Gara di solidarietà per la piccola Marika all’Ospedale Garibaldi di Catania

Donate, donate, donate! Raccolta sangue urgente gruppo zero Rh Negativo per salvare Marika Russo. San Giovanni La Punta saluta oggi la sorellina Laura. Dichiarato dal Sindaco lutto cittadino. Intanto il padre viene interrogato dagli inquirenti. La madre ‘Non riesco ancora a crederci’

Serve sangue per Marika e subito! Aperta ieri, in via straordinaria dato il giorno festivo, il Centro raccolta sangue dell’ospedale Garibaldi di Catania per un’accorata Gara di Solidarietà. Obiettivo principale è raccogliere il più possibile sangue del gruppo zero Rh negativo. È rarissimo, ma solo il nostro buon cuore possono salvare questa ragazza, oltre alle nostre preghiere.

La scelta dell’iniziativa pro-raccolta era stata presa già sabato scorso dal Direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Giorgio Santonocito, per permettere agli operatori del Servizio Trasfusionale di poter disporre di un sufficiente numero di unità di sangue per la quattordicenne. ‘Il nostro centro raccolta è aperto tutte le mattine dal lunedì al sabato – spiega il direttore sanitario aziendale Giuseppe Giammanco –. La domenica è comunque possibile donare il sangue sulle autoemoteche e nei centri fissi delle associazioni di volontaria che fanno a noi riferimento (Fratres, Avis e ADVS Fidas). Questa misura straordinaria nasce dal grande riscontro che il nostro appello ha avuto su tutta la popolazione e in particolare per coloro che non sono associati ad alcuna organizzazione o non hanno mai donato il sangue nella loro vita ma sono stati colpiti dalla drammaticità di quanto accaduto’.

Da quando è partito l’appello il nostro telefono non ha smesso di suonare – aggiunge Santi Sciacca, responsabile del Servizio Trasfusionale –. Abbiamo avuto disponibilità oltreché dalla Sicilia anche da donatori di tutta Italia. Un donatore con questo gruppo raro ha chiamato addirittura dalla Svizzera e una signora di Novara si è detta pronta a prendere il primo volo per venire a donare il sangue. La frequenza statistica dei gruppi sanguigni varia molto tra le varie etnie e nel nostro territorio si stima che poco più di una persona su dieci sia di gruppo Rh negativo’.

La 14enne, infatti, ha subito una lesione dell’arteria mammaria interna con conseguente copioso sanguinamento, che ha richiesto la trasfusione di numerose unità di sangue, oltre ad una lesione all’addome, che ha determinato un modesto versamento fluido perisplenico e peripancreatico. ‘Le condizioni cliniche della giovane paziente – spiegano dal reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi, diretto dal dr. Sergio Pintaudi dopo una prima fase di grave instabilità emodinamica, sono oggi stabilizzate. In atto la paziente è sottoposta a sedazione e ventilazione meccanica per la necessaria protezione d’organo’. Pertanto, sottolineano i medici che l’hanno in cura ‘le condizioni cliniche attuali, pur in costanza di riserva della prognosi, consentono un cauto ottimismo’.

Salvare Marika è l’obiettivo prioritario adesso, ridonando un piccolo sorriso alla madre, già disperata per la perdita della figlia minore, Laura.

Oggi San Giovanni La Punta si è stretta in un forte abbraccio attorno a tutta la famiglia per l’ultimo saluto a “Lolipop”, come Marika amava chiamare la sorella Laura.

Un paese invaso da palloncini e fiori bianchi, tristissima cornice di una piccola bara bianca, troppo piccola. E un dolore troppo grande. Ad accompagnare il suo ultimo viaggio terreno sino al cimitero, un minipony, animale che lei tanto amava. Grande la commozione anche tra i tanti compagni di scuola, che sono voluti essere presenti in piazza. ‘Ci sentiamo tutti vicini alla famiglia, a Marika che soffre in ospedale’, ha esordito il parroco durante la celebrazione.

Una fine atroce per una ragazzina di appena dodici anni, uccisa lo scorso venerdì notte a coltellate dal padre, Roberto Russo.

Il primo cittadino puntese, Andrea Messina, ha proclamato per la giornata di oggi lutto cittadino.

La carneficina di venerdì scorso ha sconvolto tutta la cittadina: in molti li conoscevano, apparentemente una famiglia tranquilla, un padre modello, licenziato da una delle imprese dell’indotto Aligrup, si dava da fare ed era “instancabile”, raccontano i vicini. Il giorno prima della carneficina, tutto sembrava tranquillo: Laura e Marika avevano portato il caffè a papà a casa, ‘erano sorridenti come sempre’, racconta una dipendente del bar di via della Regione.

E poi la lunga notte… prima di un risveglio tra grida e coltellate…

Ma, mentre si svolgevano i funerali, in carcere si teneva l’interrogatorio di garanzia del “padre omicida”, che ha dichiarato di non essere a conoscenza che una delle due figlie fosse morta. Avrebbe anche pianto davanti al Gip di Catania, Flavia Panzan. Accusato di omicidio e tentativo di omicidio aggravati, l’uomo, riferendosi al suo tentativo di suicidio avrebbe esclamato: ‘Perchè non sono morto io?’.

Non riesco ancora a credere che mio marito abbia preso quel coltello e abbia colpito i miei figli. Non trovo una ragione’, ha dichiarato ai microfoni “RaiGiovanna Zizzo, la mamma delle ragazzine vittime di questa tragedia. Nell’intervista la donna, sgomenta, ha aggiunto: ‘Avevamo una piccola crisi, ma era per mettere in chiaro piccole cose. E lui si sentiva tranquillo, tanto che mi ha detto: Giovanna, domenica andremo a messa insiemeFino a sera, alle 23.30, ci eravamo sentiti per telefono. Ho sentito anche le bambine. Sembrava tutto normale. Non c’era nulla che potesse fare da campanello d’allarme per non dargli i bambini’.

Una famiglia come tante, felice…

E adesso… La disperazione di una madre, la vita appesa ad un filo di Marika, la vita stroncata della piccola Laura, adesso un angelo tra gli angeli, l’incredulità di un’intera comunità.

E un uomo – padre “assassino”. Un caso di “femminicidio”, da etichettare in mezzo a tutti gli altri? O, forse, l’ennesimo caso di disperazione per un uomo senza lavoro, incapace di mantenere la propria famiglia? Pura follia omicida o frustrazione che sfocia in follia? A chi dare la colpa di tutto questo? ‘Smettiamola di etichettare e giudicare, ma pensiamo di più a pregare’, ha detto durante l’omelia di ieri il parroco del Santuario della Madonna della Ravanusa di San Giovanni La Punta. Troppo facile puntare sempre il dito.

E se la colpa fosse nostra, misera società finta-evoluta?

IMPORTANTE 

È possibile donare il sangue per Marika tutte le mattine di qualsiasi giorno della settimana al Garibaldi centro a partire dalle 8. É necessario presentarsi a digiuno (sono consentiti solo acqua, caffè e fette biscottate), avere compiuto i 18 anni, essere in buona salute ed avere effettuato almeno una donazione negli ultimi due anni. Per tutti coloro che donano per la prima volta sarà invece effettuato un prelievo per verificare l’idoneità alla donazione.

Per informazioni contattare il Centro Trasfusionale dello stesso nosocomio, al numero 0957592022.

 

a Cognita Design production
Torna in alto