Green Day: “Heart like a Hand Granade – The Making of American Idiot” al cinema l’11 novembre 2015

Grande notizia per tutti i fan italiani dei Green Day. “Heart like a Hand Granade – The Making of American Idiot” sarà nei cinema  l’11 novembre 2015.

Heart like a Hand Granade”, solo il titolo richiama alla mente la copertina dell’album American Idiot del trio punk rock californiano dei Green Day, il docu-film “Heart like a Hand Granade” parla del “making of” dell’album che fu pubblicato nel 2004 riscuotendo enorme successo con la vendita di oltre 14 milioni di copie nel mondo, vincendo tra l’altro la 47esima edizione dei Grammy Awards nella categoria Best Rock Album e venendo inserito dalla rivista Rolling Stone nella lista dei 500 migliori album alla posizione 225.

Wake Me Up When September Ends”, “Boulevard of Broken Dreams”, “Holiday” e l’omonimo brano “American Idiot” sono i brani di punta dell’album.

Negli Stati Uniti il docu-film è stato proiettato nelle sale cinematografiche americane il 15 ottobre e sempre negli States è stata confermata l’uscita del DVD che è prevista per il 13 novembre.

Billie Joe Armstrong, cantante e chitarrista del gruppo, alla vigilia dell’uscita nelle sale ha dichiarato: ”Non possiamo credere che sia stato girato dieci anni fa. Sapevamo appena che questo sarebbe stato l’inizio dell’avventura che poi questo disco sarebbe diventata. Siamo felicissimi per i nostri fan di poter vedere per la prima volta queste immagini e di vederci per cercare di capire cosa stessimo facendo“.

American Idiot è il primo concept album del gruppo e una delle tematiche è l’attacco rivolto all’ ”idiota americano”; viene criticato lo stile di vita americano dove i media la fanno da padroni trasmettendo ciò che vogliono far credere alla gente ma con uno speciale riferimento al VERO American Idiot che è colui che sta seduto sul divano assorbendo tutto quello che gli viene propinato dai media.

Ma esiste un’altra tematica nell’album che esce fuori in canzoni come “Jesus of Suburbia”: lo stereotipo del ragazzo ribelle (Jimmy) che si sente solo, perso e arrabbiato con il mondo.

Decide così di scappare di casa ma non avendo riferimenti, confuso dal mondo, cade nella trappola della droga e dell’alcool, scoraggiato e disilluso arriva addirittura a meditare il suicidio, ma l’amore per una ragazza di cui s’innamora lo farà riflettere per cercare di capire in cosa crede e che cosa lui vuole realmente da se stesso.

Per non destare allarmismi o false ipotesi, il regista John Roecker ha dichiarato: “Il film non contiene drammi o conflitti. Mostra un gruppo al massimo della forma che crea musica incredibile. E’ un film che può essere fonte di ispirazione, girato con pochissimi mezzi, giusto una macchina da presa e un po’ di pellicola. E’ un ritorno all’etica del do it yourself, con la quale sono cresciuto”.

Ma ha anche dato una notizia straordinaria: “Una volta finite le registrazioni [i Green Day] hanno affittato un piccolo teatro, ed eseguito tutto il disco nella sua interezza. E’ stato undici anni fa, quando ancora non esistevano gli smartphone con le videocamere, e questo film sarà l’unico modo per vedere questo leggendario concerto”.

Comunque sia, per avere una chiara idea di cosa ha significato per i Green Day la produzione di quest’album e per vedere da vicino le loro espressioni nell’interpretazione delle canzoni che ne fanno parte, a noi italiani non resta che aspettare l’11 novembre!

Intanto saziamo un po del nostro appetito “Greendayano” con Boulevard of Broken Dreams:

 

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