Giuseppe Previti, candidato per la lista Noi con l’Italia Democrazia Cristiana. Serietà, sobrietà e solidarietà

Una delle tante proposte per Messina: Città di Antonello ovvero di Antonello da Messina nel cui nome trapela tutto l’amore per la nostra città

Giuseppe Previti, già Presidente del Consiglio Comunale di Messina, è candidato per la lista Noi con l’Italia Democrazia Cristiana con Maurizio Croce candidato Sindaco.

Giuseppe Previti, studioso e Presidente della Fondazione Antonello da Messina, fra i tanti propositi e punti di programma propone  che il tratto di affaccio a mare, ovvero quello cha va dal Boccetta alla villa Sabin sia riconoscibile con un nome, del resto molte città al mondo sono immediatamente riconoscibili e identificabili con un bene culturale e/o naturale. Abbiamo pensato dunque un nome che identifica subito la nostra città e quale meglio di ANTONELLO DA MESSINA nel cui nome trapela tutto l’amore per la nostra città. Antonello si chiamava Antonio de Antonio, eppure ha firmato tutte le sue opere come Antonellus Messanensis, cosi come lo conosce tutto il mondo. Uno dei più grandi artisti del rinascimento, non solo italiano. Cosi immenso che lo stesso figlio, Iacobello, lo definì pittore non umano e i cui critici moderni di storia dell’arte (Mauro Lucco, Giovanni Taormina, Renato Tommasino, ecc) lo mettono sullo stesso piano di artisti del calibro di Raffaello e Tiziano. Di Antonello sappiamo dove è nato e dove aveva bottega, nel quartiere Sicofanti sito tra la via 24 Maggio e il Viale Boccetta, alle spalle dell’antica chiesa di Santa Maria della Scala o della valle. Praticamente a meno di 500 metri dalla foce del torrente omonimo. Di fronte l’attuale Palacultura Antonello. Sappiamo anche dove morì e dove ha chiesto di essere sepolto ovvero nell’ex Convento dei Frati Minori Osservanti (Lo stesso Antonello era terziario Francescano) di Santa Maria di Gesù superiore a Ritiro, adiacente il Viale Giostra, a meno di due km dall’ex gasometro. Cosa dunque c’è di meglio di intitolare quel lungomare riqualificato e pulito ad Antonello, facendolo diventare “Lungomare di Antonello da Messina”, riempiendo quegli spazi con le riproduzioni delle opere dell’artista, su tavola e in scala reale, da allocare in teche trasparenti ed illuminate appositamente, lungo tutto il percorso. E, se occorresse, riprodurre anche le opere della scuola Antonelliana. Immaginiamo anche la parete esterna dello stabile che ospitava l’Irrera a Mare, coperta da uno schermo che riproduca le opere di Antonello visibili da coloro, turisti e non, che sbarcano a Messina attraverso lo stretto. Antonello proponiamo diventi non solo il logo di Messina, ma il brand, lo storytelling della città. Ed inoltre proponiamo, considerato che Messina prima ospitava il glorioso premio David di Donatello, di istituire il premio internazionale d’Arte visive (pittura, foto, ecc) “Antonello da Messina” richiamando e ospitando artisti di tutto il mondo. Ancora proponiamo di promuovere la figura di Antonello alle nuove generazioni istituendo un campionato studentesco di pittura nazionale alla pari di quello che avviene per i campionati di fisica, chimica, latino, ecc., riservato agli Istituti d’Arte e alle Accademie di Belle Arti. Ed inoltre, in accordo con l’Associazione degli albergatori potremmo ospitare per un fine settimana ( un giorno a carico del comune con risorse attinte dalla tassa di soggiorno e uno offerto dall’albergatore) tutti coloro che si sposano e hanno come nome Antonio, Antonello, Antonella, ecc..

Lasciamo immaginare le ricadute per il turismo, per il comparto e relativo indotto. Antonello da Messina può rappresentare quello che W. Shakespeare rappresenta per Stratford-Upon-Avon. Oltre 25 milioni di turisti l’anno. Antonello ben donde può rappresentare Messina con il “Lungomare di Antonello da Messina”, metafora della rinascita della nostra amata città.

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