Francesca Incudine il 12 febbraio all’Auditorium Parco della Musica di Roma

Coro di consensi per il cd “Iettavuci” prodotto da Finisterre e diretto artisticamente da Mario Incudine e che per due mesi è stato nella top ten della radio catalana.
I due brani presentati al Premio Parodi 2013 conquistano quattro riconoscimenti

ENNA – Plausi e consensi per “iettavuci”, il progetto musicale d’esordio dell’ennese Francesca Incudine che mercoledì 12 febbraio verrà presentato alle 21 al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. La serata prevede un doppio concerto: Francesca Incudine (tamburi a cornice e voce) si esibirà dopo il Rocca Benigni Duo, affiancata dai componenti del suo ensemble: Manfredi Tumminello (chitarra e cori), Carmelo Colajanni (clarinetto, zampogna e flauti di canna), Giorgio Rizzo (cajon). Guest della serata sarà il cantautore cilentano Angelo Loia (chitarra e voce).

 Scritto e cantato in lingua siciliana,il cd “iettavuci” è uscito a gennaio. Il suo titolo manifesta l’impellenza di farsi sentire, annunciare qualcosa di importante, alzare la voce: “iettavuci” in siciliano denota infatti l’urgenza di una comunicazione, ma anche far affiorare le proprie parole dal rumore di fondo, raccontare una storia diversa dalle altre, richiamare l’attenzione degli altri, lasciare un segno, e così Francesca racconta il suo universo femminile delicato e sognante.

I brani del cd per due mesi sono rimasti nella top ten di “Catalunia Radio”, emittente radiofonica della Catalogna (Spagna). Con i brani “Iettavuci” e “Caminu sula” la cantautrice ennese si è aggiudicata ben quattro riconoscimenti al Premio Parodi 2013: premio della critica, premio per il miglior testo, premio per la miglior musica e premio dei bambini (assegnato da una giuria di 20 piccoli spettatori), un poker di corone conquistate per l’originalità, la freschezza degli arrangiamenti, la musicalità e la presenza scenica.

Francesca Incudine è una giovane artista siciliana che scrive, canta e suona le percussioni. Dal 2013 è voce solista e percussionista della formazione multietnica 7.Sois.Mythos.Orchestra che gira il mondo all’interno del Festival Sete Sois Sete Luas. Nel suo cd d’esordio si esprime attraverso la musica e la lingua siciliana ripercorrendo storie, riscrivendo sentimenti, emozioni, scelte di una vita pronta ad affacciarsi sul mondo. Le sue sono storie delicate, sospese, sguardi sull’anima di una giovane donna che osserva e che si osserva alla luce dei cambiamenti, delle paure, delle speranze che vive e attraverso luoghi e paesaggi richiamati da una scrittura immediata e visionaria. Sullo scenario delle 13 canzoni inedite, di cui Francesca è autrice, fanno la loro comparsa la sensualità di “Disiu d’amuri”, gli indugi amorosi di “Cori stunatu”, la tenerezza di “Ninnananna in re” (riscrittura siciliana del celebre brano di Bianca d’Aponte), le nuove consapevolezze di “Curri”, la voglia di riscatto di “Iettavuci” , unite alla denuncia sociale di “Mi metto o suli” (brano contro la violenza sulle donne), passando alla giocosità di “Posidonia”, all’amarcord “Caminu sula”, e ritrovando una forte impronta di femminilità in “Sula” (in duetto con la voce catanese Rita Botto), e ancora nel ricercato “Luna”, nei mini-racconti onirici di “Intermezzo I” e “Intermezzo II”, e nella continua ricerca di se stessa e dell’amore in “Nta sta notti”.

Musica e parole attingono a forme musicali nuove che mai smettono di dialogare con la tradizione. Accanto alle chitarre classiche, al clarinetto, al pianoforte, convivono infatti tamburi a cornice, percussioni, fisarmoniche e zampogne.

Il cd “iettavuci” è prodotto da Finisterre e diretto artisticamente da Mario Incudine.

Al disco, oltre a Francesca Incudine (voce e tamburi a cornice), hanno preso parte gli artisti Rita Botto (voce), Angelo Loia (chitarra e voce), Antonio Vasta (pianoforte, fisarmonica e organetto), Carmelo Colajanni (clarinetto, zampogna e fiati etnici), Manfredi Tumminello (chitarra), Dammen Quartet (archi), Pino Ricosta (basso e contrabbasso), Giorgio Rizzo (percussioni), Salvo Compagno (percussioni). Arrangiamenti di Mario Incudine con la collaborazione di Antonio Vasta e Carmelo Colajanni. Gli archi sono scritti e diretti da Antonio Putzu. La grafica è di Cinzia Muscolino.

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