Il catanese Agatino Scuderi e il suo nuovo Cd: “Evocacion”

Chitarra appassionata, un volto dall’anima latino-americana: lui è Agatino Scuderi…

C’è una Spagna di solare mediterraneità, che inframezza il duplice volto dell’anima latino-americana, nella chitarra appassionata e appassionante del maestro catanese Agatino Scuderi, operoso da più di trent’anni fra le polifonie di Johann Sebastian Bach sino alle  policromie novecentesche del Nuovo Continente. Excursus accattivante, quello del CD  dal titolo Evocacion, inciso di recente  quale frutto di registrazioni effettuate dal 2009 al 2013 in vari paesi europei dall’artista, docente di chitarra all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” della città etnea. Polarizza l’attenzione il suo tocco incisivo, munito di solidissime basi tecniche su un’ ampia fluidità interpretativa, che contempera due aspetti peculiari dell’America del Sud: gittate di estrosità e gioia di vivere da un lato, malinconia e ripiego nostalgico dall’altro, che non mancano  di integrarsi l’un l’altro nel repertorio di AugustinBarriosMangorè. Ed ecco diffondersi il canto struggente di Una limosna por elamor de dios sul rapido  tremolo della destra, tra le caute misure della danza seicentesca come la gavotta Mabelita, e la trainante gaiezza della Danza paraguayao dello Studio in si minore. Tra ventate di folclore e pieghe più riposte, cogliamo in Scuderi l’inconfondibile cifra del grande Alirio Diaz col quale si è formato, nell’uso accorto delle dinamiche  al servizio del bel suono: ciò si evince anchedai valzer del venezuelano Antonio Lauro, tra i quali spicca Natalia, all’insegna di quel cantabile così immerso nella genuina dolcezza dell’anima popolare, accanto a Tatiana, Andreina e Yacambù. Un suono che trae dal ferrato Diaz anche un personalissimo uso del rubato, tra un dilatare e restringere sonoro che Scuderi smorza nelle intime venature romantiche di Francisco Tarrega in Adelita, dopo i soffusi indugi carezzevoli di Marietae Lagrima. Lo stile che impronta il CD lascia affiorare anche una bella pienezza armonica e quello sgranare chiarissimo che hanno connotato lo stile di Narciso Yepes, tra i maestri che hanno perfezionato Scuderi. L’artista, che crede profondamente nel messaggio comunicativo della musica come alta forma d’arte, ne porge un’espressione schietta anche nella Sonatina del madrileno Federico Moreno Torroba, che sprigiona  vivacità sanguigna, aspetto ineliminabile di una terra vivissima dalla quale ci si aspetta ancora molto per i futuri orizzonti della chitarra.