Fondazione Fiumara d’Arte “Rito della Luce” per Librino (Catania)

Dalla Sicilia, terra dai forti contrasti, zampilla fresca e profumata l’acqua della “Bellezza”

 

Solstizio d’inverno 20 – 22 dicembre 2012

Dalle 18,30 alle 23,00

 

Istituto Comprensivo Campanella Sturzo, Librino – Catania
30 scuole, 3000 studenti, 120 artisti, 90 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi,
150 musicisti, 5 gruppi etnici differenti

 

CATANIA – Il 21 dicembre del 2012, giorno del solstizio d’inverno,  coincide con la profezia dei Maya, secondo la quale  per questa data  è  prevista la “fine del mondo”. Mentre l’umanità sembra attendere la fine senza alcuna speranza, in un mondo in cui prevalgono i beni materiali e si mortificano i sentimenti in nome di una presunta supremazia della ragione, la Fondazione Fiumara d’Arte ci indica la via maestra per tornare ad un mondo altro, quello del principio,  alla “Bellezza”: alla luce, quale  elemento spirituale di energia nuova e pura, linfa vitale che rischiara gli animi.

Per ricostruire l’uomo bisogna partire dal basso, affinché si abbiano solide fondamenta, quindi dai bambini. Il Rito della luce vuole essere, per l’appunto, una risposta spirituale volta a un futuro di condivisione e conoscenza che, partendo proprio dai più giovani abitanti di Librino, quartiere difficile di Catania, ma anche da tutta la città, possa assumere un valore universale per i bambini di tutto il mondo. Il progetto ha carattere universale ed è replicabile su larga scala: la luce della conoscenza è universale e inarrestabile, è l’acqua con la quale si bagna il flusso della vita

Da anni la Fondazione dialoga e tenta di riallacciare un legame, forse mai nato, tra mondi distanti, tra il centro e la periferia emarginata della città, donando valori spirituali anche e soprattutto attraverso la realizzazione di opere d’arte. Un esempio ne è La Porta della Bellezza”, inaugurata nel 2009, simbolo della rinascita civile e spirituale del quartiere di Librino, impegno culturale condiviso da duemila mamme, duemila bambini e da grandi poeti, scrittori e scultori che hanno collaborato alla realizzazione di questa grande opera monumentale in terracotta.

Constatata la crisi endemica cui versa la scuola pubblica: svilita eticamente, privata dei fondi necessari, snaturata dal precariato che demotiva i lavoratori del settore, la scuola dei bambini viene innalzata a “Tempio della conoscenza”, non più – o quantomeno non solo – quale luogo istituzionale di formazione. Con il Rito della Luce viene proposto di riformulare un nuovo atto di devozione alla sacralità della scuola, innalzandola a luogo centrale della società, centrifuga spirituale ed emozionale, per dirla con le parole di Antonio Presti.
E’qui che per tre giorni gli studenti, ambasciatori di questa importante missione, insieme ad artisti, musicisti, poeti, associazioni, agli abitanti di Librino e  gruppi di diverse etnie, si riuniranno per proteggere e consegnare la “luce della conoscenza”.

 

Nel progetto la Poesia è la grande protagonista del Rito della Luce. I  ragazzi, insieme a grandissimi poeti, saranno i protagonisti del Rito della Luce, metafora di un percorso di rinascita,  ponte lanciato verso il futuro delle nuove generazioni. Doneranno la loro opera i più importanti poeti contemporanei nazionali, (Antonella Anedda, Maria Attanasio, Giovanni Fontana, Mariangela Gualtieri, Biagio Guerrera), e siciliani (Cinzia Accetta, Sebastiano Adernò, Saragei Antonini, Francesco Balsamo, Dina Basso, Angela Bonanno, Sebastiano Burgaretta, Giuseppe Calcagno, Maria Gabriella Canfarelli, Luigi Carotenuto, Giuseppe Carracchia, Giuseppe Condorelli, Sergio Costa, Giampaolo De Pietro, Enrico De Lea, Claudia Distefano, Vincenzo Galvagno, Paolo Gulfi, Antonio Lanza, Stefania Licciardello, Paolo Lisi, Luciano Mazziotta, Josephine Pace, Giovanni Parentignoti, Renato Pennisi, Alessandro Puglisi, Margherita Rimi, Piero Ristagno, Pietro Russo, Ignazio Sauro, Biagio Salmeri, Angelo Santangelo, Angelo Scandurra, Luigi Taibbi, Emiliano Zappalà).

 

Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. L’obiettivo è manifestare il valore etico della parola poetica, capace di rinominare il mondo in tutte le sue sfumature.

 

Verranno creati mandala, disegni simbolici universali, strumenti sacri che ci aiutano a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi. Alla realizzazione di questi, all’interno dell’Istituto Campanella Sturzo di Librino, parteciperanno artisti, associazioni di volontariato e migliaia di studenti delle scuole di Catania che verranno coinvolti in un affascinante percorso di condivisione e autoconsapevolezza.

 

Numerosi i musicisti e i performer che prenderanno  parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali. I suoni e i movimenti ispirati all’energia della luce accompagneranno il visitatore e lo renderanno partecipe del Rito, guidandolo in una ricerca sonora e percettiva di bellezza con uno spirito volto “all’ascolto”. Al pubblico è richiesto di condividere l’ascolto con il cuore: nel momento in cui si calerà nell’ascolto, diventerà esso stesso opera, e quindi protagonista del Rito.

 

In occasione della manifestazione sarà, inoltre, presentato l’Archivio socio-antropologico della città di Catania, frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti nel quartiere Librino, a Catania.

L’Archivio scaturisce da un progetto che ha coinvolto trenta giovani fotografi siciliani e alcuni grandi maestri della fotografia internazionale nella creazione di laboratori didattici nelle scuole, oltre 50 tra quelle di Librino e quelle di Catania città, alle quali è stato affidato il tema della Costituzione. Gli studenti, insieme ai fotografi e al personale docente, hanno interpretato e tradotto in immagini un articolo della Costituzione, scelto da loro stessi. Oltre a ciò, sono state coinvolte le famiglie di 100 bambini di Librino, i quali hanno raccontato la storia della loro vita per immagini e catturato, sempre per immagini, lo spirito, la vita e l’anima di 20 associazioni di volontariato della città. In questo sono depositati  i volti di oltre trentamila persone: gli abitanti di Librino e di Catania in generale, che hanno condiviso  il percorso per un’idea comune di bellezza, intesa come concezione e conoscenza che pervade la vita di ogni essere vivente.

 

La Fondazione donerà l’Archivio socio antropologico alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania  con l’intento, e la speranza, che possa essere sottoposto a vincolo e tutela, quale bene immateriale protetto e condiviso dalla città.

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