Fipe Confcommercio e Polizia di Stato insieme contro la violenza di genere

Con il progetto #SicurezzaVera i pubblici esercizi di Catania diventano presidi di legalità in caso di emergenza.

Anche i pubblici esercizi faranno la loro parte per contrastare il fenomeno della violenza di genere. Grazie al progetto #SicurezzaVera, ideato dal Gruppo imprenditrici di Fipe Confcommercio, federazione italiana dei pubblici esercizi, in sinergia con la Polizia di Stato, bar, ristoranti e locali notturni diventeranno infatti veri e propri presidi di legalità.

L’iniziativa – lanciata in via sperimentale in venti città italiane alla fine del 2021 e rinnovata a Milano nel 2022, che quest’anno ha coinvolto anche altre città, fra cui Catania – è stata presentata nel corso di un convegno nella sede della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.

«Quella per il rispetto e la libertà delle donne – ha detto Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio e principale promotrice della campagna – è la madre di tutte le battaglie che, come comunità, abbiamo il dovere di portare avanti».

Una battaglia che per essere vinta ha bisogno di sfruttare tutte le risorse a disposizione. In Italia, infatti, il 31,5% delle donne subisce una o più aggressioni nel corso della vita e, complice la pandemia, questi dati sono persino aumentati.

«Nel nostro Paese – ha proseguito – esiste un bar ogni quattrocento abitanti e un pubblico esercizio ogni duecentocinquanta. È da questo dato che siamo partiti per costruire una vera e propria rete di protezione e tutela diffusa. Una rete che opera quotidianamente nelle aree centrali come in quelle periferiche delle città».

«Il pubblico esercizio – ha aggiunto il presidente di Fipe Confcommercio Catania, Dario Pistorio – è il primo baluardo della sicurezza. Anche in un paese sperduto, alle prime ore del mattino o fino a tardi la sera, troviamo un bar, un pub o un ristorante aperto. Siamo il primo luogo sicuro a cui chiunque può rivolgersi in un momento d’emergenza».

«Le violenze, le molestie e i maltrattamenti nei confronti delle donne, in ambiente domestico e non solo, rappresentano – ha detto nel corso del suo intervento il presidente della Prima Corte di Assise del Tribunale di Catania, Sebastiano Mignemi – forme di criminalità significativamente diffuse, rispetto alle quali massime sono l’attenzione e la sensibilità del legislatore e della magistratura, in linea con le fonti internazionali in materia».

Alla presentazione del progetto #SicurezzaVera – che si inserisce all’interno della campagna di comunicazione “Questo non è amore”, lanciata nel 2016 dalla Polizia di Stato – hanno preso parte, in qualità di relatori, anche il Primo dirigente della Polizia di Stato – Dirigente della Divisione di Polizia anticrimine, Alessandro Milazzo, e la presidente dell’associazione Centro Antiviolenza Thamaia, Anna Agosta.

Erano presenti anche il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, il commissario della CCIAA del Sud-Est Sicilia, Antonio Belcuore, la presidente del Comitato unico di Garanzia della Città metropolitana di Catania, Nunziatina Spatafora, e la presidente di Terziario donna di Confcommercio Catania, Matilde Cifali.

L’evento ha visto, inoltre, la presenza di associazioni antimafia, sindacati, titolari di pubblici esercizi e dirigenti scolastici, trattandosi di una campagna che mira a coinvolgere anche il mondo della scuola, in particolare quelle professionali che aderiscono a Re.Na.I.A., per diffondere la cultura di genere tra i giovani.

A portare il suo contributo anche Elena Di Blasi, dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Pestalozzi, con sede nel quartiere del Villaggio Sant’Agata, dove è attivo uno sportello psicologico che si pone tra gli obiettivi l’organizzazione di dibattiti sul tema della violenza sulle donne, partendo anche da fatti di cronaca. «Da sempre – ha raccontato – la nostra scuola pone particolare attenzione alla valorizzazione della parità di genere e alla difesa della cultura della libertà e del rispetto di sé e degli altri. Dopo il mio insediamento, nel settembre 2019, abbiamo intensificato le azioni di tutela e salvaguardia del benessere della componente femminile della comunità educante, prendendoci cura sia delle alunne che delle mamme, promuovendo incontri mirati e dibattiti sul tema della violenza di genere, puntando sul concetto di prevenzione, a partire dalle esperienze delle dirette interessate nel rapporto quotidiano con gli uomini».

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