Gemellaggio dei Distretti Lions Sicilia e Algeria per una Cooperazione Turistico-Culturale e di Pace

Siglato l’accordo di cooperazione Lionistica tra il Distretto 108Yb Sicilia e il 415 Algeria. Gli ospiti algerini hanno avuto la possibilità di visitare in gita turistico-culturale Catania, Caltagirone, Taormina, Ragusa, Modica e Scicli.

Con una solenne cerimonia, che si è svolta nei saloni dello Sheraton, è stato sottoscritto il gemellaggio tra il Distretto Lions 108 Yb Sicilia e il Distretto 415 Algeria.
Presenti il past presidente internazionale Lions, prof. Giuseppe Grimaldi, il past presidente del Consiglio dei governatori, avv. Salvatore Giacona, il governatore del Distretto Sicilia, ing. Salvatore Ingrassia, il prof. Sid Ahmed Serradj, governatore del Distretto Algeria, il past governatore dott. Benelfoul del Distretto Tunisia, la sig.ra Ben Chentouf, presidente della Convention di Orano, il vicegovernatore dott. Freni Terranova, il vicegovernatore dott. Vincenzo Spata, il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, l’assessore comunale ing. Luigi Bosco, l’Imam Kheit Abdelhafid, presidente della Comunità Islamica siciliana, lo staff al completo dei due governatori, rappresentanti dei Lions siciliani, soci e invitati.
Dopo i saluti dell’assessore Bosco, anche a nome del sindaco Bianco, di mons. Raspanti, dell’imam Abdelhafid, dei vicegovernatori Freni e Spata, del dott. Benelfoul, di Riccardo Roccella, delegato per i Gemellaggi, e dell’ing. Salvatore Grasso, delegato per i rapporti internazionali, ha avuto inizio la cerimonia del gemellaggio.
Il governatore Ingrassia ha rivolto un caloroso saluto agli ospiti algerini e a tutti i presenti e ha ringraziato Salvatore Grasso, Riccardo Roccella e Francesco Pezzella, che sono stati il motore dell’organizzazione piuttosto complessa del gemellaggio.

«L’area del Mediterraneo – ha dichiarato Ingrassia – è teatro di irrisolti conflitti bellici, etnici e religiosi, assai acuti e pericolosi per la stabilità politica dei paesi confinanti. L’instabilità dell’area può fare esplodere, come peraltro sta avvenendo, in crisi interne nei diversi paesi dell’Africa e del Medio Oriente, innescando una contaminazione bellica difficilmente circoscrivibile ai luoghi in cui sorge».
Dopo aver accennato alla nascita dell’Ue, la quale ha garantito in Europa a più generazioni di godere un clima di pace, di sviluppo sociale ed economico eccellenti, il governatore ha esposto i fini del gemellaggio che, tra l’altro, si prefigge di attuare una stretta collaborazione a tutti i livelli per sviluppare le risorse, promuovere la comprensione per le diverse culture e gli scambi tra le società civili; promuovere iniziative per riscoprire lo sviluppo storico, culturale e sociale del Mediterraneo; contribuire al raggiungimento di una pace tra i popoli del Mediterraneo. Quindi, ha preso la parola il governatore algerino Sid Ahmed Serradj, che, supportato da una brava interprete, ha espresso il suo compiacimento per la manifestazione e si è detto certo che i due distretti riusciranno certamente a realizzare insieme grandi progetti.
Si è proceduto, quindi, alla firma dei documenti del gemellaggio, che sono stati controfirmati dal past presidente internazionale, prof. Grimaldi.

(Nella foto, da sx, Ingrassia, Grimaldi e Ahmed Serradj)

 

L’evento ed il suo significato lionistico

In un momento così drammatico per il Mare Nostrum trova particolare significato l’iniziativa dei Distretti Lions 108YB Sicilia e del Distretto Lions 415 Algeria che creando un ponte di amicizia, seppur ristretto all’Associazione fondata da Melvin Jones, indicano all’attenzione del mondo la strada da seguire per accendere i riflettori in un rinnovato processo di pace, di comprensione e di amicizia e per il superamento delle diversità sociali e religiosi di tutti i popoli del Mediterraneo.

Nel corso della solenne cerimonia il Dott. Ing. Salvatore Ingrassia, Governatore del Distretto Lions della Sicilia e il Prof. Dott.  Sid Ahmed Serradj, Governatore del Distretto Lions d’Algeria, consapevoli dei munifici principi del Lionismo, convinti che l’amicizia tra popoli è il ponte essenziale per il loro sviluppo e per il consolidamento della pace sociale e religiosa, hanno così firmato il protocollo di gemellaggio che ha sancito, fra le altre cose, di:

  • Cooperare per promuovere la comprensione tra le differenti culture e gli scambi tra le società civili, al fine di raggiungere gli obiettivi comuni del Lionismo nel servizio alla società civile ed in particolare ai più deboli.

