Giovanni Cultrera e Francesco ‘François’ Turrisi, un mix tra rock e musica classica

Venerdì 2 Agosto al Palazzo dei Minoriti di Catania, la penultima serata estiva di ‘NonsoloClassica International’ ha visto protagonista la band formatasi a Catania nel 1989

Sono entrambi belli, giovani, musicisti e giuristi: il Maestro Giovanni Cultrera, concertista e docente di ‘Diritto e Legislazione dello Spettacolo’ all’Università Musicale Vincenzo Bellini di Catania e Francesco ‘François’ Turrisi, leader del gruppo rock musicale François e le Coccinelle – il nome della band, un tributo a Ghigo Agosti ed alla sua più celebre canzone “Coccinella” (che era a sua volta un tributo al celebre transessuale parigino Coccinelle), coltivano lo stesso amore per la musica benché legati a mondi diversi: il primo, versato alla musica classica e il secondo impegnato a tradurre i valori del rock and roll.

Una band maturata musicalmente durante questi lunghi anni: il pubblico era formato dai nostri coetanei – spiega François, voce e leader – perché a loro era diretto il nostro target, ma oggi è molto eterogeneo, considerando che stasera una signora di ottantacinque anni assisterà alla nostra performance’.

François, cos’è il rock and roll per te?

E’ musica adrenalinica, pura e semplice, fatta da tre accordi soltanto, ma che va a toccare le corde di ciascuno di noi. Ritengo necessario oggi più che mai fornire all’audience un’accezzione di tipo didattico: abbiamo una vasta produzione nostra ma amiamo spaziare con brani di cover e lati B in modo da far conoscere il vissuto di sessant’anni, ovvero le nostre radici dal punto di vista sia musicale che culturale’.

Come si configura il vostro concerto all’interno della ‘NonsoloClassica International’?

‘Siamo stati ‘immeritatamente’ invitati – scherza il cantante – e il nostro intervento si concilia nel senso che non c’entriamo niente con la musica classica ma nemmeno col jazz, essendo noi ‘spuri’: sono entrambi stili che necessitano di serie applicazioni e bisogna esserci portati con risultati alla fine eccezionali. Personalmente considero Giovanni un Maestro ‘illuminato’ perché riesce a catturare le emozioni anche dalla musica semplice che facciamo. Siamo quello che non è la musica classica, e impersonifichiamo la dimostrazione che è possibile che quattro ragazzi si riuniscano con soli tre accordi di blues, formando una band che ormai ha ventiquattro anni’. Gli fa eco il Maestro Giovanni Cultrera ‘Apprezzo tutta la musica di qualità, il rock stasera rappresenta l’alter ego della classica: ogni genere, ogni stile, impersonifica una sua dignità e una sua valenza, e merita di essere inserita all’interno di una rassegna estiva’.

Accompagnato dal chitarrista Fabio Finocchiaro, dal bassista Lucio Renna e dal Maestro Ruggero Rotolo ‘jazzista affermato che ci onora di suonare con noi’ , la band si è esibita nelle sue hit più famose – immancabili le chicche come ‘Oh mama (voglio l’uovo alla coque)’, ‘Oh Coccinella’ , la  romantica ‘Pensiero Stupendo’ della mitica Patti Pravo, ma anche gli inediti come ‘Inquetudine’, e poi l’invito a salire sul palcoscenico a Giulia la Rosa – cantante jazz- con una spettacolare ‘Fever’, e poi ancora Gabriele Arena che con la sua armonica ha accompagnato François nell’esecuzione di ‘Carina’, ‘Blue Moon of Kentucky’, ‘Il Disoccupato’.

Parliamo di jazz, parliamo quindi di ritmo: in che modo esso scandisce la tua vita di ogni giorno, palcoscenico a parte?

