Il pittore siciliano Fabio Salafia porta l’arte a Sanremo e nella musica

Anche la pittura e la Sicilia sono state presenti all’ultimo Festival di Sanremo grazie a un grammichelese.

Fabio Salafia, pittore siciliano ha dipinto un quadro per ogni pezzo dell’album della cantautrice Grazia Di Michele, che, in questa 65^ edizione ha presentato la canzone ‘Io sono una finestra’, ispirata al percorso e travaglio interiore di Mauro Coruzzi, conosciuto dai più come Platinette.

Salafia, le cui opere che rappresentano i dodici brani sono trasposte nel booklet dell’album, ha realizzato per  la copertina un ritratto della cantautrice romana.

L’opera di Salafia ispirata al brano sanremese vede protagonista Mauro Coruzzi (Platinette) intento a scrivere con un dito su un vetro appannato di una finestra. 

Il giovane pittore grammichelese Salafia  ha ben interpretato e riportato nelle sue opere le sensazioni che la Di Michele esprime nell’ultimo album “Il mio blu”, infatti la stessa cantautrice ha dichiarato che “ogni canzone raccolta nel nuovo lavoro richiama uno o più colori prevalenti, attraverso un loro riferimento diretto, figure retoriche o semplicemente attraverso la musica. La stessa sensazione mi ha sorpreso quando ho visto i quadri di Fabio Salafia: immagini oniriche, sfocate, sottintese, ma evocate con chiarezza attraverso rapporti nitidi di luce e di colore”.

Fabio Salafia, classe ’79, è docente di discipline pittoriche e stimato pittore, tant’è che è lo stesso Piero Guccione, tra i più importanti pittori viventi in Italia, nel 2004 a scrivere la prefazione al catalogo della sua prima mostra personale “Equazioni Visive”. Ha effettuato numerose personali e collettive in Italia e all’estero, fra cui “Artisti di Sicilia”, a cura di Vittorio Sgarbi e con la direzione artistica di Giovanni Lettini che attualmente sta girando le città di Favignana, Palermo, Catania, Milano, Bruxelles e New Nork. 

Nato in provincia di Catania dopo il diploma frequenta l’Accademia delle Belle Arti della città du Liotru con dedizione, passione, creatività e  raggiungendo il massimo dei voti.

Le sue opere ritraggono i paesaggi che lo circondano e che filtra attraverso il ricordo e la memoria, utilizzando diverse tecniche: incisioni, pastelli, oli.

Non tralascia lo sguardo e le espressioni dei volti umani, che con le loro mille diversità trasmettono le emozioni dell’animo umano, tant’è che il giovane artista afferma di non trovare alcuna  differenza quando dipinge un volto o un paesaggio, poiché in entrambi cerco l’anima”.

La sinergia fra musica e pittura, come dimostra la collaborazione fra la Di Michele e Salafia, nell’album uscito durante il festival e che è frutto della collaborazione con il Paolo Di Sabatino trio jazzè esempio di come le differenti arti possano essere portavoce di diverse tecniche e coinvolgere e incuriosire un pubblico che, forse, non si sarebbe avvicinato ad altro.

“La musica di Grazia è già nel suo nome, nella profondità dei suoi testi, nella sua voce. Pura poesia – afferma Salafia – che fa sognare, sa evocare e riportare alle radici, al vero valore della vita: il Sentimento. Sono brani che appartengono a tutti. Sono convinto che in un momento di “spaesamento emotivo” come questo c’è veramente necessità di far riemergere quest’aspetto, di rieducarci a certi valori così ben interpretati nella sua musica, valori che faticano ad affermarsi non solo in queste ultime “emancipate” generazioni. Purtroppo!Ed è per questo che le sue canzoni nutrono l’anima e non trovano confini generazionali, riescono ad attraversare il cuore e la mente di ognuno di noi.”

 

 

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