Grande attesa a Nicosia per “Pallonate” l’ultimo lavoro teatrale di Ficarra e Picone

Sono “Pallonate” di sicilianità quelle che, Mercoledì 20 Marzo a partire dalle ore 21:00, colpiranno il Cine – Teatro Cannata di Nicosia.

“Pallonate” è questo, infatti,  il titolo dell’ultima avventura creativa di Ficarra e Picone, che tornano a teatro in veste di autori e registi.

Un appuntamento organizzato dalla Ge – o Organizzazione  al quale i nicosiani di certo non mancheranno.

Salvo Ficarra e Valentino Picone, continuano, dunque,  nella loro satira pungente, ma stavolta lo fanno alla vecchia maniera, risate, ma dal gusto un po’ amaro, cabaret allo stato puro: diretto e senza fronzoli.

“Pallonate” andrà in scena il prossimo 20 Marzo presso il Cine – Teatro Cannata e già a Nicosia è stato registrato il sold out.

La Sicilia che scompare e i suoi abitanti al centro del lavoro teatrale di Ficarra e Picone, ma non solo. Pallonate ad effetto lanciate  sui tristi protagonisti della politica dei giorni nostri,  “incollati ai troni puzzolenti”. Tanti i personaggi che rievocano le  contraddizioni dell’ essere siciliano: “surreali pazzi da manicomio con ancora un barlume di lucidità, riaccenderanno gli animi dei cittadini assonnati, persi, annegati nell’oblio, dandosi tutti quanti come non era mai accaduto, appuntamento davanti al municipio infesto”.

E ancora le lettere di Giovannino, metteranno a fuoco l’importanza di un linguaggio, quello di un bambino di 10 anni che racconta “la famiglia di oggi” con i suoi “occhi svegli”. Tra un racconto e l’altro non mancheranno le tinte forti, i cartellini rossi, come il mondo di Mansur, storia di un qualsiasi lavavetri “turco”; e poi  i pallonetti, le carambole sui muri e le parabole dei “sacchetti di munnizza” tirati dai balconi  di tutti i palazzi come un vero e proprio sport praticato dai quartieri  schierati contro la raccolta differenziata che ormai incombe su di loro. 

Una pallonata “tutta siciliana” . Una rappresentazione che prende forma attraverso il teatro della parola, tra una battuta di denuncia e l’altra di satira, ovviamente per bocca dell’attore protagonista Salvo Piparo che, come fosse un acrobata circense alle prese con delle giocose scimmiette, mette a nudo racconti di vita che risuonano al pubblico, sì per le sue parole, ma anche grazie alle note intonate dalla voce di Costanza Licata e dal pianoforte di Rosemary Enea. Parole cariche di provocazione, di pungolanti osservazioni che riecheggiano nelle orecchie del pubblico come poetici stimoli.
”Pallonate”, una semplice parola, un titolo che evoca un’infanzia ormai passata, trascorsa a giocare a pallone con i compagni di scuola, con i fratelli più grandi e gli amichetti, con porte improvvisate tra due piante di fiori in cui fare gol nel giardinetto di casa. Infanzia ormai passata o forse no. “Pallonate” rappresenta, infatti, una rocambolesca partita di calcio, tra capriole e personaggi al dischetto, con vere e proprie punte che tesseranno le fila di un racconto, dribblando gli avversari e mettendo in luce le infinite contraddizioni dell’essere siciliano. Cittadini assonnati, smarriti, affogati nell’oblio dell’esistenza, sconvolti e impauriti come fossero pazzi da manicomio.

Una favola, infine fa da madrigale, sull’incapacità dei siciliani nel non riuscire mai a vedere le cose che hanno sotto il naso, ed ecco che una mattina, la Sicilia  scomparirà  sotto gli occhi di tutti increduli, fino a quando, tutto ad un tratto, in mezzo alla folla, “si fecero largo un vecchio, un bambino e la luna”.

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