“La città senza notte” orgoglio italiano al Taormina Film Festival

Il film della regista veneta Alessandra Pescetta girato a Catania è l’unico italiano in concorso alla 61° edizione del Festival del Cinema. Cast composto da Maya Murofushi e Giovanni Calcagno.

Venerdì 19 Giugno è stato presentato a Taormina, in occasione della 61° edizione del Taormina Film Fest, il nuovo film di Alessandra PescettaLa città senza notte”. Il film, girato interamente a Catania, ha partecipato al concorso cinematografico del Festival quale unica produzione italiana in gara. Oltre alla regista, erano ospiti a Taormina anche i due attori protagonisti Maya Murofushi e Giovanni Calcagno.

Questo film è nato esattamente come piace a me, unendo varie forme d’arte – dichiara la regista, Alessandra Pescetta, ai nostri microfoni – soprattutto ascoltando un album meraviglioso dei musicisti Berserk che mi ha trasmesso un clima unico che già suggeriva la storia e leggendo il libro di Francesca che racconta la città in modo diverso. Questo mi ha dato la possibilità di conoscere Catania sotto altri punti di vista, diversi da quelli soliti, tipici del turismo”.

La visione “anomala” di Catania viene accentuata maggiormente, in quanto vissuta da una ragazza giapponese che si incontra con un siciliano e si porta dietro le sue paure: “La minaccia c’è ovunque – continua la regista – e per questo Maya rivive tutte quelle paure che aveva lasciato nella sua terra natale. Ai suoi occhi appare quindi tutta l’angoscia che circonda la trama del film, al quale poi contribuiscono le musiche che fanno da sfondo a questo scenario post-atomico”.

Interviene quindi Maya, che nel film interpreta Mariko, parlando di come si è trovata

a Catania e di come è stato girare il film in questa città, al fianco di Giovanni Calcagno: “Prima di tutto direi che faceva veramente caldo (ride, ndr), perché giravamo principalmente in un edificio pieno di vetrate. È stata una bellissima esperienza per me perché non ero mai stata a Catania e perché, per la prima volta, ho fatto la protagonista per un lungometraggio. Giovanni è un grande professionista, mi ha aiutato molto per tutti gli aspetti anche perché nella realtà siamo molto amici quindi è stato davvero piacevole lavorare con lui”. 

 

 

Della stessa opinione anche l’attore catanese: “Con Maya è stata una bella occasione di lavoro, noi eravamo e tutto sommato siamo due sconosciuti ma all’interno del set ci siamo trovati fin da subito grazie anche ai ruoli che abbiamo interpretato. Sono due personaggi diversi, ognuno con la sua storia alle spalle ma che rappresentano due grandi forze. Io sono di Paternò e questo non è un aspetto di secondo piano; nonostante abbia vissuto chiaramente Catania, sia per l’università che per altri motivi, è una città con cui mantengo sempre un certo distacco. La visione che ci ha proposto Alessandra però mi ha permesso di tenere uno sguardo più meravigliato rispetto alla realtà urbana; è stata una scoperta continua. Un amico nostro nel film dice che bisogna essere sempre turisti in casa propria e questo è appunto il concetto chiave del film, nonostante il mio personaggio faccia il padrone di casa nei confronti di una ragazza venuta da fuori”.

Sono intervenuti poi a nostri microfoni anche Francesca Scotti, autrice del libro da cui è stato preso lo spunto per il film e Lorenzo Esposito Fornasari, in arte LEF, autore delle musiche che accompagnano il lungometraggio.

Con Alessandra abbiamo un rapporto di grandissima serenità – dichiara FrancescaInizialmente il racconto era ambientato in Giappone ma quando la regista mi ha proposto di girarlo in Sicilia io ho pensato che, essendoci il vulcano ed essendo un’isola, poteva essere una bellissima idea e che tutte le energie e le dinamiche del racconto sarebbero state rispettate. Alessandra ha dato la seconda migliore vita al mio racconto e per questo devo ringraziarla moltissimo”.

Avevamo fatto uscire questo disco come Berserk e Alessandra se ne è innamorata – afferma LEF –. Inizialmente ci eravamo sentite semplicemente per realizzare il video di uno dei brani ma poi parlando e confrontandoci, abbiamo pensato di fare qualcosa di più grande e così è nata l’idea del film”. 

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