I sette punti di Putin per il cessate il fuoco in Ucraina

 Putin ha consegnato una serie di proposte, elencate in sette punti, per far cessare il conflitto russo-ucraino

Russia Today ha pubblicato gli appunti che il presidente russo Vladimir Putin ha consegnato ai giornalisti presenti in Mongolia per una visita ufficiale. Gli appunti sarebbero una serie di proposte, elencate in sette punti, che lo Zar vorrebbe far accettare al governo di Poroshenko per far cessare il conflitto russo-ucraino.

I sette punti seguono la conversazione telefonica tra i due leader avvenuta questa mattina, in cui, in modi diversi, entrambi i paesi si dicono propensi per una possibile sospensione dei combattimenti. Putin “spera” di arrivare ad un accordo entro venerdì 5 settembre se il governo ucraino deciderà di seguire i suoi sette punti:

1. Le milizie devono interrompere le avanzate militari nelle regioni di Donetsk e Lugansk. 2. Le forze armate pro Kiev devono ritirarsi a una distanza che escluda la possibilità di bombardare gli abitati. 3. Attuare un controllo e monitoraggio internazionale completo e obiettivo sul cessate il fuoco. 4. Escludere l’uso di aerei da combattimento contro civili e città. 5. Scambio di prigionieri/ostaggi con una formula “tutti-per-tutti” senza condizioni. 6. Corridoi umanitari per i movimenti di profughi e la consegna di aiuti umanitari nelle regioni di Donetsk e Lugansk. 7. Accesso diretto delle unità di ricostruzione alle infrastrutture sociali e di trasporto con assistenza collaborativa.

Putin si aspetta che Poroshenko si attivi «per una soluzione finale e completa della situazione nell’Ucraina sudorientale, naturalmente con la totale assicurazione senza condizioni dei diritti legittimi delle persone che la abitano». La secca risposta del leader separatista Miroslav Rudenko non si è fatta attendere, e poco dopo, infatti, l’agenzia russa Interfax ha battuto la notizia che per il filo-russo non ci sarebbe nessuna ragione di risolvere militarmente la questione se l’Ucraina ritirasse i suoi soldati.

Il presidente ucraino Poroshenko al telefono con Putin si è trovato d’accordo su molti punti, aveva spiegato il portavoce russo Dimitri Peskov. Successivamente ha però precisato che «hanno solo parlato di come risolvere il conflitto, ma non hanno concordato una tregua perché la Russia [ufficialmente, ndr] non è coinvolta nel conflitto». Difatti, la Russia ha sempre negato di essere parte in causa nel conflitto tra i separatisti filo-russi e l’esercito ucraino, ma a questo punto non si capisce il ruolo della Russia nelle trattative ufficiali dato che «non è coinvolta nel conflitto».

Anche dal lato ucraino spuntano le gaffe, come ad esempio il tweet del presidente Poroshenko nel quale dice di aver raggiunto un accordo con Putin per una tregua con i separatisti filorussi nell’Ucraina orientale: «Al telefono con il presidente della Russia abbiamo raggiunto un accordo per un cessate il fuoco permanente nel Donbass. Gloria per l’Ucraina!»

Ma smentito poco dopo dal governo russo, il presidente Poroshenko ha dovuto rettificare il suo comunicato nel più politichese «progressi verso il cessate il fuoco».

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