Firmato l’accordo sul nucleare tra Iran e Onu

A Parigi firmato l’accordo tra Iran e Onu per smantellare le riserve di uranio arricchito di Teheran

 

 

Lo scorso 12 gennaio, a Parigi, i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania si sono accordati con Teheran per smantellare l’arsenale nucleare iraniano. Secondo quanto stabilito dal patto, l’Iran dovrà eliminare le riserve di uranio arricchito dal 20 gennaio in poi. L’accordo durerà sei mesi e prevede, in cambio, l’alleggerimento delle sanzioni economiche da parte dell’occidente.

L’intesa è stata accolta con favore dal presidente statunitense Barack Obama, ma osteggiata duramente da Israele. Il segretario di Stato americano, John Kerry, presente ai negoziati di Parigi, ha dichiarato che «Quello che abbiamo raggiunto è molto importante, ma le sfide della prossima fase sono molto difficili». In Iran non tutti sono d’accordo col presidente Hassan Rohani, primo firmatario dell’accordo con l’occidente. I più intransigenti dicono che è un accordo a senso unico, ma il viceministro degli esteri Abbas Araqchi ha sottolineato la reversibilità del patto: «L’Iran dismetterà le centrifughe che servono per arricchire l’uranio al di sopra del 5 per cento, ma basta solo un giorno per staccare o anche per riaccendere».

L’accordo firmato il 24 novembre scorso e ratificato il 12 gennaio, dice che l’Iran dovrà interrompere l’arricchimento di uranio al di sopra del 5% e eliminare tutte le riserve oltre tale soglia. Inoltre, Teheran dovrà autorizzare gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) a visitare gli impianti di Natanz e Ford quotidianamente, mentre non ci sarà nessun controllo nell’impianto di Arak, dove si sospetta si produca plutonio. Se l’Iran rispetterà i patti per i prossimi sei mesi, nessun’altra sanzione verrà imposta dall’Onu e verranno alleggerite di circa 7 miliardi di dollari le sanzioni precedenti sui settori industriali importanti.

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