazioni sulle condizioni meteo e sui sistemi di navigazione e telecomunicazione.
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Francesco Villa, studente dell’Istituto tecnico aeronautico “A. Ferrarin”, primo classificato al Corso di Cultura Aeronautica, organizzato lo scorso febbraio dalla Forza Azzurra proprio a Catania, ha incarnato con la sua presenza sul palco le aspettative dei giovani più promettenti e con accanto la preside, Patrizia Pittalà, ha raccontato con soddisfazione la sua esperienza che lo porterà a partecipare ad uno stage presso il 60esimo Stormo di Guidonia, la prossima estate.
Il colonnello Walter Villadei, da parte sua, ha detto un “grazie ad Aeronautica Militare, Agenzia Spaziale Italiana e Città metropolitana di Catania per l’organizzazione di questa bellissima giornata. Una occasione preziosa per parlare con studenti e studentesse delle scuole di Catania, discutendo di innovazione, ricerca scientifica e del futuro del volo umano nello spazio. Fondamentali sono passione, impegno e pazienza, senza aver paura di cadere ma esser pronti a rialzarsi, mantenendo la fiducia nelle istituzioni, che valorizzano professionalità e competenze dei più giovani”.
A conclusione dell’incontro grandi applausi e ringraziamenti anche ai ragazzi dell’Istituto alberghiero “K. Wojtyla” che hanno curato l’accoglienza.