‘E’ bellissimo fare musica, ma io mi occupo di un’altra attività quando non sono sul palcoscenico (avvocato penalista specializzato in diritto dell’immigrazione, n.d.r.). Il lavoro durante il giorno ci serve come scansione del tempo e ci da la possibilità di restare aderenti e presenti nella realtà di ogni giorno facendoci stare coi piedi per terra: qui subentra il ritmo, esso ci dà la possibiltà di compiere delle digressioni jazzistiche sul tema. La musica, poi, serve a sfantasiare uscendo dai canoni e dai margini del quotidiano, ritengo che questa dicotomia, ovvero suonare e condurre il lavoro di ogni giorno, ci completa a tutti gli effetti’. Gli fa eco Giovanni Cultrera ‘Il ritmo viene prima della melodia, è alla base di tutto ed è esso stesso l’incipit dal quale sgorgano le melodie e le armonie’.

 ‘Come nasce un brano, prima la melodia o prima il testo?’

‘La melodia – afferma François – anche se alla fine viaggiano insieme: può capitare che il ‘do’ suonato una volta non ti dice niente ma poi irrompe l’ispirazione nel momento in cui nemmeno te l’aspetti: l’incipit iniziale è quello vincente’.

Come reputi la manovra finanziaria promossa dal precedente governo, i tagli alla cultura hanno danneggiato voi artisti?

‘Fortunatamente i tagli non ci hanno danneggiato perché godendo di vita nostra, riusciamo a suonare autonomamente e senza contributi. Il rock va avanti e deve andare avanti’. Di diverso avviso sono Giovanni Cultrera e Daniele Petralia, i quali dichiarano: ‘La manovra finanziaria ha causato una sofferenza in tutto il Paese, ma nel decreto ‘fare’, presentato in questi giorni, si cerca di prendere la strada per ‘sburocratizzare’ i concerti e la attività, rivedendo anche i diritti SIAE’.

Quindi François sale sul palcoscenico regalandoci tutto se stesso, col suo fervore che lo contraddistingue, la sua bravura e la sua ‘rabbia’ di stravolgere l’esistente, che lo rendono trascinatore di folle: il Chiostro del Palazzo Minoriti che fino a questa sera aveva ospitato esecutori di musica classica, con Turrisi cambia volto e si trasforma, dando vita ad un coro di applausi ed entusiasmi di spettatori etergonenei che vogliono uscire fuori dalla compostezza della musica classica per assaggiare momenti di quella sana follia che solo un musicista che si ‘ribella’ alla monotonia del quotidiano può dare; un cantante che vive, lavora, opera tra noi ,ma che non dimentica di convertire i suoni e i rumori di ogni giorno in melodie e ritmi talvolta ossessivi, talvolta romantici. Da ultimo, non sia vano segnalare che questo tipo di musica non è solo indirizzata alle fasce giovanili, ma avvolge e appassiona tutte le età: si rimane colpiti dalla capacità di François di creare motivi e brani musicali che rendono sacra la vita, rendendola più eterea, gradevole e morbida, trasmettendo un senso di rivolta del quotidiano, dandoci l’illusione di un futuro diverso che si può cambiare e che ci può dare quella felicità cui ogni uomo ha diritto ma che non può agguantare mai.

‘La manifestazione – continua Cultrera – ha registrato il tutto esaurito in ogni evento: essa nasce con l’intento di valorizzare ogni tipo di musica: ovviamente la mia preparazione classica ha sempre portato ad organizzare eventi classici ma abbiamo inserito in cartelloni che prevedono tango, colonne sonore, musica sinfonica, orchestre, e stasera è il turno del rock’.

L’inaugurazione di ‘NonsoloClassica international’ è stata affidata alla lirica con il soprano internazionale Daniela Schillaci, accompagnata al pianoforte da Stefano Sanfilippo.

Maestro come possiamo avvicinare la musica classica ai giovani?

Bisogna addestrare l’udito, ascoltare brani, andare ai concerti e produrne di qualità, scoprire ogni giorno la bellezza di tutti i grandi, da Mozart e Beethoven fino a Rachmaninov, e solo così è possibile immergersi nel fascino della musica classica e anche degli altri generi musicali: il punto di partenza per chi studia uno strumento è sempre e comunque la musica classica.

Con François ha in comune il ‘senso’ della legge e la passione per il Diritto: cosa lega un testo giuridico a quello musicale?

Sono entrambi codificati ma da interpretare: la partitura e il testo giuridico necessitano una codificazione e conseguente interpretazione.

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