Intervista a Sara Favarò

Spettacolo/intrattenimento di Sara Favarò a Vicari, giorno 23 Settembre. Studiosa di tradizioni popolari.

locandina Sicilia in Scena

Purtroppo ancora dobbiamo sottostare alle regole imposte come la mascherina, anche per questa occasione. Giorno 23 Settembre, per il suo spettacolo, Sara Favarò si dovrà indossare la mascherina che sembra più che altro un bavaglio?

“L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, nel rispetto della normativa in materia di Covid. È indispensabile munirsi di mascherina”.

Come si svolgerà il suo spettacolo?

“Prende il via da Vicari, mercoledì 23, alle ore 21.00 presso il piano della cinquecentesca chiesa di san Marco, il giro di presentazioni del 69°  del mio libro “Sicilia In Scena.”

Chi saranno oltre lei Sara, gli altri protagonisti?

“Lo spettacolo curato da me  e del Gruppo Arte Sikelia che, guidati dalla regia di Gaetano Martorana, rappresentano racconti, scioglilingua, proverbi, canti, motti, avvalendosi anche della proiezione di foto di gente di Sicilia dal 1890 al 1959. Sette gli artisti che racconteranno e canteranno le tradizioni della Sicilia; gli attori: Enzo Rinella, Anna Fontana, Domy  Di Pisa, Gino Damiani; la soprano Marta Favarò, il chitarrista Francesco Maria Martorana e l’Autrice, nella doppia veste di attrice e interprete di canti popolari”.

Ci parli un po’ di questo  suo figlio letterario che è appena nato.

“Il libro, edito dalla casa editrice Euno, copertina di Tiziana Crivello, contiene anche le partiture dei canti dello spettacolo frutto di ricerche sul campo in 14 Comuni della Valle de Torto e dei Feudi, nell’ambito di un progetto europeo ideato da Sara Favarò, altri canti sono della stessa autrice. In appendice oltre cento foto in b/n, proiettate durante la rappresentazione. Il libro ha ricevuto il patrocinio della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), di cui la scrittrice è la delegata per la Regione Sicilia, ed ha la prefazione del presidente nazionale prof. Tonino Natale Rossi. “Le forme e i metodi con cui propone le proprie elaborazioni intellettuali producendo opere d’ingegno non soltanto letterario, – dice il Presidente della Favarò – ne fanno una rappresentante di cultura e d’arte importante e sicura in e per questo tempo.  Questa volta l’esercizio espressivo è più ampio del solito e proprio divertente. Ricco di saperi e di sapienza.”

Lei è molto devota a Santa Rosalia, per noi palermitani la Santuzza. Ecco perché  la storia della ragazza di nobili origini, che diventò Patrona di Palermo la affascina molto?

“La presentazione – spettacolo apre la serie di manifestazioni organizzate dal Comune di Vicari con la Pro Loco in onore di Santa Rosalia. “La Santa  nella prima metà del secolo scorso, ha sostituito la figura dell’allora Santo Protettore, San Giorgio. La festività ricorre nel mese di settembre (solitamente dal 23 al 25), periodo nel quale si svolgeva a Vicari l’ultima fiera del bestiame, dei prodotti agricoli e per la pastorizia dell’intero circondario. La fiera era la più attesa da allevatori, contadini e pastori perché era la più grande tra quelle che si svolgevano nell’intera vallata. La mostra mercato dava vita ad una ricca sagra paesana, detta “della salsiccia”. Tramontata l’epoca delle fiere, ciò che rimase fu l’eredità della sagra con i suoi festeggiamenti. Ecco che, in maniera del tutto naturale, così come era avvenuto nei secoli passati, la festa pagana subì una traslazione, assumendo il suo nuovo volto di festa cristiana, con buona pace di tutti. La festa della Santa Patrona divenne, anche, occasione di incontro tra i residenti con gli emigrati che ritornavano annualmente per Santa Rusalè. Proprio in onore alla cultura di Vicari – continua l’artista nativa del paese – a fine rappresentazione faremo un omaggio alla Santa”.

Concludo questa breve intervista al grido che ormai è conosciuto da tutto il mondo e cioè: VIVA PALERMO E SANTA ROSALIA!

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