Giovanni Ferraro, un nocchiero gentile che sta traghettando il Catania verso la C.

Orgoglioso del gruppo che guido e di quello che abbiamo fatto. Grazie alla dirigenza e allo staff che ogni giorno lavorano sul campo. Con una società seria ed ambiziosa i tifosi rossazzurri possono stare col pensiero tranquillo.

Abbiamo scambiato due chiacchiere con l’allenatore partenopeo ospite della trasmissione “Calcionate, i commenti in casa rossazzurra” negli studi di Globus Television. Campionato, squadra, società e tifosi i temi trattati tra presente, passato e futuro.

Mr Ferraro coniughiamo questo momento della stagione sfruttando i tempi della
coniugazione: presente passato e futuro.

Il presente dice che lei guida una compagine che potrebbe, in qualche modo, battere tutti i record a fine stagione. I numeri sono importanti, valgono per la statistica anche se lei dice sempre che non guarda i numeri, non guarda la classifica, ma se dovesse dare un aggettivo a questo momento del Catania dopo 26 giornate, quale aggettivo utilizzerebbe:

“Il Catania fino a questo momento sta facendo qualcosa di eccezionale, per i punti che ha, per l’impegno e soprattutto per la mentalità con la quale sta affrontando questo campionato.
Davvero sono orgoglioso per quello che stanno facendo e non bisogna mollare neanche di un centimetro da qui alla fine.

Sono contento ed orgoglioso di un gruppo straordinario, di quello che abbiamo, davvero sono orgoglioso di far parte, io in testa della squadra che guido”.

Lei è il nocchiero di questa squadra che lavora tutta la settimana e poi in campo
traduce e mette a frutto il lavoro svolto, per poi arrivare a definire un’idea di squadra disponendo di una ampia rosa, composta anche di tanti giovani che lei ha valorizzato.

“Il lavoro settimanale viene svolto da tutto lo staff, io come allenatore sono supportato da tanti occhi: Michele Zeoli,Emanuele Catania, Matteo Tomei, Ivan Alfonso e gli altri componenti, e poi importante la presenza del direttore Laneri, del vice presidente Grella, di Mark Bresciano, tutti siamo uomini di campo che conoscono il calcio, e questo è un aspetto fondamentale, imprescindibile nel lavoro quotidiano per dare e ricevere dal gruppo il massimo.

Il vero successo del Catania inizia il martedì e si conclude il sabato.
Così come quando una famiglia vuol preparare un buon pranzo alla domenica ha bisogno che la lista della spesa sia pronta già il martedì per poter scegliere gli ingredienti giusti
Per noi i veri ingredienti sono gli allenamenti, l’intensità, il lavoro che sviluppiamo durante la settimana e che poi portiamo in campo la domenica”.

Ecco dal presente passiamo invece a 7 mesi fa quando ha iniziato questa avventura e al momento in cui le hanno proposto la guida tecnica di questa squadra.
Qual è stato l’elemento che più lo ha intrigato e se ha avuto, se ce lo ha avuto, un minimo di timore nell’accettare questa sfida, consapevole di andare a guidare una squadra ambiziosa ma che era work in progress.

“Quando mi ha chiamato il direttore Laneri per propormi la panchina del Catania, per un attimo, la notte non ho dormito.
Ho pensato: ma come è possibile, chiamano me come allenatore che vengo da un paese, “Vico Equense” dove ho mosso i primi passi da tecnico per poi arrivare a realtà importanti e vincere dei campionati, e mi affidano la guida tecnica del Catania che fino a qualche hanno fa era in Serie A?

Per venire qui a Catania, allenare in questa città con un pubblico così, mi sono detto, devo essere super concentrato e soprattutto devo dare le risposte a tutti quanti sul campo.
All’inizio – dice Ferraro – qualcuno poteva avere qualche perplessità sul mio nome, allenatore del Giugliano, non certo dello stesso blasone e valore del Catania, allora per far parlare di me e del mio staff c’era solo una via da percorrere: fare i risultati che stiamo ottenendo.

La migliore risposta sono le classifiche e le partite che disputiamo sui terreni di gioco, non sui social dove a volte vedo tante persone che trasferiscono la propria opinione, i propri pensieri, ma poi si dimenticano che esiste il campo ed esistono le classifiche.
Per un allenatore l’aspetto più importante è dare risultati e fare gioire i propri tifosi, ancora di più rispondere alle esigenze della società, per gli importanti investimenti fatti per andare nei professionisti, no per fare un campionato di media alta classifica in serie D, per il Catania sarebbe pensare da pazzi”.

Mister Ferraro, a proposito di tifoseria, una delle sfide, forse la più delicata, era ridare entusiasmo a questa piazza e far rinascere la voglia di vedere partite di calcio.
La risposta è arrivata, ogni domenica migliaia di persone si recano allo stadio e vi seguono in trasferta.

“Si, è una risposta importante!
Penso in assoluto che l’elemento più importante per una città come Catania oggi sia questa società, che vuole fare calcio per tanti anni, guidata da dirigenti che hanno investito ed investiranno per raggiungere altri traguardi.

E’ vero sono importanti gli allenatori, i giocatori, penso però che una società ambiziosa che investa per migliorare quello che già si ha, sia dal punto di vista tecnico, passando dalla prima squadra ai settori giovanili e alle strutture, sia la migliore risposta per i tifosi del Catania che possono stare col pensiero tranquillo e che negli anni vedranno sempre una squadra lottare per raggiungere obiettivi importanti.

I tifosi rossazzurri oggi dispongono di una casa, di una società, che permette loro di poter seguire la propria squadra e gioire ogni domenica per le vittorie conquistate”.

Ferraro lei è un punto di riferimento non solo per la squadra ma anche per la società, perché impersonifica in qualche modo lo stile che i dirigenti hanno voluto dare, lavoro determinazione le parole d’ordine.

“Grella, Bresciano e Laneri sono dei dirigenti, ma soprattutto sono uomini di campo, hanno giocato a certi livelli, hanno avuto a che fare con tanti allenatori.
Il loro giudizio è molto importante, mi sprona a sviluppare pensieri positivi e questa,
a prescindere da altro, per me è la migliore vittoria che possa ottenere.

Quando i dirigenti mi hanno detto: mister noi la paghiamo per fare delle scelte, il pensiero è ben preciso”.

Abbiamo parlato di presente, di passato, chiudiamo guardando al futuro che è già domani, ma questa è una pagina che probabilmente è ancora tutta da scrivere.

“Sì il futuro è la partita che affronteremo domenica prossima, col massimo impegno per cercare di vincerla, così come faremo sino alla fine.
L’obiettivo in questo finale di stagione è vincere più partite per dare serenità al campionato nel caso in cui dovessimo vincere il torneo con qualche giornata d’anticipo vogliamo comportarci da Catania, per onorare la società, il pubblico e noi stessi che ci lavoriamo.”

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