“LA CENA” DAL 14 AL 22 MAGGIO AL TEATRO VITTORIO EMANUELE DI MESSINA

Per la Stagione Teatrale 2018/2019 appuntamento fuori abbonamento dal 14 al 22 maggio nel foyer del Teatro Vittorio Emanuele con “La Cena” progetto teatrale e regia di Walter Manfrè MANIFESTO LA CENA

“La Cena” è un evento teatrale che si svolge nelle sale da pranzo, nei saloni, di eleganti dimore, dove è allestita una sontuosa tavola apparecchiata per 30 persone (27 spettatori e 3 attori). Gli spettatori svolgeranno il ruolo di invitati ma non assaggeranno cibo e non potranno mutare il corso degli avvenimenti. Il testo è stato scritto su sollecitazione di Walter Manfrè da uno dei più importanti drammaturghi italiani contemporanei, Giuseppe Manfridi, che ha badato a restituire un’opera carica di tensione drammatica e di ironia che alla fine lascia tramortito il pubblico. Lo spettacolo vide il suo debutto a Roma nel 1992 e da allora ha visitato i più importanti teatri italiani (Nazionale di Milano, Delle Arti di Roma, Niccolini di Firenze) e ripetuto le sue presenze a TaorminaArte ed in sedi di prestigiose ville, alberghi lussuosi e storiche locations. All’inizio de “La Cena” il capo-cameriere servirà agli invitati dell’ottimo vino bianco fresco. I quattro attori Andrea Tidona, Chiara Condrò, Stefano Skalkotos e Cristiano Marzio Penna (padre, figlia, fidanzato e maggiordomo) cominceranno a dipanare una discussione riguardante misteriosi affari di famiglia di natura assolutamente personale che turberanno gli invitati poiché metteranno in campo vicende del passato e del presente caratterizzati dalla più assoluta impudicizia.

Non si aggiunge altro riguardo la trama poiché sul suo mistero sono basati l’emozione e la forte tensione che percorrono tutta la vicenda. 

Il regista Walter Manfré
Il regista Walter Manfré

NOTE DI REGIA

“La Cena”, testo scritto da Giuseppe Manfridi in varie edizioni, la prima delle quali tenendo conto delle esigenze di realizzazione del regista Walter Manfrè, è un anello fondamentale all’interno del “Teatro della Persona” definizione programmatica che si deve al critico Ugo Ronfani che così, nel ’93, sintetizzò il senso della poetica espresso dal percorso registico di Manfrè. Un percorso che si è sostanziato in una serie di spettacoli rispondenti a caratteristiche particolari una delle quali è sicuramente l’annullamento della distanza tra pubblico e spettatore e l’assegnazione a quest’ultimo di un ruolo all’interno del dramma senza che ciò possa mutare lo svolgimento della “trama”. Un altro elemento di questo teatro è individuabile chiaramente nella coesistenza all’interno dell’evento di due elementi contrastanti – il ludo e il Rito – che consentono al plot di intraprendere percorsi imprevisti ed emozionalmente più forti rispetto a quelli concepiti sul protagonismo del solo Rito. Ciò consente di recuperare quella teatralità che è sempre nel mirino del regista intenzionato a far sì che il pubblico, pur lasciandosi andare al flusso di imbarazzi e turbamenti che la situazione propone, non dimentichi mai di essere a teatro. Ancora riferendoci al Rito noteremo come tutte le operazioni di Manfrè ricollegabili al teatro della Persona, siano calate dentro un’ambientazione dove il cerimoniale assume una segnata connotazione centrale (La confessione, Visita ai parenti, Il letto, Il viaggio, La Cerimonia) e ancor di più nella Cena dove il maggiordomo è solo inizialmente sussiegoso Maestro di cerimonia mentre la tavola trasmuta da aggregante perno conviviale in ara sacrificale, in scandaloso palcoscenico allestito per turpi rappresentazioni : quasi in dissolvenza incrociata e sotto gli occhi dello spettatore durante il dipanarsi della vicenda. La scrittura di Manfridi, poeta psichiatrico, sadico visionario, che come nessuno sa descrivere il progressivo sgretolarsi del titanico eroe alfieriano fino alla patetica rappresentazione del se stesso in mutande, segue con occhio crudele i propri personaggi incline solo a qualche tenerezza verso il mondo femminile. Ma la scrittura è di qualche anno fa. Chissà oggi, dopo la scoperta da parte di sociologi e psicologi della “sindrome della donna-astio”, quale sarebbe l’epilogo di questo emozionante viaggio nella psiche.

Walter Manfrè

LA CENA_cast LA CENA

di Giuseppe Manfridi

con Andrea Tidona

Chiara Condrò e Stefano Skalkotos

e Cristiano Marzio Penna

progetto teatrale e regia Walter Manfrè

produzione Teatro della Città

 

Foyer del Teatro Vittorio Emanuele dal 14 al 22 maggio 2019:

14 maggio ore 21:00

15 maggio ore 21:00

16 maggio ore 19:00 e ore 21:00

17 maggio ore 19:00 e ore 21:00

18 maggio ore 19:00 e ore 21:00

19 maggio ore 19:00

20 maggio ore 19:00

21 maggio ore 19:00

22 maggio ore 21:00

disponibilità posti a recita n. 27

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