Il Catania di Coppa è bello e vincente. Rimini battuto 2-0

Una serata di festa, vissuta tutta d’un fiato, fatta di cuore e passione per raggiungere l’obiettivo. Il Catania, spinto da ventimila spettatori, batte il Rimini per 2-0 nella semifinale di ritorno della Coppa Italia di categoria e si regala la finale.

I rossazzurri centrano l’impresa ribaltando il risultato sfavorevole dell’andata, con le reti –una per tempo – di Cicerelli e Castellini a seguito di una gara accesa, sofferta ed esaltante.

Un traguardo storico per il Catania che per la prima volta stacca il tagliando principale in una competizione nazionale. Si affronterà il Padova, che ha superato la Lucchese rimontando – come gli etnei – lo svantaggio del match di andata.  Doppia gara, con appuntamenti fissati il 19 marzo allo stadio Euganeo di Padova ed il 2 aprile al Massimino.

C’è di più: oltre al prestigio, per il Catania la finale apre scenari interessanti, unici, per rimettere in sesto una stagione fin qui complicata. I rossazzurri hanno la

possibilità di disputare i playoff, accedendo direttamente agli ottavi, grazie al piazzamento in campionato dei patavini che attualmente sono secondi, con 15 punti di vantaggio sulla potenziale quarta, nella classifica del girone A, di fatto già nei playoff  per miglior piazzamento. Una condizione favorevole che permette agli etnei

di partecipare ai playoff anche in caso di sconfitta, a patto che in campionato si riprenda il cammino, senza ulteriori tentennamenti e ci si allontani presto dalla zona play out.

Il successo ottenuto in un “Massimino” sold out è una iniezione di fiducia, di ritrovata autostima , utile e necessaria per preparare in crescendo il finale di stagione.

Contro il Rimini, avversario ostico e battagliero,  si è risposti con una carica agonistica e con una spiccata personalità, raramente mostrate nel corso della stagione.

Note positive anche sul piano del gioco, sia in fase di impostazione che in copertura, anche se –sia chiaro – non stiamo parlando della partita perfetta. Qualche sbavatura, qualche atavica incertezza, alcuni errori tecnici, sono inevitabilmente emersi, ovvio.

Se volgiamo lo sguardo indietro, a quattro giorni fa, ad esempio, allora possiamo parlare di progresso del collettivo , che ha beneficiato anche della crescita individuale

di alcuni calciatori che, finalmente, stanno migliorando il loro tasso fisico, tecnico e mentale. Lo si è visto dall’atteggiamento in campo, dai movimenti, dall’attenzione , dalla voglia di lottare, anche dalla capacità di soffrire, di fare gruppo: da Sturaro a Chiricò, passando a Di Carmine o Castellini, e poi tutti gli altri.

Questo è quello che la partita ha raccontato per 98 minuti, una sfida avvincente  che ha regalato una serata magica ai tifosi che da tempo aspettavano di godersi questo momento.

Loro, i ventimila, sono stati protagonisti. Le coreografie delle curve nel ricordo dello storico capo ultras Ciccio Famoso è da brividi, da palcoscenici di altre categorie. Poi inizia la partita; in campo due compagini che hanno lo stesso obiettivo da raggiungere, col Rimini avvantaggiato dal risultato dell’andata, favorevole ai romagnoli che si imposero per 1-0 e che affrontano il match a viso aperto sin dalle prime battute.

Il Catania, guidato dalla panchina dal secondo Vanigli per la squalifica di Lucarelli, parte bene con grinta e determinazione sotto gli occhi attenti del presidente Rosario Pelligra.

Etnei in vantaggio al 18’ sugli sviluppi di un azione dalla destra di Sturaro che dal fondo mette in mezzo un pallone teso sfiorato da Di Carmine che agevola l’inserimento di Cicerelli, pronto a battere imparabilmente il portiere ospite Colombi con una perentoria conclusione sotto la traversa, accompagnato dal boato del “Massimino”: 1-0.

La partita si apre, gli ospiti non ci stanno e cercano la reazione con una doppia conclusione pericolosa di Lamesta e Sala che impegnano Albertoni, reattivo a controbattere e sventare la minaccia.

Prima frazione di gara che si chiude con il vantaggio rossazzurro che riapre i giochi, ma con un Rimini ben messo in campo da Troise che può contare sulle qualità di Gigli, Langella Morra e Lamesta, tra gli altri, per restare in partita.

Sostanziale equilibrio ad inizio ripresa con le squadre che lottano, soprattutto in mediana. I ritmi della gara progressivamente calano, ma il Catania tenta di tenere l’acceleratore premuto e crea una buona occasione con Tello, servito repentinamente da Sturaro su rimessa laterale, il numero 7 entra in area, tenta la conclusione ma trova l’opposizione di Colombi in uscita.

Risponde il Rimini con Morra, servito in area da Lamesta,il suo tentativo in acrobazia mette i brividi ad Albertoni, la palla si perde alta sulla traversa.

Affiora la stanchezza, inizia dalle panchine la girandola delle sostituzioni.

All’84’ arriva la svolta della partita: Chiarella mette uno spiovente in area per Cianci che viene che viene affrontato da due avversari e atterrato sotto gli occhi del signor Galipò che fa proseguire, tra le proteste del Massimino, la palla viene raccolta fuori area da Castellini che dai venti metri, senza pensarci su, scaglia un gran sinistro che non lascia scampo al portiere Colombi per il 2-0 che scatena l’apoteosi in campo e sugli spalti.

Convulsi i minuti finali col signor Galipò che estrae una serie di cartellini e concede 6’ di recupero, giocati al cardiopalmo, con l’ultimo episodio occorso quando l’extra time segna quasi 9’ minuti di gioco: Rimini in avanti con un lancio lungo in area etnea sul quale arrivano Curado e Cernigoi, con quest’ultimo che colpisce di testa e scavalca Albertoni. Brivido freddo per un attimo, poi il signor Galipò alza il braccio e annulla la rete per un fallo in attacco del giocatore riminese che, con troppa veemenza, aveva scaraventato a terra il difensore rossazurro.

Finisce con il Catania che festeggia, tra il tripudio dei propri sostenitori, e le accese proteste dei romagnoli.

Per i rossazzurri, belli e vincenti in coppa, ci sarà da affrontare subito il campionato. Domenica arriva il Monterosi, sfida non banale, da affrontare con l’atteggiamento giusto.

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