Inarteclizia, 20 anni messinese ed un futuro canoro davanti

In lei la voglia di regalare al mondo una parte di se e di far sì che qualcuno possa ritrovarsi in ciò che scrive e magari sentirsi meno solo

Si chiama Alice Albano, ma quando canta è inarteclizia. Ha 20 anni ed è nata e cresciuta a Messina. Ha scelto di chiamarsi Clizia perché ama i fiori ed in particolare i girasoli, e Clizia è il nome di una ninfa che si trasformò in girasole per poter guardare per sempre il suo amore, il sole. Ha aggiunto al nome il “prefisso” “inarte” perché ci sono infinite versioni di ciascuno di noi e lei è, nella vita Alice ma, in arte Clizia. Le chiediamo quindi:

Come nasce la tua passione per la musica?

Canto da quando ne ho memoria, sin da bambina ho sempre sentito e saputo che la musica e stare sul palco fossero qualcosa che mi appartenesse e mi descrivesse. Ho iniziato a studiare canto a 16 anni ed a scrivere canzoni a 17.

A quali generi ti ispiri?

Oltre ad essere legata al canto ed alla musica mi sento tanto legata alla scrittura, infatti scrivo da sempre per buttare fuori ciò che sento; quindi, senza dubbio, come mia prima fonte di ispirazione ci sono i poeti e gli scrittori che amo…quando mi piace ciò che ho scritto mi siedo al piano e mi ispiro a tutti gli artisti che amo, a partire dai cantautori italiani, la musica anni ’80, fino ad arrivare alle cantanti pop più famose, come Madonna, che amo sin da piccola, o Lana Del Rey, la mia preferita negli ultimi anni.

Ci puoi dire i titoli dei tuoi brani e il loro significato

Ho già pubblicato 3 brani, e ieri è uscito il quarto: “Ana”. Gli altri brani sono:

“Non Sono Alice”: https://open.spotify.com/album/7hgZ5HN3I91giQyKKA5FeL?si=w-R8EhJ5TbG6GoBJc6wiZw

 “Ophelia”: https://open.spotify.com/album/0Qfn212gzZKq3pkEm0Gf2t?si=b_ESQy28TYiLloDGruPoRw

 e “Cielo Di Carta”: https://open.spotify.com/album/4uZzV1R3hKSnWcsZAWDO6f?si=sjyDDX2AQ8K763u_mzhlIw

Mi sento legata ad ogni brano come se contenesse una parte di me e della mia evoluzione. “Non sono Alice” è sicuramente quello più introspettivo, in cui spiego perché io non sia più Alice ma inarteclizia. “Ophelia” e “Cielo di carta” sono due brani importantissimi per me. “Ophelia” affronta il tema dell’amore “sbagliato” che ti fa soffrire e ti fa perdere te stesso, traendo ispirazione dall’amore che Ofelia prova per Amleto, nell’opera di Shakespeare. E “Cielo Di Carta” parla del legame, del “filo di stelle” citando il testo, che si crea con il passato, e di quello, ancora più profondo, che si stabilisce con una persona che hai perso o che non c’è più, nel mio caso mia nonna.

Di cosa parla l’ultimo singolo?

Ieri è stato pubblicato il mio ultimo brano: “Ana”: https://open.spotify.com/album/13issT5EjpXK3v9HBjPCfV?si=0agYBry-RIi1A7NnEAs9gg

 “Ana”, tratta di un tema purtroppo molto attuale; parla di una ragazza, Ana, che vive un dissidio interiore, citando il brano “la guerra che ha dentro” ed è circondata da un mondo fatto anch’esso di guerra e macerie. È come se Ana fosse un fiore che prova a tutti costi a fiorire nella distruzione, e l’unica cosa che, a modo suo, riesce a salvarla è l’amore puro e adolescenziale che prova per qualcuno, a cui regalerebbe “tutte le stelle” continuando a citare il testo…

A quali eventi hai partecipato?

Nel corso di questi 3 anni ho partecipato ad “Amici” nella fase iniziale dei casting, e ad “Xfactor” sempre nella prima fase. Invece come concorrente ho partecipato al “Messina Talent Show” vincendo la prima edizione…ho partecipato anche ad altre iniziative nella mia città, come “Un palco per tutti”, che mi ha dato la possibilità di cantare nella Piazza del Duomo della mia Messina.

Programmi futuri?

In futuro programmo di partecipare a tutti i casting possibili per portare avanti questo mio sogno. A breve termine, spero di riuscire a raggiungere tante persone con il nuovo singolo “Ana”. Ciò che sicuramente non ho intenzione di perdere è la voglia di regalare al mondo una parte di me e di far sì che qualcuno possa ritrovarsi in ciò che scrivo e magari sentirsi meno solo.

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