  • Coltivare un’apertura mentale, nel rispetto delle specificità di ciascuno per la costante ricerca di comprensione, di tolleranza e d’umanesimo.

  • Incoraggiare i giovani di entrambi i paesi a meglio conoscersi ed apprezzarsi.

  • Promuovere iniziative per riscoprire lo sviluppo storico, culturale e sociale del Mediterraneo come luogo d’incontro di popoli di regioni costiere, dal tempo dei primi navigatori.

  • Contribuire al raggiungimento di una pace duratura tra i popoli del Mediterraneo.

  • L’intervista

  • Intervistiamo l’ing. Turi Grasso Delegato del Governatore per le relazioni Internazionali del Distretto 108YB Sicilia del Lions Club International.

     Il gemellaggio col Distretto Lions 415 Algeria ha avuto un grande successo con un meritato assenso da parte del Presidente Internazionale Joe Preston. Come è nata l’idea di questo  gemellaggio?

    È stato un desiderio del nostro Governatore Salvo Ingrassia, appena eletto, di portare un concreto contributo alla Conferenza dei Lions del Mediterraneo il cui tema principale era “La pace nel Mediterraneo”. Nella mia qualità di Delegato per le relazioni Internazionali del nostro Distretto Lions e in considerazione della mia esperienza con alcuni Paesi del Maghreb arabo nella qualità di Presidente dell’AISI Sicilia – Mediterraneo per la Pace, non ho avuto difficoltà a creare le condizioni perché tale gemellaggio si potesse sottoscrivere in tempi brevi nelle sue due fasi: in Sicilia la prima e in Algeria la seconda.

    Perché l’invito è stato rivolto al Distretto Lions algerino?

     Per una serie di considerazioni che brevemente possono essere così riassunte: 

    · perché l’Algeria rappresenta il baricentro dell’area maghrebina costituita da Paesi impegnati in un processo di riorganizzazione sociale che fanno ben sperare in un futuro di maggiore distensione con popoli di altri Paesi mediterranei diversi da loro per cultura, lingua, religione, ma accomunati da antiche tradizioni;
    · perché la Sicilia rappresenta l’area baricentrica del Mediterraneo di riferimento di tutta l’Europa;
    · perché il primo Lions club africano è il Club di Algeri Doyen costituito nel febbraio 1953;
    · perché assieme si possa contribuire alla Pace Mediterranea attraverso la promozione di interscambi che possano favorire la reciproca crescita economica e sociale dei paesi mediterranei e attraverso azioni comuni di solidarietà.

    Lei ritiene che ciò potrà contribuire alla Pace Mediterranea?

    Certamente. Nel mio intervento in occasione della cerimonia di gemellaggio, ho chiaramente detto che la pace non può essere acquistata ad un supermercato, né la si può trovare dietro un angolo di strada. La pace non potrà essere imposta dall’alto, né con leggi, né con le armi. La pace duratura deve essere frutto di un processo culturale che parte dal basso, che parte dalla base della società, e noi lions dobbiamo sempre sentirci parte di questa base sociale sapendo di potere fornire un significativo contributo per le scelte in materia sociale, economica e di solidarietà che portano poi alla comprensione tra i popoli. E la reciproca comprensione non è forse l’anticamera della pace duratura?

    Non le sembra che la pace sia sempre più lontana in questo periodo storico, soprattutto in relazione agli attacchi terroristici che si stanno registrando? Sembra quasi ci sia una lotta tra religioni.

    Questo argomento non può essere liquidato in poche battute. Bisogna innanzitutto non confondere la religione con la politica e con l’economia: la delinquenza non ha appartenenza religiosa. Basta solo comprendere che il mio Dio da cattolico è lo stesso Dio dell’Islam e degli ebrei e che pertanto essendo figli dello stesso Dio dobbiamo ritenerci fratelli con i musulmani, così come con gli ebrei o con gli appartenenti alle altre religioni. Quanti sanno, ad esempio, che la più importante festa dell’Islam è l’Aid al-kabīr o festa del sacrificio? Una festa in cui i musulmani ricordano il sacrificio che Dio chiese ad Abramo. Una festa che rappresenta un amorevole momento di solidarietà sociale durante il quale si ha il dovere di sostenere con alimenti quanti ne hanno necessità. Ma Abramo non è anche un nostro profeta?




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