“Fish To Future”, l’Ue dice basta allo sfruttamento ittico

Cambia il vento sui mari europei…Bruxelles trova un accordo per una drastica riduzione sulle quote di cattura dei pesci e una  massiccia diminuzione della pratica del “rigetto” entro il 2020

Chi dorme non piglia pesci, recita un noto proverbio popolare. L’Unione Europea non è per niente intenzionata a dormire anzi,  in questi giorni ha raggiunto un compromesso per una pesca più equilibrata, volta a garantire le scorte ittiche e fermare il depauperamento delle specie marine. Scriteriati sistemi di cattura e un sovra-sfruttamento del mercato ittico, stanno impoverendo i nostri mari, causando notevoli perdite per l’ecosistema acquatico. Dopo anni di discussioni vane e politiche inconcludenti, pare che Bruxelles abbia trovato un accordo storico, di quelli a effetto: una drastica riduzione sulle quote di cattura e una  massiccia diminuzione della pratica del “rigetto” entro il 2020. Niente più pescatori che gettano in mare tonnellate di pesce morto o agonizzante, nella speranza di colmare la quota di cattura con specie più vantaggiose sul mercato.

L’accordo ratificato dalla Commissione Europea prevede diminuzioni delle dimensioni dei pescherecci; pena per il mancato rispetto delle norme? Perdita del sussidio stanziato per favorire le pratiche ittiche. Soddisfazione per l’eurodeputato Chris Davies, responsabile del gruppo “Fish To Future” del Parlamento Europeo, il quale afferma: “Il trattamento che abbiamo riservato ai mari europei è stato una vera disgrazia. Ma abbiamo imparato la lezione. In tutta Europa, vi è oggi, un forte desiderio di seguire i consigli degli scienziati, ricostituire gli stock ittici, ridurre i rigetti in mare, e dare alla nostra industria della pesca un futuro migliore”. Un mercato ittico che punti sulla sostenibilità dei mari è un bene per il mondo acquatico oltre che per l’economia europea. Nel vecchio Continente, la Politica Comune della Pesca genera introiti per un miliardo di euro l’anno, attraverso scellerati sistemi di caccia. Una più oculata strategia permetterebbe maggiore lungimiranza e un adeguamento agli standard mondiali in tema di stock ittici. La strada intrapresa dall’Ue, dovrà passare dal banco di prova degli Stati Membro e del Parlamento Europeo. Il sentore è comunque quello di una veloce approvazione entro il 2014. Cambia il vento sui mari europei!

a Cognita Design production
Torna in alto