Floridia, le indagini scientifiche dell’Università di Catania al museo “Nunzio Bruno”

I ricercatori dell’ateneo catanese impegnati nella tutela delle opere d’arte e del carretto. Illustrate le ricerche nel corso di un convegno.

Living sensor “green”, basati su piante e terreni utilizzati, come dispositivi elettronici “rispettosi” delle opere d’arte e, soprattutto, non nocivi e dunque a zero impatto ambientale in fase di produzione, utilizzo e smaltimento. Ma anche sensori che permettono di misurare alcuni parametri d’interesse per la corretta conservazione del carretto come umidità, temperatura e radiazione luminosa presenti nelle sale espositive. E proprio sul pregevole carretto anche uno studio della tavolozza cromatica e una scansione tridimensionale di alcuni suoi elementi.
Sono le metodologie scientifiche che i docenti dell’Università di Catania hanno sperimentato sul campo e messo a punto nei laboratori dei dipartimenti di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana”, di Ingegneria Elettrica Elettronica ed Informatica e di Matematica ed Informatica per tutelare e conservare il particolare patrimonio culturale del Museo “Nunzio Bruno” di Floridia.
E proprio nella struttura museale, nei giorni scorsi, i ricercatori dell’ateneo catanese hanno presentato i risultati del “living lab” in occasione del convegno di studi dal titolo “Indagine sul carretto siciliano del Museo Nunzio Bruno” nell’ambito del progetto Pon Delias “Sviluppo e Applicazioni di Materiali e Processi Innovativi per la Diagnostica e il Restauro di Beni Culturali” del Distretto di Alta Tecnologia per l’Innovazione nel Settore dei Beni Culturali della Regione Sicilia.
Indagini scientifiche che sono state realizzate l’estate scorsa al museo floridiano in cui è stato realizzato il living lab del progetto che ha permesso di raggiungere uno degli obiettivi realizzativi di Delias.
Dopo l’introduzione della direttrice del museo Cetty Bruno e i saluti istituzionali del sindaco di Floridia Marco Carianni, i lavori sono entrati nel vivo con la presentazione del prof. Mario Lonero, curatore del Museo e delle sue collezioni.
La prof.ssa Anna Gueli dell’ateneo catanese, responsabile del progetto “Delias”, ha descritto i progetti multidisciplinari che vedono l’Università di Catania protagonista come quelli finanziati attraverso il bando “Pia.ce.ri.”, Piano di incentivi per la ricerca di Ateneo 2020/2022. Ma anche esempi virtuosi di collaborazione e del “fare rete” quali il Gruppo di Lavoro tematico permanente della Strategia regionale dell’Innovazione per la Specializzazione Intelligente per l’ambito “Turismo, beni culturali, cultura”, coordinato dalla stessa docente, e l’Ecosistema dell’Innovazione Samothrace sulle micro e nano tecnologie presentato nell’ambito di un bando del Pnrr che vede l’ateneo catanese come ente capofila.
Nel corso dei lavori sono stati illustrati i risultati del living lab del Museo e, in particolare, il monitoraggio dei parametri microclimatici realizzato con i sensori viventi messi a punto nei laboratori di Ingegneria Elettrica Elettronica ed Informatica dal prof. Carlo Trigona e la metodologia di misura del colore che ha permesso di individuare la tavolozza cromatica dei carretti presentate dal prof. Giuseppe Stella del Dipartimento di Fisica e Astronomia.
E ancora la presentazione della ricostruzione 3D, con particolare attenzione al color rendering, di elementi del carretto tipici della produzione floridiana realizzata dal gruppo di cui è responsabile il prof. Filippo Stanco del Dipartimento di Matematica e Informatica. Ad illustrarla il prof. Dario Allegra del Dmi di Unict.
Interventi dell’ateneo catanese, particolarmente apprezzati dalla comunità locale, in quanto consentono di valorizzare e promuovere il museo di Floridia, e la particolare importanza antropologica e culturale del sito, anche al fine di favorire l’inserimento della struttura museale nei grandi flussi turistici.

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